Lutto a Premana, è scomparso lo storico Antonio Bellati

Tempo di lettura: 3 minuti

PREMANA – Un pezzo di storia premanese se n’è andato. Ieri sera, mercoledì 15 maggio, si è spento Antonio Bellati, una delle figure più conosciute ed attive in paese e non solo.

Sua l’idea di dare vita all’immenso Dizionario Dialettale Etnografico di Premana (1408 pagine, 16 mila vocaboli dialettali, 18 mila esempi d’uso e circa 600 fotografie oltre a proverbi, detti, filastrocche, barzellette, racconti e molto altro) presentato nel 2007, sua l’idea di dare vita a un gruppo che ha poi fondato e realizzato il Museo Etnografico di Premana, e ancora suoi i 49 anni di direzione del periodico locale “Il Corno”, fondato nel 1963. Ma queste sono solo alcune delle imprese, non ci sarebbe altro modo per definire i suoi incredibili lavori e impegni, che hanno scandito la vita sociale e culturale di Bellati.

Nato a Premana nel 1941, Bellati convola a nozze con Gabriella Fazzini, dalla quale ha quattro figli: don Angelo che si trova in Kenya, Padre Franco che si trova a Pekino e Giovanni e Mariagrazia tutt’ora impegnati nel portare avanti l’attività del padre, prima consulente del lavoro e poi assicuratore, professione quest’ultima che ha scandito la sua vita lavorativa dopo aver conseguito il diploma di ragioneria presso i Salesiani di Sondrio.

Bellati ha inoltre ricoperto vari incarichi pubblici e nel 1988 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.

Appassionato ricercatore di tutto quanto è legato alla storia di Premana, alle tradizioni e al dialetto locale, oltre al già menzionato Dizionario Bellati ha pubblicato: Come òl Rümóor de l’acque dól ciarél (poeseie dialettali – 1977); Le cose che ci parlano (Guida al museo etnografico di Premana – 1980); Cónte che té cónte (racconti e leggende in Valsassina – 1982); La canzóon dól témp (poesie dialettali – 1988); Oltre le pietre (le cento cappellette del territorio di Premana – 1990); Ca e casinél (territorio, nuclei rurali e tradizioni in quel di Premana – 1993); Vit de quai sòrt (Un paese una dittatura una guerra una resistenza – 1998); Sü in la sire (Poesie dialettali – 2001).

Non contento l’instancabile Bellati da tempo si era cimentato nella riscrizione de I Promessi Sposi in endecasillabi e, soprattutto, in dialetto premanese. Un altro straordinario lavoro che il premanese stava portando avanti con dedizione a conferma della sua smisurata passione per il dialetto e la sua terra.
Paragonabile a un archeologo del dialetto, Bellati è stato capace di scoprire e conservare nel corso degli anni, la lingua, i termini, i proverbi e molto altro ancora del tempo che fu, regalando alle generazioni future uno sguardo privilegiato sul nostro passato.

Il funerale verrà celebrato alle ore 15,00 di venerdì 17, partendo dall’abitazione di Via Roma 10.