Successo per la 17^ edizione promossa da 50&Più Lecco con Centro Nazionale Studi Manzoniani, Comune di Lecco e Assocultura Confcommercio Lecco
LECCO – E’ stato assegnato a Giuseppe Catozzella autore di “Italiana” edito da Mondadori il Premio Manzoni al Romanzo Storico 2021.
Dopo Melania G. Mazzucco, vincitrice dell’edizione 2020 con “L’architettrice”, è toccato a Catozzella ricevere il prestigioso premio letterario internazionale giunto alla sua 17^ edizione, organizzato da 50&Più Lecco in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il Comune di Lecco e Assocultura Confcommercio Lecco (main sponsor Acel Energie).

Questa sera, sabato, all’auditorium della Casa dell’Economia di Lecco, la Giuria Popolare composta da 110 persone, con 51 voti, ha assegnato il prestigioso premio all’autore milanese classe 1976 autore del romanzo “Italiana”, storia umana, sentimentale e politica di Maria Oliverio, detta Ciccilla, prima e sola donna a guidare una banda di briganti nell’Italia appena unificata del 1861.

Sul palco insieme a Catozzella gli altri due finalisti, scelti negli scorsi mesi dalla Giuria Tecnica presieduta da Ermanno Paccagnini: Andrea Molesini con “Il rogo della Repubblica” (Sellerio) secondo con 33 voti e Martina Merletti con “Ciò che nel silenzio non tace” (Einaudi) terza con 25 voti.
A dialogare con i finalisti, è stato lo stesso presidente Paccagnini insieme a Stefano Motta, anche lui componente della Giuria Tecnica, che ad inizio serata ha introdotto i tre finalisti leggendo alcuni passaggi dei rispettivi romanzi.
Una serata intensa e ricca durante la quale i tre autori si sono raccontati e hanno presentato le rispettive opere.
A premiare il vincitore è stato Eugenio Milani, presidente di 50&Più Lecco, con lui il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati, l’assessore Renata Zuffi e il presidente di Acel Energie Giuseppe Borgonovo.

Giuseppe Catozzella – Vincitore
“Italiana” (Mondadori). Giuseppe Catozzella
Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, oscura, generosa. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando ritorna a casa la sorella maggiore Teresa. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell’esercito regio. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo. Mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma familiare e dramma storico ed evoca l’epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi.

Andrea Molesini – secondo classificato
“Il rogo della Repubblica” (Sellerio)
Nel 1480, in un piccolo paese del trevigiano, un bambino sparisce nel nulla. L’archisinagogo Servadio e altri due ebrei vengono accusati di averlo ucciso per impastare col suo sangue le focaccine pasquali. Torturati e condannati a morte per infanticidio rituale, fanno ricorso e il processo si riapre davanti al Senato di Venezia. Intanto Boris da Candia, spia della Repubblica di San Marco, uomo di “inganno e di rapina”, avventuriero violento, ma anche colto umanista, è investito di una missione segreta. Venezia è appena uscita da una guerra contro i turchi e dalla peste e il malcontento si diffonde. La scrittura musicale di Andrea Molesini scolpisce con maestria l’amara intensità emotiva della vicenda, in un’opera che mostra che cosa succede quando la giustizia cede all’intolleranza, per una tragedia destinata a ripetersi in ogni tempo e luogo.

Martina Merletti – terza classificata
“Ciò che nel silenzio non tace” (Einaudi)
1944, carcere Le Nuove di Torino. Una suora prende in braccio il bambino di una prigioniera in transito per Birkenau, lo addormenta con una pezza imbevuta di vino e riesce a portarlo fuori nel carrello della biancheria. Più di cinquant’anni dopo una giovane donna scopre che quella vicenda la riguarda da vicino, sale in moto e decide di seguirne le tracce. A poco a poco il passato si ricompone, nonostante i molti silenzi e i numerosi depistaggi della Storia: i bombardamenti, l’occupazione nazista, lo sfollamento, gli accidenti del dopoguerra. Il romanzo d’esordio di Martina Merletti, pur prendendo lo spunto da una situazione reale, nella sua libera trasposizione opera con piena coerenza tra i materiali e le ricostruzioni più propriamente storiche e la capacità di indagare quelle anime.