VARENNA – Il fascino di un luogo per taluni aspetti magico unito alla bravura di un attore e all’inedita occasione di assistere a uno spettacolo teatrale rappresentato su un palcoscenico naturale e con una “scenografia” di rara suggestione, con l’impeto del Fiumelatte a fare da singolare sottofondo.
Insomma uno spettacolo nello spettacolo quello andato in scena ieri, sabato 16 agosto, alla sorgente del Fiumelatte, dove un buon numero di persone si è dato appuntamento proprio mentre sul Centrolago calavano le ombre della sera e le acque del Lario si “accendevano” con le prime luci di quella che si preannunciava, come in effetti è stata, una incantata notte stellata.
Comune e Pro loco hanno insomma vinto una sfida, quella di proporre appunto uno spettacolo teatrale non nel chiuso di una sala e neppure in una piazza, bensì proprio alla sorgente del Fiumelatte, raggiunta da Varenna con una tranquilla passeggiata nel verde di una ventina di minuti.
Una volta a destinazione il pubblico ha assistito attentamente alla rappresentazione di “Pesche miracolose”, uno spettacolo di Luca Radaelli proposto da Teatro Invito di Lecco, con lo stesso Radaelli nella veste di attore protagonista.
Il racconto messo in scena è ambientato negli anni del secondo conflitto mondiale, visto (e appunto raccontato) attraverso lo sguardo di un bambino, con le sfilate in divisa nera, i bombardamenti e la lotta partigiana fino alla liberazione. Insomma l’irruzione della storia nella quotidianità.
Dall’elemento naturale, dal lago e dalla pesca, il protagonista del racconto trae la sua personale epifania. E a dominare la scena sono le pesche miracolose: la prima a seguito di un bombardamento che, uccidendo i pesci, riempie finalmente la pancia a tanta gente affamata, la seconda resa possibile dalla dinamite sottratta ai partigiani. Una serie di esperienze che segnano il giovane protagonista e lo fanno entrare nel mondo dei grandi, dopo un cammino che vorrebbe sfociare in una società che non faccia più guerre.
Ecco allora il teatro come testimonianza perché teatro di narrazione, fondato sulla presenza dell’attore, sul potere evocativo della parola, sull’essenzialità della scena.
“E’ bello constatare che vi è ancora chi sceglie di mettersi in gioco – ha detto a rappresentazione conclusa Luca Radaelli ringraziando i pubblici amministratori di Varenna e in prima persona l’assessore alla Cultura e al turismo, Paolo Ferrara – e avere portato il teatro fin quassù, alla sorgente del Fiumelatte, è stata certo una sfida da apprezzare e da elogiare”.
Poi la discesa verso Varenna, accompagnati dai suoni notturni del bosco e dai riflessi di mille luci nel lago.