Oltre 300 persone al Cenacolo Francescano per la serata organizzata da Assocultura Confcommercio Lecco
LECCO – La legge non è nemica del desiderio, perchè non lo annulla ma lo sostiene ed è al servizio della vita: noi diventiamo umani proprio perchè sappiamo che esiste un limite. Avendo poi ben presente che non possiamo accontentarci di essere “psiche”, ovvero vita biologica, ma dobbiamo essere “zoe”, “la vita che non vive per inerzia ma è capace di essere accesa e pulsante”. Sono alcuni dei messaggi lanciati dallo psicoanalista e saggista Massimo Recalcati, ospite martedì 24 settembre di Leggermente, la manifestazione di promozione della lettura ideata da Assocultura Confcommercio Lecco.
Oltre 300 persone hanno assiepato il Cenacolo Francescano per ascoltare Recalcati addentrarsi nei temi trattati nel suo nuovo libro “La legge del desiderio. Radici bibliche della psicoanalisi” (Einaudi). A introdurre la serata è stato Luca Ciusani, psicologo e psicoterapeuta, presidente Jonas Lecco (centro specializzato nel trattamento del disagio contemporaneo che ha collaborato alla realizzazione della serata): “Colgo due spunti da questo libro: la possibilità per ciascuno di sfruttare i propri talenti osservando la chiamata rispetto alla propria vocazione e l’impossibilità di fare da soli che diventa quindi necessità di passare attraverso l’altro”.
Nel suo intervento, come anche nel libro, Recalcati, è partito dalla figura di Gesù: “Gesù viene presentato dagli uomini religiosi del tempo come un narcisista, un fuori di testa, un esaltato. Perché? Perché una delle sue principali caratteristiche è quella di amare questa vita, la vita quaggiù, fatta di corpi: Gesù è innamorato della vita e ci invita a distinguere due modi di vivere, di “dire la vita”: “psiche”, la vita biologica ovvero il soffio vitale, e “zoe”, cioè quella vita che sa essere viva, non la vita che vive per inerzia ma quella capace di essere viva, accesa. Quella che chiama “vita sovrabbondante”. Noi uomini non dobbiamo accontentarci di essere “psiche”: “zoe” ridotta a “psiche” è vita che non ha desiderio. Ma non è scontato che la nostra vita sia viva”. Poi ha ricordato come per Lacan ci siano due malattie: impotenza e utopia. “L’essere si ammala per impotenza quando resta chiuso in se stesso, quando rinuncia e quando rifiuta il suo desiderio. In molti casi noi tendiamo a chiuderci, a vivere la contaminazione come angoscia . Nel momento di smarrimento e di vertigine l’uomo rimpiange la mano dura del padrone, come gli Ebrei nel deserto rimpiangono la schiavitù in Egitto”. Poi ha evidenziato il tema del rapporto legge-desiderio: “Tu diventi umano se sai che c’è un limite. Se sai che non puoi tutto. Attenzione: finché viviamo una tensione agonistica e moralistica tra l’uomo virtuoso e vizioso siamo spacciati. Diffidate dai puri che vivono la legge come castigo! Chi commette peccato? Chi non ha fede. La fede è fede nella legge del desiderio. Chi vive avendo fede nel desiderio ha una vita viva. Peccato nella lingua ebraica vuol dire non portare a compimento il proprio talento. Restare nella impotenza. Si salva chi si è speso nell’amore e ha seguito la legge del desiderio, non chi ha osservato la legge o ha seguito i precetti”.
Al termine Recalcati, salutato da un lungo applauso dei presenti, si è fermato al Cenacolo Francescano per il firma copie.