Notte Bianca di Calolzio, la Confcommercio: “No allo street food”

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CALOLZIO  – In vista dell’edizione 2016 della Notte Bianca a Calolzio, in programma il prossimo 10 dicembre, Confcommercio Lecco ha inviato una lettera agli organizzatori di Adda Promotion Associazione Culturale per fornire alcune precisazioni. A spiegare l’intervento è il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva:

“Dopo aver visto la lettera per la richiesta di sponsorizzazione che Adda Promotion sta inviando in questi giorni alle imprese, in cui si fa riferimento a una nostra collaborazione diretta, abbiamo ritenuto fosse doveroso intervenire in via ufficiale per fornire alcuni chiarimenti. Innanzitutto Confcommercio Lecco, dopo averla organizzata in prima persona negli scorsi anni grazie soprattutto allo straordinario lavoro di coordinamento messo in campo dalla presidente della Zona Valle San Martino Cristina Valsecchi, ha deciso, per una serie di motivazioni su cui è inutile ritornare, di fare un passo indietro rispetto all’allestimento dell’edizione 2016″.

 

Alberto Riva, direttore di confcommercio Lecco
Alberto Riva, direttore di confcommercio Lecco

“Una posizione questa  – prosegue Riva – che abbiamo spiegato a più riprese. Augurando il miglior esito possibile per la manifestazione nell’interesse dei commercianti calolziesi, nella lettera inviata ad Adda Promotion abbiamo chiesto pertanto di provvedere a modificare la comunicazione rivolta ai soggetti interessati alla sponsorizzazione per evitare incomprensioni o confusioni”.
Oltre a questa doverosa precisazione sui ruoli, Confcommercio Lecco, in quanto rappresentante dei negozi e degli esercizi commerciali, ha sottolineato un altro aspetto come aggiunge ancora il direttore Riva: “Non siamo favorevoli all’inserimento nel programma della serata di uno spazio dedicato allo street food, come invece ipotizzato dagli organizzatori: infatti questa proposta va inevitabilmente a danneggiare i pubblici esercizi calolziesi. L’augurio è che decidano di togliere questo evento dal programma perché, soprattutto i bar, sarebbero penalizzati all’interno di una serata invece potenzialmente interessante per loro in termini di business”.