La Carcano annuncia: “Ristrutturazione”. Posti a rischio?

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Gli stabilimenti di Mandello della "Antonio Csrcano Spa
Gli stabilimenti di Mandello della “Antonio Carcano Spa”, azienda leader nel settore della produzione, laminazione e trasformazione dell’alluminio.

 

MANDELLO – Un piano industriale che consenta di riportare in una condizione di equilibrio sostenibile l’attività dell’azienda attraverso un percorso che preveda investimenti nell’innovazione e una profonda ristrutturazione della propria organizzazione. E’ il progetto operativo della “Antonio Carcano Spa” di Mandello da qui al 2017.

L’attuazione del piano è stata affidata dal consiglio d’amministrazione dell’azienda mandellese al nuovo management guidato dal direttore generale, Giorgio Bertolini.

La “Carcano”, il cui fatturato è stato nel 2014 di 154 milioni di euro, è tra i leader europei nel settore della produzione, laminazione e trasformazione dell’alluminio, con propri stabilimenti a Mandello e a Delebio, in provincia di Sondrio. A Mandello, dove vi sono anche gli uffici e la sede sociale, lavorano oltre 300 persone, mentre i dipendenti occupati a Delebio sono poco più di 270.

Giorgio Bertolini, dal 2014 direttore generale dell'azienda.
Giorgio Bertolini, dal 2014 direttore generale dell’azienda.

Negli ultimi dieci anni della sua attività ultracentenaria ha dovuto affrontare, come gran parte del comparto industriale del Paese, una fase di notevole difficoltà dovuta alla crisi economica che ha causato una forte riduzione della domanda interna, all’evoluzione del mercato (con innovazione tecnologica e globalizzazione che hanno fatto crescere la competitività e reso necessari livelli di efficienza produttiva sempre più elevati) e all’alta incidenza del costo della manodopera e dell’energia rispetto ai molti concorrenti europei e mondiali.

“L’effetto congiunto di questi elementi – si legge in una nota diffusa nella giornata di oggi, giovedì 19 febbraio, dalla società – ha creato un forte impatto sulla redditività dell’azienda, che oggi impone l’avvio di interventi volti al recupero della stessa, nell’ottica di un ulteriore rafforzamento del proprio posizionamento competitivo sul mercato e di sostenibilità dei nuovi investimenti per consolidare e mantenere il proprio livello di qualità e di servizio”.

 

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“Le difficoltà registrate negli ultimi anni da parte della “Carcano” dal punto di vista della pressione sui prezzi e della conseguente erosione della propria capacità di generare reddito – aggiunge il comunicato – sono la prova dell’urgenza di interventi strutturali per garantire continuità all’attività aziendale: il modello di business attuale deve essere ridiscusso grazie all’implementazione di interventi strutturali che non possono più essere rinviati senza mettere a serio rischio il futuro dell’azienda”.

Il piano industriale 2015-2017 della “Antonio Carcano” si fonda su importanti conferme e obiettivi ispirati a una logica di continuità, come spiegato dalla stessa azienda: la permanenza dei siti di produzione e della sede aziendale sul territorio delle province di Lecco e Sondrio, superando qualsiasi ipotesi di delocalizzazione all’estero; la propensione all’investimento (in linea con l’ultimo investimento di oltre 20 milioni di euro effettuato nel 2012 per la costruzione di una nuova fonderia presso il sito di Delebio) con l’obiettivo di acquistare nuovi impianti, tecnologicamente avanzati, in linea con le attuali  esigenze della clientela e di innovare i propri sistemi gestionali e produttivi (in questo caso il monte investimenti sarà superiore ai 10 milioni di euro); l’introduzione e lo sviluppo di nuove competenze, soprattutto tecniche, in grado di integrare e rafforzare l’attuale know-how aziendale, permettendo all’azienda di attrezzarsi a livello di risorse umane per affrontare nuove sfide sull’innovazione dell’offerta e il presidio di nuove aree di mercato.

“Il percorso per il raggiungimento di questi obiettivi – si afferma sempre nella nota diffusa dai vertici della “Antonio Carcano” – non può prescindere da un programma di ristrutturazione dell’organizzazione aziendale. Oggi la composizione della forza lavoro non consente di intervenire con successo sul recupero dell’efficienza e della competitività: si rende quindi necessaria una profonda riorganizzazione delle risorse umane”.

Al momento, in ogni caso, non si può dire se e quanti posti lavorativi saranno messi in discussione. 

“Nell’ambito del piano industriale triennale – si aggiunge nella nota – lunedì 16 febbraio il management della “Carcano” ha quindi iniziato il confronto con le rappresentanze sindacali sul programma di ristrutturazione aziendale, con la consapevolezza della difficoltà di alcune misure non più rinviabili e nella convinzione che l’obiettivo comune della continuità operativa sul territorio guidi il dialogo tra le parti”.