In tanti a Calolzio per Giorgio Gori: “Cogliamo questa occasione”

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CALOZIOCORTE – “C’è un bel clima e un bell’entusiasmo, a Lecco state facendo un ottimo lavoro. Ringrazio tutti quelli che hanno dato un contributo a livello centrale e sui territori”.

Tanta gente, oggi pomeriggio, ha accolto Giorgio Gori candidato PD alle prossime elezioni regionali. A introdurre l’incontro organizzato nella bella cornice del monastero di Santa Maria del Lavello è stato Roberto Monteleone, consigliere comunale calolziese e ideatore del gruppo di lavoro “Punto di Partenza” a sostegno della campagna elettorale PD.

Tanti i volti noti della politica lecchese: i parlamentari Veronica Tentori e Gian Mario Fragomeli, il consigliere regionale Renzo Straniero, il presidente della Provincia Flavio Polano, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il sindaco di Calolzio Cesare Valsecchi e moltissimi sindaci e amministratori non solo della Valle San Martino ma di tutta la provincia.

“Se noi vogliamo vincere è necessario riuscire ad allargare il campo e avvicinare quei cittadini che la scorsa volta si sono astenuti e non hanno votato. Se riusciamo a riportare quei cittadini ad avere un po’ di fiducia nella politica secondo me riusciamo a portare a casa un bel risultato. Dobbiamo farlo andando nelle direzioni più diverse ma restando fedeli ai nostri valori”.

Quindi Gori è entrato nel vivo della serata sottolineando ciò che non va in Lombardia: “Non mi ritrovo nella descrizione che vuole questa regione perfetta, magnifica, eccellente, questi aggettivi li abbiamo sentiti troppe volte. Non perché mi piaccia nascondere le cose buone anzi, do merito agli altri quando fanno un buon lavoro, ma questo non vuol dire che vada tutto bene”.

Sanità e trasporti alcuni dei temi caldi della serata: “La sanità di territorio che si trova in altre regioni, in Lombardia non c’è. Quindi capita di dover andare in ospedale anche quando non è necessario, con costi insostenibili, e in compenso mancano luoghi di cura vicini e accessibili. Ci sono delle cose che funzionano, ma molte altre che non funzionano. Siete soddisfatti dei trasporto ferroviario? Se prendi un Fracciarossa è una meraviglia, ma se sali su un treno pendolari vedi arretratezza, disservizi, scarsa manutenzione e anche qui c’è un pezzo di lavoro da fare e, molto semplicemente, quando nel 2020 scadrà il contratto di Trenord si farà la gara per assegnare il servizio ferroviario, come hanno fatto nelle altre regioni, mettendo tra le condizioni del bando il  fatto che uno debba acquistare tutti i treni nuovi per quella rete regionale”.

“La retorica e il racconto di una lombardia eccellente penso sia una narrazione un po’ fasulla – ha continuato Gori tra gli applausi della sala – non possiamo accontentarci di essere una regione migliore rispetto a quelle regioni che storicamente sono più arretrate. E poi non mi accontento delle medie, perché le medie mascherano delle disuguaglianze mostruose”.

Gori si è rivolto a tutte le fasce sociali, giovani, anziani, donne, disoccupati: “L’idea che ci deve unire è quella di una Lombardia che cresce includendo tutti quelli che in questi anni sono rimasti un passo indietro e penso anche ai territori.: ad esempio il problema della montagna, che in Lombardia rappresenta il 40% del territorio. Io tendo a vedere la Lombardia come un unico sistema, una grande regione metropolitana. E’ impegnativo, non è una cosa semplice. E poi dobbiamo mettere la conoscenza, la formazione, la cultura, la preparazione, la competenza al centro del nostro futuro”.

Nel suo discorso Gori ha toccato anche il tema dell’ambiente: “Tra i suoi record, questa ragione ha pure quello di essere, in alcuni momenti, la più inquinata d’Europa. Bisogna andare un po’ oltre la dimensione dei divieti, questa cosa non basta. E’ necessario avviare un programma di lungo respiro e darci degli obiettivi ambiziosi: entro 7 anni almeno il 20% dei mezzi in circolazione deve essere elettrico o ibrido; entro 18 anni dobbiamo riuscire ad avere una regione dove circolano soltanto mezzi privati alimentati con motori sostenibili, io credo che si possa fare. Credo sia giusto che la Regione si metta alla guida di un percorso di cambiamento”.

Laicità e legalità delle istituzione questi gli altri due temi toccati dal sindaco di Bergamo prima di salutare la sala gremita: “Lo faremo se vinciamo il 4 di marzo. Altrimenti rimaniamo altri 5 anni con un governo della Lega e neanche della Lega migliore. Cogliamo questa occasione, facciamo una campagna elettorale positiva. Abbiamo idee e competenze da mettere al servizio della nostra Regione”.