Mobilità e sicurezza degli uffici: è scontro sindacale in Comune

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L'ufficio Anagrafe in Comune prima dei lavori

 

Alberto Valsecchi, Antonio Schiripo e Doriana Tanzi (RSU) al centro Marco Paleari (FP CGIL)
Alberto Valsecchi, Antonio Schiripo e Doriana Tanzi (RSU) al centro Marco Paleari (FP CGIL)

LECCO – Non accenna a placarsi lo scontro in municipio tra sindacati e amministrazione comunale: dopo l’interruzione delle relazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori sono tornati all’attacco e hanno denunciato procedure “non trasparenti” sulla gestione delle mobilità interne, il malcontento dei dipendenti per questa vicenda e per le condizioni degli uffici comunali, con soffitti picchettati e privi di condizionatori, giudicati “insicuri” per gli stessi lavoratori e per gli utenti.

“La nuova amministrazione comunale aveva promesso di investire sulle risorse umane ma, ad un anno dal suo insediamento, dopo un parto lungo, la riorganizzazione degli uffici stenta ancora ad essere definita e non abbiamo ancora assistito ad azioni concrete per quanto riguarda la formazione del personale” ha spiegato la rappresentante della Rsu, Doriana Tanzi, affiancata dai colleghi Antonio Schiripo, Alberto Valsecchi e dal segretario di FP Cgil, Marco Paleari. Anche le sigle della funzione pubblica di Cisl e Uil sostengono la protesta sindacale.

Doriana Tanzi
Doriana Tanzi

Le Rsu hanno denunciato i ritardi sulla pubblicazione di un questionario sul benessere organizzativo promosso dal Comune tra i suoi dipendenti nel 2013/2014 e reso noto nel settembre 2015. Un questionario dal quale emergerebbe, secondo i sindacati, “il malessere vissuto dai lavoratori comunali, situazioni di mobbing e di non equità di trattamenti. Situazioni a cui l’amministrazione aveva fatto sapere di voler mettere mano, ad oggi questo non è ancora accaduto”.
Il punto più delicato della discussione con i vertici del palazzo comunale è quello sulle mobilità interne, una trentina (da quello che è stato possibile apprendere) nel complesso tra volontarie e prese d’ufficio. “Il problema – prosegue Tanzi – è che, a differenza di altri Comuni, a Lecco non esiste un regolamento che le disciplini, le procedure restano ‘oscure’, non vi è chiarezza nemmeno sui numeri di queste mobilità. Gli spostamenti non puntano a valorizzare le competenze dei lavoratori che, in alcuni casi, hanno subito un azzeramento della biografia professionale, quando invece la mobilità dovrebbe essere un’occasione di crescita. Ad oggi non esiste neppure una stima dei bisogni organizzativi e dei carichi di lavoro”.
I sindacati avevano proposto un regolamento sulle mobilità interne, “ripreso da quello utilizzato in altri Comuni e adattato a Lecco – spiegano – che è stato stato bocciato con motivazioni che ci lasciano perplessi”.

“Si trattava di un atto di apertura da parte nostra verso l’amministrazione – ha sottolineato Paleari – dall’altra parte abbiamo visto invece una chiusura totale”. Il segretario di FP Cgil è convinto si tratti di una “ritorsione” a seguito dell’esposto presentato nelle scorse settimane dei sindacalisti riguardo alla nomina dei dirigenti comunali.

Si discostano da questa posizione le Rsu che però avvisano: “Anche le relazioni con i sindacati fanno parte di una politica di gestione del personale che, fino ad oggi, ha creato solo malumori”.

L'ufficio Anagrafe in Comune
L’ufficio Anagrafe in Comune

Amministrazione comunale sotto accusa anche riguardo al tema della sicurezza degli ambienti di lavori: “Ci sono uffici da un anno puntellati per il rischio di crollo del soffitto, è così per l’anagrafe – ha spiegato Valsecchi – in certi uffici le temperature toccano i 30°, ci sono infiltrazioni d’acqua, muffe, il centro civico di Germanedo, ha infiltrazioni ovunque. Da tempo si parla di spostare gli uffici in altra sede, nell’ex Politecnico per esempio, gli spazi in città non mancano, attendiamo ancora una soluzione”.