Avrebbe dovuto essere un passaggio comodo e sicuro per i pedoni, ma domenica il sottopasso di Lungolario Isonzo era impraticabile. Più che un accesso pedonale sembrava una piscina.
E’ vero, domenica è stata una giornata ‘out’ per le auto in occasione del 10° Triathlon Città di Lecco, ma quell’attraversamento poteva e doveva essere un accesso al lago e quindi al cuore pulsante della festa sportiva in programma (partenza dalla piattaforma galleggiante e arrivo in prossimità del monumento ai caduti), per i molti pedoni che si sono riversati in zona lago, lasciando così libera la carreggiata, divenuta per un giorno un campogara ciclistico e podistico.
Cancelli aperti, ma sottopassso inagibile quindi, con la gente costretta a fare dietro front. Colpa in parte da imputare alle forti piogge che si sono abbattute sabato sulla città, ma anche colpa di chi avrebbe dovuto intervenire con tempestività per ripristinare l’agibilità del sottopasso con l’accensione delle pompe per il riassorbimento dell’acqua. Altrimenti che senso ha avuto aprire i cancelli se poi il sottopasso era inaccessibile?