Bellano “caput cultura”: il paese diventerà un grande museo diffuso

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Undici siti uniti nel progetto BAC – Bellano Arte e Cultura

A Palazzo Lorla nascerà il Museo Giancarlo Vitali. Il sindaco: “Bellano ha scelto di seguire la strada della cultura”

BELLANO – Terra d’artisti, terra di cultura, terra di creatività. Bellano è tutto questo e lo sarà ancora di più quando si concretizzerà il progetto BAC – Bellano Arte e Cultura, dove alcuni luoghi di cultura e arte del paese (undici in totale) saranno messi a sistema e uniti idealmente in un museo diffuso per essere valorizzati e resi fruibili al pubblico. Tra questi sorgerà anche il Museo Giancarlo Vitali, dedicato all’indimenticato Maestro che ha saputo essere protagonista dell’arte italiana.

Bellano infatti, pur affacciandosi sulle rive del Lago di Como, non ha fatto delle famose acque il suo motore trainante, ma ha cercato di trovare una caratteristica che sapesse distinguerla dagli altri paesi laghee, valorizzando il parterre di personaggi legati al mondo dell’arte e della cultura che qui hanno visto natali o messo radici. Tommaso Grossi, Sigismondo Boldini, Luciano Lombardi, arrivando ai “Vitali” Andrea, Velasco, Giancarlo, fino a Roberto Gianola e Maria Amelia Monti, per citarne alcuni.

“Tutti loro hanno saputo raccontare Bellano rendendola conosciuta anche fuori confine – ha affermato il sindaco Antonio Rusconi -. Da anni definiamo Bellano paese degli artisti e della cultura: abbiamo deciso di farla diventare un polo turistico però cercando di differenziarci. Abbiamo scelto di percorrere la strada della cultura”.

BAC Bellano arte cultura museo diffusoChiesa dei SS. Nazaro e Celso, Orrido di Bellano, Ca’ del Diavol, Parco del Lorla, ex Chiesa di San Nicolao, Granaio della Memoria, Palazzo Lorla, Chiesa di Santa Marta, ex Cotonificio Cantoni e MUU Vendrogno – Museo del Latte e della storia della Muggiasca: sarà questo il percorso del BAC spiegato ieri sera, venerdì, in sala civica ai cittadini, accessibile sia con biglietto unico per coloro che vorranno visitare l’intero complesso, che a singole tappe. Per i bellanesi la fruizione sarà gratuita.

Oltre al Comune, a collaborare al progetto BAC Parrocchia di Bellano, Pro Loco, ArchiViVitali, associazione ‘Insieme per il Museo di Vendrogno’, Centro Studi e Ricerche Getulio Alviani (acquirente dell’ex Cotonificio) insieme ad altre realtà.

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Undici siti, un solo percorso

Entrando nel merito dei siti artistici e culturali, di quello che sarà possibile trovarci, fino agli interventi che si sono realizzati o si stanno realizzando per farli risplendere, non si può non partire da una delle attrazioni che ha reso grande Bellano. Se sull’acqua del lago il paese ha preferito non puntare, su quelle del Pioverna ha invece scommesso con l’Orrido, ed è stato ampiamente ripagato: dai 17 mila visitatori del 2016 si è arrivati ai 240 mila dello scorso anno, 2023. Un successo spiegabile con eventi, promozione e soprattutto riqualificazioni che hanno interessato l’attrazione.

L’ultima sulla Ca’ del Diavol, messa in sicurezza, implementata di tecnologie innovative (ledwall, proiezioni a parete, realtà aumentata) e di cui sono stati rimessi a nuovo gli affreschi, oltre a esserne stati scoperti di nuovi, tutto questo per una cifra di 950 mila euro. Inaugurata a luglio 2022, l’anno passato ha raggiunto i 20 mila ingressi, dato di tutto rispetto considerato che all’interno della torre può entrare un massimo di otto persone alla volta.

Anche all’entrata dell’Orrido sono in corso alcuni interventi interessanti l’installazione dei servizi igienici e di un chiosco, finanziati con bando regionale di fondi europei e che si concluderanno nel 2024.

Ancora tutta da realizzare la sistemazione del Parco del Lora (2500 mq) con annessa torre, finora mai aperto al pubblico e che il Comune ha acquistato dalla Parrocchia. “Intendiamo restaurare la torretta, attualmente in una situazione critica perché invasa da piante e piena di infiltrazioni d’acqua, e dare vita a un giardino d’artista nel parco, sistemando le essenza botaniche e aggiungendone di nuove – è intervenuto il primo cittadino -. Serviranno almeno 600 mila euro, forse anche di più vista la delicatezza dell’intervento, ma possiamo contare già sui 390 mila euro che Fondazione Cariplo ci ha concesso prima di Natale. L’intenzione è di aprire entrambi nel 2025″.

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Ex Chiesa di San Nicolao

C’è poi San Nicolao, in fase di restauro, che accoglierà la opere in rame di Danilo Vitali come esposizione fissa, più altre mostre temporanee. In questo caso si è riusciti a coprire il costo degli interventi, pari a 500 mila euro, tramite bando. L’apertura per l’ex edificio religioso è prevista intorno a settembre. “Attualmente è in corso il risanamento conservativo della struttura e degli affreschi – ha spiegato Oliviero Vitali, architetto che si sta occupando di riqualificare lo spazio espositivo – in rifacimento anche le finiture dell’edificio e i serramenti, mentre il solaio su cui troverà spazio la mostra di Danilo, separato dal piano terra pensato per gli allestimenti provvisori, sarà installato nel mese di maggio”.

Al secondo piano del Municipio nascerà invece il Granaio della Memoria, un archivio storico (sia fisico che digitale) che raccoglierà i semi della cultura e della storia di Bellano, a cui potrebbero contribuire anche gli stessi cittadini.

Quattromila opere d’arte moderna troveranno collocazione nel Museo Alviani, all’interno dell’ex Cotonificio Cantoni acquistato per intero da Fondazione Alviani nel 2022, in memoria del designer. “Sarà fatto quanto prima il progetto di rigenerazione del compendio – ancora Rusconi – un lavoro complesso che prevedrà anche la creazione di un silos con 200 posti auto“.

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Museo Alviani nell’ex Cotonificio Cantoni

Rispetto alla Chiesa dei SS. Nazaro e Celso e alla Chiesa di Santa Marta ha preso parola Don Emilio Sorte, parroco del paese, iniziando dalla Chiesa Parrocchiale: “Tra un mese e mezzo restaurata la cappella di San Giovanni Battista, già rifatti invece affreschi e facciata, anche l’impianto elettrico e di illuminazione. E’ un edificio che racconta la storia religiosa di Bellano e dei nostri predecessori. Più complesso il percorso di valorizzazione di Santa Marta, che ospiterà il compianto e altri tesori parrocchiali, posizionati in sagrestia dopo che sarà restaurata insieme alla cupola e agli affreschi interni. Servirà un bando”.

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Don Emilio Sorte

Più defilato rispetto agli altri siti il MUU di Vendrogno, che è stato comunque inserito nel percorso, come ha raccontato il sindaco, “in quanto luogo essenziale, sebbene non sia in prossimità del centro storico”.

“Gran parte di questi progetti, pari a circa 3 milioni di euro, siamo riusciti a sostenerli partecipando a bandi”, ha precisato infine Rusconi.

Museo Giancarlo Vitali, la “chicca” della serata

E poi il Museo Giancarlo Vitali, vera sorpresa del BAC lanciata ieri sera, pronto a occupare Palazzo Lorla, prima Circolo lavoratori poi spazio espositivo e sede di ArchiViVitali, le cui mura hanno visto passare dal 2018, anno in cui è stato affidato con bando pubblico all’associazione, dieci mostre. Deputato a ospitare le opere anche l’ex alimentari Cariboni.

Per parlare di questa importante novità, tradendo un po’ di emozione, il segretario di ArchiViVitali Aldo Denti a fare le veci del presidente Giuseppe La Scala, che ha ripercorso la storia dell’associazione, nata nel 2016: “Collocare il Museo Giancarlo Vitali qui significa un po’ tornare a casa: i genitori di Giancarlo gestirono il Circolo lavoratori a cavallo della seconda guerra mondiale, noi siamo arrivati qui circa sei anni fa. L’idea di costruire uno spazio espositivo per Giancarlo c’è sempre stata, ed è collimata con la messa a disposizione da parte del Comune del Circolo, e noi, come ArchiViVitali, di concedere questi spazi e ampliarli ulteriormente inglobando nel Museo anche l’ex negozio Cariboni”.

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Rendering seconda sala Museo Giancarlo Vitali

A brevissimo prenderà avvio anche una raccolta fondi basata su donazioni da elargire a un apposito fondo a nome ‘Museo Giancarlo Vitali’ istituito da Fondazione comunitaria del Lecchese per costituire questa realtà. “Solo Fondazione potrà attingere ed erogare ad ArchiViVitali i fondi, dopo aver verificato la bontà degli interventi”, chiosa Denti. Per il progetto sono già pervenuti finanziamenti da privati (350 mila euro) e da Fondazione Cariplo (200 mila euro).

“Per quanto riguarda le opere esposte – ha proceduto il segretario – una parte andrà al Comune e una parte ad ArchViVitali, cosicché ci possa essere un controllo reciproco e fare in modo che il museo funzioni al meglio. Il Museo sarà consegnato poi al Comune di Bellano, passando al BAC o a coloro che saranno i gestori di questi siti comunali (si sta avvallando l’ipotesi di istituire un comitato di gestione per promuovere in modo puntuale e sinergico tutte le realtà), mentre ArchiViVitali prenderanno in carico programmazione e direzione artistico-tecnico-scientifica di tutti i siti del BAC”.

In conclusione Denti: “Non dovremo pensare al Museo Giancarlo Vitali come a un locale con esposte delle opere, ma come spazio vivo che stimoli il visitatore a tornare, dove proporre sempre qualcosa di nuovo anche collaborando con altri musei prendendo in prestito altri pezzi d’arte”. Si rivolge poi ai cittadini in sala: “Anche voi, se avete documenti o ricordi legati a Giancarlo, ci farebbe piacere li condivideste: daranno vita a mostre temporanee che terranno attivo il museo”.

E’ passato poi alla spiegazione progettuale Oliviero Vitali: “L’ingresso della struttura resterà molto simile a come è ora: qui saranno installate cornici fuori scala in legno con affisse la parte introduttiva del Museo. Si entrerà poi nella prima sala che attraverserà in diagonale la stanza, consentendo di ospitare più opere e dove troveranno posto ritratti e girasoli. In un secondo spazio esposti piccoli dipinti e nature morte, e al centro della stanza un tavolo con delle incisioni. Dalla finestra che dà sulla corte retrostante si entrerà in un padiglione vetrato, che ospiterà il tema delle carni. Infine, nel vecchio spazio Cariboni dipinti di grande formato, a livello strutturale sarà data libertà alle volte, ora nascoste dal controsoffitto”.

La volontà espressa è di terminare il Museo entro il 29 novembre 2024, giorno di nascita di Giancarlo.