Il 4 maggio presso ‘Le Cose’ di Pescarenico presenterà il suo libro e verrà inaugurata una mostra
LECCO – Sabato 4 maggio, alle 18.30, lo store di Pescarenico “Le Cose”, in via Corti 12 a Lecco, ospiterà il grande maestro della grafica, Armando Milani, che presenterà il libro “Incontri”, edito da Lazy Dog, e inaugurerà la mostra che raccoglie alcuni dei suoi manifesti più celebri.
Fra le figure più rilevanti del mondo della grafica livello italiano e internazionale, Armando Milani nasce a Milano nel 1940. Dopo gli studi alla Scuola Umanitaria di Milano sotto la guida di Albe Steiner e le prime prestigiose collaborazioni, apre nel 1970 il proprio studio a Milano e nel 1976 si trasferisce a New York, dove lavorerà con Massimo Vignelli. Fra i grandi marchi per cui ha disegnato nel corso della sua lunga carriera ci sono De Padova, Edison, Roche, IBM, Olivetti America, Lancia, Istituto Italiano di Cultura di New York e le Nazioni Unite.
Il suo è un percorso professionale e umano costellato da numerosissimi incontri, parola scelta anche come titolo del libro che Milani presenterà a Lecco in un dialogo con Francesco Dondina e Francesco Ceccarelli. Un appuntamento che per il Maestro della grafica segna anche il ritorno alle origini della sua famiglia, partita da Lecco per trovare fortuna a Milano.
“Mio padre – racconta Milani nel libro – partì negli anni Trenta da Lecco, suo paese natale, per un tirocinio in una grande sartoria di Milano. Fu un incoraggiamento per me a intraprendere molti anni dopo la mia avventura da Milano a New York, per la mia collaborazione con lo studio di Massimo Vignelli”.
La biografia di Milani si delinea attraverso parole e immagini che ricostruiscono i cento incontri raccontati nel libro edito da Lazy Dog, che snocciola, pagina dopo pagina, dettagli e ricordi gustosissimi: le mollette di Vico Magistretti, le ciliegie per Jack Nicholson, il buon anno sulla spiaggia da Paul McCartney, i gol di Pelè, la stretta di mano di Muhammad Ali, i mercati di Alberto Sordi e i marinai ubriachi di Umberto Eco, e ancora Milani che balla con Mariangela Melato e sua moglie un valzer con Saul Steinberg.
Oltre alla presentazione del libro, lo spazio espositivo adiacente allo store Le Cose, omaggerà il genio e la creatività di Milani attraverso una mostra che raccoglie una ventina dei suoi manifesti più celebri, curata da Paolo Vallara, con un un’attenzione particolare al lavoro degli ultimi anni sulla comunicazione sociale. “Nel 2002 ho disegnato per le Nazioni Unite un poster con la colomba che trasforma War in Peace che è stato utilizzato per celebrare il 60° anniversario della loro fondazione, ora diffuso in tutto il mondo – spiega Armando Milani -. Il publisher francese Gallimard ha recentemente utilizzato questa immagine nel bellissimo libro Guerra e Pace. Da allora ho iniziato a progettare la raccolta di manifesti di denuncia e di speranza per una migliore qualità della vita dell’umanità. Le mie immagini rispecchiano la filosofia del “vivere insieme”, che è l’unico modo per sopravvivere nel momento difficile che stiamo vivendo. Dobbiamo essere ispirati dall’empatia, se alcune persone sono vittime, diventiamo tutti vittime. Dobbiamo farci sentire, l’atteggiamento peggiore è la passività e l’indifferenza. Nelle mie immagini sono molto sintetico, cerco prima di sedurre l’occhio per poi raggiungere immediatamente il cuore del lettore, inducendo a una seria riflessione”.
Dopo l’inaugurazione di sabato 4 maggio, la mostra sarà visitabile dal 7 al 21 maggio su appuntamento. Per prenotazioni: hello@lecose.store.
Armando Milani
Armando Milani (Milano, 1940) è una delle più rilevanti figure della grafica italiana a livello internazionale. Dopo gli studi alla Scuola Umanitaria di Milano sotto la guida di Albe Steiner, inizia a collaborare con Giulio Confalonieri e con Antonio Boggeri. Apre nel 1970 il proprio studio a Milano e nel 1976 si trasferisce a New York per lavorare con Massimo Vignelli. Pochi anni dopo apre uno studio anche a New York. Disegna, tra gli altri, per De Padova, Edison, Roche, IBM, Olivetti America, Lancia, Istituto Italiano di Cultura di New York e le Nazioni Unite. Dagli anni Duemila inizia a dedicarsi sempre più alla comunicazione sociale, per indirizzare l’attenzione del pubblico su temi umanitari e di impatto internazionale. Ha insegnato e tenuto conferenza presso The Cooper Union e Art Directors Club di New York, la Santo Domingo School of Design, l’Università di Pechino, lo IED e il Politecnico di Milano. È membro dell’AGI – Alliance Graphique Internationale e dell’Associazione Italiana Design della Comunicazione
Francesco Dondina
Francesco Dondina (Milano, 1961) è un visual designer, docente e curatore. Nel 1986 ha fondato lo studio Dondina Associati che si occupa di brand identity e comunicazione visiva. Ha insegnato per oltre quindici anni al Cfp Bauer/ex Umanitaria e al Politecnico di Milano. Attualmente tiene corsi di Visual Design alla Raffles Milano. Nel 2015 ha dato vita al ciclo di conferenze ‘Graphic design lectures’ al Castello Sforzesco e nel 2016 al progetto ‘Signs’, orientato alla promozione e alla ricerca nel campo della cultura visuale in Italia. Nel 2022 ha organizzato il primo ‘Milano Graphic Festival’.
Francesco Ceccarelli
Francesco Ceccarelli (Modena 1971) inizia come grafico freelance nella tipografia di famiglia, laureandosi in Architettura nel 2001. Dal 2017 è socio senior AIAP. Dal 2006 è co-fondatore di Bunker e dal 2014 è art director di Lazy Dog, casa editrice specializzata in libri di design, tipografia, illustrazione e fotografia. Come book designer ha curato, tra gli altri, i volumi La grande estate, Dandelion e I libri di Katsumi Komagata. Tra i progetti più significativi: i sistemi di identità visiva per Carraro, Museo Enzo Ferrari, Più libri più liberi, Il Margine e Pimpa; il disegno dei volumi Pittori di cinema, L’Italia insegna, Caleidoscopica, Bob Noorda e L’architettura degli alberi.