Esino il giorno dopo l’omicidio che ha sconvolto un’intera comunità

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Dolore e sconcerto per la morte di Pierluigi Beghetto, assessore in paese

In stato di arresto il vicino di casa che lo avrebbe aggredito mortalmente

ESINO LARIO – Una comunità in lutto che fatica a spiegarsi un gesto tanto violento, costato la vita a Pierluigi Beghetto, 53 anni, ucciso a colpi di falcetto al culmine di una lite con il vicino di casa

Le bandiere del Municipio a mezz’asta per il lutto cittadino

All’indomani del tragico evento, il paese di Esino si è svegliato sotto la neve ed un freddo decisamente fuori stagione. Le bandiere del Municipio sventolano a mezz’asta in segno di lutto cittadino per Beghetto che in Comune ricopriva la carica di assessore ed era molto conosciuto e stimato. Il lutto, proclamato dal sindaco Pietro Pensa, durerà tre giorni: annullate anche le celebrazioni in programma per il 25 aprile.

Era stato proprio il primo cittadino domenica mattina ad avvisare la famiglia di Beghetto, moglie e due figli di 17 e 24 anni, di quanto accaduto. La vittima infatti non abitava stabilmente in paese ma risiedeva ad Usmate, nel monzese. “Una perdita senza pari – aveva commentato incredulo e addolorato Pensa – Pierluigi era una grande persona, sempre disponibile per tutti, ha lavorato per Esino senza badare né al tempo né ai suoi impegni personali”.

Domenica mattina Beghetto si trovava a Esino presso la sua casa, situata in via Stoppani, nel centro storico, quando poco prima delle 9 si è consumato il dramma. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, al culmine di una lite con il vicino di casa, parrebbe per futili motivi, l’assessore sarebbe stato aggredito a colpi di falcetto riportando gravissime lesioni. Nonostante il pronto intervento dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare: il 53enne è morto.

In stato di arresto si trova il vicino di casa Luciano Biffi, 60 anni, pensionato residente a Esino Lario. Da quanto appreso Biffi, che in paese era poco conosciuto, era rientrato solo da qualche giorno dopo diverso tempo via.

Stando ad indiscrezioni raccolte in luogo, sarebbe stato proprio lui a chiamare i Carabinieri per costituirsi dopo l’aggressione. Tra i due vi erano già state liti di vicinato, sempre per futili motivi.