Pugni all’arbitro, 5 anni di squalifica. Pentito il giocatore della ColicoDerviese

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Il grave episodio al termine di un match dei campionati giovanili

Pena esemplare per il giovane della ColicoDerviese: “Mi vergogno. L’unica cosa che vorrei fare è poter incontrare l’arbitro per scusarmi”

COLICO – Cinque anni di squalifica per il giovane giocatore della ColicoDerviese che, domenica scorsa, nella partita di un campionato giovanile contro il Gs Vertovese, al termine dell’incontro ha preso a pugni l’arbitro.

Questa la decisione del Giudice Sportivo Rinaldo Meles ufficializzata nella giornata di ieri: “Dinnanzi alla porta dello spogliatoio il calciatore della società Colicoderviese offendeva l’arbitro e anche a lui il direttore di gara comunicava un provvedimento disciplinare – si legge nel referto -. Alla notifica di tale decisione il calciatore avvicinava l’arbitro e lo colpiva con tre pugni al volto (alla tempia, all’occhio sinistro e al setto nasale) provocandogli forte dolore, mal di testa lancinante e copiosa perdita di sangue dal naso. Il direttore di gara veniva soccorso dai dirigenti ospiti che provvedevano alle prime cure e a chiamare ambulanza e forze dell’ordine, coadiuvati dallo staff della società Colico. Sentito dai carabinieri e soccorso dai sanitari dell’ambulanza nel frattempo intervenuta, veniva trasportato al pronto soccorso dove, a seguito di esami, gli veniva diagnosticata la sospetta infrazione del versante sx delle ossa nasali. Veniva poi dimesso con prognosi di gg.15”.

Un episodio avvenuto a fine partita, mentre le squadre stavano rientrando negli spogliatoi, il clima era già teso a causa delle precedenti proteste di un altro giocatore della ColicoDerviese e di un massaggiatore. Il giocatore che ha colpito l’arbitro è stato quindi  squalificato per 5 anni fino al 15 marzo 2028.

L’episodio era stato immediatamente condannato dalla società ColicoDerviese con una nota ufficiale: “La Colicoderviese a seguito degli accadimenti verificatisi al termine della partita del campionato regionale Allievi under 17, svoltasi contro la Vertovese, stigmatizza e condanna fermamente il gravissimo episodio avente come protagonista un nostro giocatore che è già stato convocato per dare spiegazioni e a cui saranno certamente date sanzioni disciplinari interne. Quanto accaduto non corrisponde in alcun modo alla filosofia ed all’impegno che la Colicoderviese da anni dedica alla promozione dei valori di etica e sportività. La società in nome del Presidente esprime la propria piena ed incondizionata solidarietà e totale supporto al giovane arbitro vittima dell’accadimento. Quanto successo sarà da impulso per aumentare ancor di più l’impegno della società ad attuare processi di sensibilizzazione tra tutti i nostri tesserati per quanto concerne il rispetto dei principi di educazione e fair play nei confronti di tutte le componenti del mondo sportivo”.

Lo stesso giocatore ha capito subito la gravità del suo gesto e ha scritto una lettera che, tramite la società, è stata fatta pervenire al comitato regionale Figc, all’Aia e al direttore di gara. Lettera che è stata diffusa dalla società con la seguente motivazione: “Siamo stati indecisi fino all’ultimo, ma alla fine abbiamo convenuto di pubblicarla perché ci sono alcuni passaggi che vale la pena leggere. Il ragazzo è una persona per bene, non ha mai dato a noi nessun problema e siamo legati a lui con affetto, perciò gli diamo la possibilità di scusarsi, anche se rimane il suo un gesto inqualificabile e sconsiderato e di cui dovrà rispondere”.

La lettera del giovane calciatore squalificato

“Chiedere scusa non sarà mai abbastanza, so di aver sbagliato e me ne sono reso conto subito. Ho avuto due minuti di totale blackout e mi vergogno del gesto che ho fatto, chi mi conosce sa perfettamente che non sono il ragazzo violento descritto su tanti giornali in queste ultime ore.
Mi dispiace aver deluso tutti, compagni, staff e società che hanno sempre creduto in me. Dopo quei due minuti di follia ho cercato subito l’arbitro per porgere le mie scuse ma mi è stata negata la possibilità vista la situazione che si è venuta a creare, e posso solo che comprendere.
Ho commesso un grave errore ne sono consapevole e ho cancellato in un attimo tutti i sacrifici fatti per questo sport che amo; so che sarà impossibile rimediare ma adesso l’unica cosa che vorrei fare è poter incontrare di persona l’arbitro per potermi scusare personalmente.
Questa vicenda mi ha insegnato che con la violenza non si risolve nulla ed è un insegnamento che porterò nella mia vita quotidiana. Sconterò la giustizia sportiva e, se mi sarà data la possibilità, tornerò a praticare questo sport che tanto mi ha dato in questi anni”.