Acquate. Padre Norberto Pozzi ferito da una mina in Africa

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Padre Norberto Pozzi
Padre Norberto Pozzi

Il missionario, originario di Lecco, colpito dall’esplosione di una mina

Era impegnato nella Repubblica Centrafricana insieme ai padri carmelitani, rischia di perdere una gamba

LECCO – Un grave incidente ha riguardato un missionario lecchese, Padre Norberto Pozzi: il religioso è rimasto ferito nell’esplosione di una mina mentre viaggiava su un veicolo nelle vicinanze di Bozoum, in compagnia di un seminarista, nella Repubblica del Centrafrica.

Il missionario lecchese rischia di perdere la gamba sinistra, anche se gli operatori sanitari dell’ospedale di Bangui, struttura dove Padre Norberto si trova attualmente, stanno cercando di stabilizzarlo, come racconta uno dei fratelli, Claudio Pozzi: “Dopo l’incidente è stato trasportato in ospedale a Bozoum, piccolo nosocomio dove lo hanno trasfuso e fatto tutto il possibile per salvarlo. I carmelitani poi sono riusciti ad attivare l’Onu, l’Apostolica e l’Ambasciata italiana per farlo trasferire in elicottero nella capitale del Centrafrica”.

Il luogo dell’accaduto: il cratere lasciato dall’esplosione e il furgone dove viaggiava il missionario uscito di strada dopo lo scoppio

In questa terra i padri Carmelitani operano dal 1971 seguendo una quarantina di villaggi e venti scuole. Negli anni hanno realizzato un centro per gli organi e diverse attività di sviluppo in favore della popolazione. Un luogo ancora in subbuglio e instabile politicamente, dove gli atti di guerriglia come quelli capitati a Padre Norberto sono all’ordine del giorno, anche per la presenza di importanti risorse minerarie.

Padre Norberto, legato alla parrocchia di Acquate, aveva iniziato l’attività di missionario nel 1980, diventando sacerdote carmelitano nel 1995 a seguito degli studi intrapresi a Genova, e dopo una carriera da geometra che lo ha portato a lavorare proprio in Centrafrica su richiesta dei carmelitani, i quali cercavano una figura abilitata a occuparsi delle costruzioni. Tra le opere realizzate, anche un seminario costruito a Bouar sotto la direzione di Padre Renato Aldegheri, coadiuvato da Norberto Pozzi, allora laico.