Lecco ‘cuore’ della trafileria lombarda: 1500 imprese e 19 mila addetti

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LECCO – La filiera del filo d’acciaio a confronto nella “capitale” della trafila italiana: nel pomeriggio di giovedì a Lecco si è fatto il punto su situazione odierna e prospettive del comparto che comprende i produttori di vergella e gli utilizzatori finali, passando per trafilatura a freddo e produzione di prodotti in metallo, bulloni, viti e molle.

Il convegno, organizzato da Siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Lecco, sponsorizzato da Caleotto spa e con il patrocinio di UPIVEB, ha voluto dipingere il quadro della situazione italiana, del mercato e delle prospettive di un settore partecipato 180 grandi aziende italiane, piccole imprese (40%) e medie imprese (19%), per un giro d’affari che nel 2015 è ammontato a 2,3 miliardi di euro.

Secondo i dati forniti dall’Ufficio Studi di Siderweb, la maggioranza delle trafilerie è concentrata in Lombardia (60%). Lecco è al primo posto, con il 18% delle imprese ed il 27% degli addetti totali nazionali; seguono Milano (rispettivamente 13% e 15%) e Brescia (12% e 14%). A Lecco è ripartito l’Arlenico, ex stabilimento della Lucchini al Caleotto, acquisito nel 2015 dai gruppi Duferco e Feralpi, lo stesso anno in cui chiudeva lo stabilimento della Riva Acciai di Annone, legato al Gruppo Riva e alla vicenda dell’Ilva di Taranto. Qualche anno prima, nel 2012, il meratese aveva detto addio al colosso Arcelormittal di Verderio.

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Oggi il tessuto della filiera siderurgica lecchese è composto da oltre 1500 imprese, circa 1400 nella fabbricazione prodotti metallo per 15900 addetti, 100 nella metallurgia con 3200 lavoratori. “Si tratta prevalentemente di micro medie imprese, tre quarti di loro ha meno di dieci addetti, solo il 4,5% ha più di 50 dipendenti” ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Daniele Riva.

Nel terzo trimestre del 2016 in provincia si è registrata una contrazione del numero di imprese della filiera, -2,7% contro il calo del 1,4% a livello lombardo e nazionale del 1,5% Italia, con una lievissima crescita (+0,2%) rispetto al trimestre precedente. Il 68% delle imprese lecchesi sono strutturate in forma societaria.

Daniele Riva (Camera di Commercio) e ... (Siderweb)
Daniele Riva (Camera di Commercio) e Emanuele Morandi (Siderweb)

 

Il motore del settore sono le esportazioni, oltre il 60% della produzione per il lecchese, l’82% diretto in Europa, un terzo del totale verso Germania e Francia, il 6% verso gli Stati Uniti con un recente incremento del 10% nell’ultimo anno. La metalmeccanica fornisce il 37% dell’export delle imprese di Lecco, contro il 16% lombardo e il 10,7% nazionale.

“Per essere protagonisti occorre che realtà anche piccole del territorio, le più numerose, acquisiscano modelli di innovazione per prodotto, processi e gestione aziendale, fare rete, in una prospettiva che guardi ad Industria 4.0” ha sottolineato Riva.
A livello nazionale, nel 2015, la filiera ha mostrato un leggero deterioramento dei risultati: il valore aggiunto sul fatturato è sceso dal 26,1% del 2014 al 25,5%, stabile l’utile all’1,9% del fatturato, quest’ultimo è salito (+7,5% per la media dei comparti).

Andrea Beri, Distretto Metalmeccanico Lecchese
Andrea Beri, Distretto Metalmeccanico Lecchese

“Siamo convinti che la filiera dell’acciaio riuscirà a sopravvivere e a tornare a crescere solo se saprà coniugare le competenze settoriali e territoriali – ha affermato il presidente di Siderweb, Emanuele Morandi – ad un nuovo approccio di sistema, più collaborativo ed innovativo che permetta di mettere a denominatore comune le singole eccellenze”.

Secondo Siderweb, nel 2016 il lieve incremento del PIL e la ripresa dei prezzi dell’acciaio potrebbero portare ad un miglioramento dei risultati sia della filiera sia delle acciaierie.

“Dal punto di vista dei prezzi c’è molta agitazione, i costi materie prime hanno fatto lievitare il prezzo delle vergelle e quindi anche dei prodotti finiti – ha spiegato Andrea Beri ,coordinatore Comitato Distretto Metalmeccanico Lecchese – abbiamo assistito ad un trend di mercato positivo per il 2016 nel settore automobilistico e delle costruzioni, più in sofferenza sono i mercati del comparto energetico dove ci si aspetta miglioramento nel 2017”.