Calcio giovanile. Tifoso cerca di accoltellare giocatore avversario

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Follia durante la partita degli Juniores tra Aurora San Francesco e Lissone

Rissa in campo dopo la decisione dell’arbitro di sospendere la partita

LECCO – Cinque giorni di squalifica per un giocatore dell’Aurora San Francesco, società che, oltre ad aver perso a tavolino la gara e dover pagare una multa da 500 euro, dovrà giocare le prossime cinque partite a porte chiuse oltre alla penalizzazione in classifica di 5 punti nella prossima stagione.

Parla di una “punizione esemplare” il referto emesso dal giudice sportivo a seguito dei fatti registrati il 5 aprile durante la partita tra Aurora San Francesco e Lissone nella sfida valida per la 15esima giornata di ritorno del campionato del Girone C categoria Juniores Regionali B.

Come ricostruito nel provvedimento del giudice sportivo, la gara è stata sospesa in via definitiva intorno al 10° minuto del secondo tempo a seguito di un atto gravissimo compiuto da un sostenitore dell’Aurora San Francesco nei confronti di un calciatore del Lissone seduto in panchina. Il tifoso, identificato in quanto parlava da fuori campo con un giocatore dell’Aurora San Francesco durante la partita, avrebbe infatti iniziato a insultare la panchina della società brianzola. Parole violente e volgari a cui si sono poi aggiunti dei fatti, così come segnalato dal mister del Lissone e verificato poi personalmente dall’arbitro. Il tifoso infatti avrebbe cercato di aggredire un giocatore infilando un coltello di colore giallo nella panchina perforandola e rischiando di ferire il calciatore.

Un gesto gravissimo a fronte del quale il direttore di gara ha sospeso immediatamente la partita per evitare che la situazione si aggravasse. Purtroppo lo stop non è bastato e la vicenda è ulteriormente degenerata.
Non pago, l’aggressore infatti avrebbe cercato di tagliare la recinzione per entrare in campo placandosi solo al richiamo dell’amico in campo. Non solo. Nell’uscire dal campo di gara l’arbitro, sempre stando a quanto riportato nel referto arbitrale, sarebbe stato importunato da una persona riconducibile all’Aurora San Francesco per via della decisione di sospendere la partita mentre un calciatore della società lecchese avrebbe aggredito prima verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni un avversario buttandolo a terra, prendendo subito dopo per il collo un altro avversario buttandolo a terra.

Nel verbale il giudice sportivo, oltre a condividere pienamente la decisione arbitrale, sottolinea come “per quanto riguarda le sanzioni da assumere non si può non tenere conto del fatto che la presenza del Luna Park oltre la recinzione ed all’esterno del terreno di gioco (che peraltro coincide con la delimitazione con recinzione dell’impianto sportivo), ha reso difficoltoso alla società locale il controllo dell’ordine pubblico”.

Netto comunque il giudizio: “La portata negativa dell’evento è evidente e certo la responsabilità, come su detto, ai sensi dell’art 26 del CGS, è attribuibile alla società Aurora San Francesco. Tuttavia non può non evidenziarsi il fatto che se sempre più spesso si verificano durante le gare episodi violenti le cause di ciò non possono ricercarsi limitandosi alla ristretta cerchia dell’ambiente della società sportive ma con ogni probabilità vanno attribuite più in generale al malessere che, i giovani in particolare, riscontrano nella normale vita sociale. A seguito di questi fatti pur tenendo in considerazione quanto su indicato la gravità dell’episodio è tale da dover essere sanzionata in modo esemplare”.

Un provvedimento che farà sicuramente discutere: abbiamo  provato a contattare la società Aurora San Francesco per un commento in merito e siamo in attesa di una risposta.