L’urbanista Marcarini: “Il sentiero del viandante, un’infrastruttura turistica”

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VARENNA – Sentiero del viandante ancora protagonista a Varenna, dove fino al 31 agosto è allestita presso la sala polifunzionale del Comune la mostra fotografica di Giuseppe Giudici che “racconta” appunto in immagini il tracciato che si snoda in direzione parallela alla sponda orientale del ramo lecchese del Lario.

Considerato uno dei cardini su cui puntare per dare rinnovato slancio al turismo locale e in quanto tale da valorizzare sempre di più (e sempre meglio), questo suggestivo itinerario che da Abbadia sale fino all’imbocco della Valtellina è stato oggetto lunedì 12 agosto di un interessante incontro svoltosi nel parco di Villa Cipressi.

Emblematico il tema della conferenza – “Sotto il selciato c’è la storia”- che ha visto il relatore Albano Marcarini, urbanista e appassionato compilatore di guide di viaggio, spaziare tra le principali vie di comunicazione storiche delle Alpi e Prealpi lombarde, con riferimenti alle tecniche di costruzione, ai traffici e all’evoluzione nei secoli di una rete di strade il cui recupero appare sempre più importante.

All’incontro hanno presenziato anche i pubblici amministratori del Lago. C’erano, tra gli altri, i sindaci di Lecco (Virginio Brivio), Mandello (Riccardo Mariani), Lierna (Vito Zotti) e Bellano (Roberto Santalucia), oltre a Paolo Ferrara, assessore al Turismo e alla cultura di Varenna. Proprio dall’Amministrazione pubblica della “perla del Centrolago” era partita infatti qualche tempo fa l’iniziativa di istituire un tavolo di lavoro attorno al quale riunire appunto gli amministratori dei comuni interessati al passaggio del sentiero del viandante per arrivare a una gestione unitaria di questo stesso tracciato, spina dorsale della riviera orientale.

“In questi ultimi anni al sentiero sono state dedicate nuove attenzioni – ha detto Ferrara – ma occorre andare oltre e mettere per così dire in rete tutte le energie disponibili per valorizzare al meglio un itinerario assolutamente incantevole”. “Nessuno cerca il ruolo di primadonna – ha aggiunto – ma insieme possiamo fare molto, se lo vogliamo”.

“Questa è un’estate che vede una presenza particolarmente numerosa di stranieri sul nostro lago – ha detto il sindaco di Lierna, Vito Zotti – come non accadeva da anni e far tornare il sentiero del viandante ai suoi fasti storici è importante proprio per dare nuovo impulso al turismo, in modo concreto e non a parole. Ecco perché noi faremo il possibile affinché questo progetto possa decollare”.

Virginio Brivio, sindaco di Lecco, è stato a sua volta esplicito: “Noi ci siamo – ha affermato – e parteciperemo convinti a questo progetto per far sì che il capoluogo possa diventare una risorsa specifica per il lago e viceversa”.

I primi passi importanti sulla strada della gestione unitaria del sentiero del viandante, insomma, sono stati mossi proprio lunedì a Varenna. E del resto lo stesso Albano Marcarini ha rimarcato come questo tracciato presenti indiscutibili vantaggi rappresentati dall’essere a metà strada tra l’acqua e la terra (“e questo è un pregio molto raro anche in Lombardia”), di svilupparsi su dislivelli “decisamente accettabili ma ugualmente suggestivi”, di non presentare pericoli estremi e, non ultimo, di essere vicino alla linea ferroviaria. “Anche questo è importante – ha detto – perché significa poterci arrivare servendosi del treno e non dell’auto. Inoltre è molto vicino ai paesi che attraversa e ciò equivale a sviluppare i servizi ricettivi”.

Il sentiero del viandante, è stato sottolineato a più riprese a Varenna, è insomma una vera e propria infrastruttura turistica, sulla quale è giusto investire. “Recuperare la viabilità storica è importante – ha concluso Marcarini – ma occorre farlo in un’ottica nuova, ossia finalizzando quella stessa viabilità al tempo libero e all’attività all’aria aperta, pensando che camminare su un selciato antico vuol dire sentire idealmente i passi dei nostri antenati”.