“Altri percorsi” regala a Lecco un evento unico in Italia

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Gli assessori Michele Tavola e Marco Benedetti

Il teatro di ricerca e sperimentale fa tappa a Lecco con quattro appuntamenti imperdibili. La rassegna “Altri Percorsi”, che fa parte dei “Circuiti Teatrali Lombardi” (promossi da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Provincia e C’è Aria di Spettacolo) porterà sul palcoscenico del Teatro della Società di Lecco le compagnie: Socìetas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, Teatro Valdoca e Motus. Il sipario si alzerà sabato 14 maggio con “L’ultima volta che vidi mio padre” (Socìetas Raffaello Sanzio), quindi a seguire sabato 20 maggio, “Rumore di acque” (Teatro delle Albe); sabato 28 maggio, “Misterioso Concerto Trio” (Teatro Valdoca) e martedì 31 maggio, “Alexis una tragedia greca ” (Motus) .

“E’ un palinsesto unico in Italia – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Michele Tavola, che ha aggiunto – per la prima volta quattro compagnie teatrali di ricerca e sperimentazione si esibiranno nella nostra Città proponendo quattro spettacoli che avranno come filo conduttore il suono, la musica, il rumore e la voce. Saranno quattro appuntamenti rivolti soprattutto al pubblico giovane e tutti e quattro a ingresso gratuito”.

Giancarla Consonni Responsabile Programmzione Teatro della Società di Lecco

Giancarla Consonni, responsabile dell’Ufficio Programmazione del Teatro della Società di Lecco, prosegue: “Più che ingresso gratuito sarebbe più opportuno definirlo ingresso libero, definizione che si lega a doppio filo anche con la libertà di uscire dagli schemi usuali nella fruizione del teatro che questi quattro spettacoli offrono allo spettatore”.

L’assessore provinciale alla Cultura, Beni Culturali, Identità e Tradizioni, Marco Benedetti ha ricordato come “la stagione teatrale 2010-2011 era iniziata sotto le più nefaste aspettative, ora, arrivati all’appuntamento finale, possiamo dire che abbiamo ottenuto un grande risultato in netta controtendenza rispetto alle iniziali aspettative e alla situazione in cui si trovano altre province. Un risultato ottimo che è stato ottenuto grazie anche alla fondamentale partecipazione dei Comuni che hanno recepito e sposato le diverse proposte”.

Non sono mancati i ringraziamenti a Regione Lombardia e Fondazione Cariplo promotori dei Circuiti Teatrali Lombardi insieme a Provincia di Lecco e C’è Aria di Spettacolo

Segue una breve descrizione degli spettacoli:

L’ULTIMA VOLTA CHE VIDI MIO PADRE regia Chiara Guidi
Dramma Musicale Animato

Socìetas Raffaello Sanzio

E’ un intreccio tra disegni animati, voci recitanti e corpi questo dramma musicale che pare una fiaba, anche se non privilegia la narrazione. Suono e immagine si cercano indicando percorsi, generando tensioni reciproche. Il disegno diventa quindi la soglia che conduce all’orchestrazione sinfonica. Ricreato in ciascuna città questo lavoro sperimentale coinvolge ora il coro dei Piccoli Cantori di Torino.
“L’ultima volta che vidi mio padre” porta a compimento un processo di ideazione e ricerca biennale, fra il 2007 e il 2009, che mette in stretta relazione l’arte della recitazione con quella del disegno animato e con la musica. Mentre la tecnologia acustica avrà il compito di trasformare la voce facendole conquistare gradi espressivi estremamente ampi, quella elettronica del video si incaricherà di immettere sulla scena luci e disegni animati che affiancheranno le vive presenze degli attori. Il lavoro ha ora la forma di un dramma musicale animato, ma questa forma complessa e definita è stata, in origine e per due anni, un’esperienza artistica rovesciata. I giovani incontrati da Chiara Guidi nei laboratori che ha condotto a Terni, a Santarcangelo, a Milano e a Roma si sono trovati di fronte a un modo di comporre rovesciato per volere cogliere una qualità essenziale del realizzare un’opera d’arte. In ogni disegno il tratto dell’artista, come una vera e propria voce, si nasconde nel furore dell’abbozzo e dà vita a un racconto. Quel racconto è senza storia, ma fa intravedere le forme e i loro agglomerati attraverso quell’unico e rapido movimento della mano. Attraverso passaggi e interruzioni, travasati continuamente dal disegno alla voce, le immagini, guidate da una pulsione mitologica, dirigono la scena come una notazione musicale, il segno grafico di una partitura che l’orecchio del musicista riesce a convertire in forme, e le voci delle attrici interpretano come un testo dentro la voce più che una voce dentro a un testo. “L’ultima volta che vidi mio padre” è diventato un corpo a corpo tra ombre animate e anime in ombra.

RUMORE DI ACQUE di Marco Martinelli
Teatro delle albe

Una fantomatica isoletta tra l’Europa e l’Africa, situata in quella striscia di mare sede negli ultimi quindici anni di una devastante tragedia: lì, in quella vulcanica e ribollente porzione di terra, alla deriva come una zattera, vive un solo abitante, un generale dai tratti demoniaci e dagli occhi lampeggianti. In relazione a un altrettanto fantomatico Ministro dell’Inferno, pratica la “politica degli accoglimenti”: l’isoletta è abitata dagli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare, i rifiutati, che il generale accoglie e stiva nella sua isola-zattera. Ognuno di loro è un “numero”, vite e morti ridotte a statistica. Nel suo sproloquio il generale è attraversato dalle voci di quegli invisibili.
“Rumore di acque” è la seconda tappa del trittico del Teatro delle Albe Ravenna-Mazara 2010 – a cura di Marco Martinelli, Ermanna Montanari e Alessandro Renda – ovvero tre opere che in maniera differente prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi. A questo allude il titolo dell’intero cantiere di lavoro, oltre che alle due città in cui si svolgeranno, città segnate nella loro storia millenaria dalla presenza del mare.

MISTERIOSO CONCERTO TRIO direzione Cesare Ronconi
Teatro Valdoca

Il Teatro Valdoca propone un concerto classico ed elegante, che ha incontrato anche il pubblico meno abituato alla ricerca, con un esito sempre alto, fra stupore e commozione, riflessione e pathos, esortazione e pietà.
Protagonista Mariangela Gualtieri, poeta e interprete dei propri versi: all’emozione che si prova davanti ad un autore recitante, si aggiunge, nel suo caso, una sapienza interpretativa appresa in anni di lavoro teatrale. I testi scelti per questo concerto sono tratti da Senza polvere senza peso, la seconda antologia dell’autrice pubblicata da Giulio Einaudi Editore, da Paesaggio con fratello rotto e dallo struggente Sermone ai cuccioli della mia specie (l’arboreto Edizioni, Mondaino 2006). Sono versi scritti per la scena, ma anche versi in cui si può riscontrare un ritmo più calmo rispetto alla produzione precedente, una pronuncia più interiorizzata: c’è una tensione positiva, tenuta insieme da un filo rosso di gioia, che si concretizza anche nei versi d’amore per figure familiari. Misterioso Concerto è diretto da Cesare Ronconi, la cui regia, per l’occasione, appare quieta e composta, capace di intrecciare in modo raffinato il pianoforte dal vivo, la danza e la voce.
In scena con Mariangela Gualtieri, Dario Giovannini, giovane pianista di talento con il quale il Teatro Valdoca ha collaborato a lungo per la ricerca sonora, e Muna Mussie, attrice presente in diversi lavori della Valdoca. Parole, musica dal vivo, danza e immagini, tutto si fonde in una tensione d’ascolto molto coinvolgente.

ALEXIS. UNA TRAGEDIA GRECA di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
Motus

Come trasformare l’indignazione in azione? Questa semplice ed enorme questione ci ha sospinti sulle tracce di Antigone, volgendoci indietro, all’ascolto della sua fulgida caparbietà, per riflettere sul presente. Si è lavorato per ricomporre in una drammaturgia originale gli eventi tragici, secondo una scrittura impregnata delle biografie ed esperienze personali degli attori coinvolti. Nello scorso anno sono nati tre Contest, performance intese come confronti/dialoghi fra Antigone-Silvia Calderoni e tre diversi attori: Benno Steinegger-Polinice, Vladimir Aleksic-Creonte e Gabriella Rusticali-Tiresia, dal titolo Let The Sunshine In, Too Late! e Iovadovia.
Alexis si colloca alla fine di questo percorso pur presupponendone l’inizio: nell’agosto 2010 siamo stati in Grecia, per cercare testimonianze dirette sull’“evento scatenante” che ha suscitato in noi la necessità di spostare il progetto-Antigone sempre più dichiaratamente sul tema delle rivolte del contemporaneo, ovvero la morte del quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos (Alexis), avvenuta esattamente durante il nostro primo workshop di studio sull’Antigone… Un nuovo Polinice?… “un Polinice con la maglietta dei Sex Pistols”. Il palco diviene luogo di una presenza corale, commovente, che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all’inglese e all’italiano, frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi, dichiarazioni politiche e testimonianze che abbiamo raccolto a Exarchia, per strada, nei centri sociali, nei caffè, fra gli artisti… Pezzi di un mondo che cade a pezzi… Citiamo un frammento di Ics racconti crudeli della giovinezza perché su questo percorso si inscrive Alexis, una tragedia greca, di oggi.