Confcommercio Lecco: intervista di fine anno al presidente Peccati

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Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco

“Confcommercio Lecco gode di buona salute, chiudiamo bene il 2023. Il 2024 sarà un anno di incertezze”

Tra pochi mesi l’inaugurazione del corpo A del rinnovato Palazzo Ghislanzoni di via Roma 51

LECCO – Confcommercio Lecco chiude il 2023 in buona salute nonostante le incertezze sull’anno che verrà dovute ad una serie di fattori di instabilità; su tutti le due guerre in atto che hanno già fatto sentire i propri effetti negativi.

Nel frattempo si stanno aspettando le festività natalizie con l’auspicio che portino quello scossone auspicato senza il quale, secondo Confcommercio nazionale, si chiuderebbe l’anno con una crescita del Pil nazionale intorno allo 0.7%. Lecco non è da considerarsi un’isola felice, tuttavia riesce a difendersi nonostante il contesto difficile.

Abbiamo incontrato il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, per fare il punto della situazione sull’anno che volge al termine e guardare alle sfide del nuovo anno.

Partiamo da Confcommercio Lecco: che anno è stato il 2023 e cosa si prevede per il 2024?
“Chiudiamo un 2023 buono, ma se volgiamo lo sguardo al 2024 ci sono molte incertezze. Confcommercio gode di buona salute, abbiamo giovato della ripartenza post Covid, della voglia di ripartenza che anima sempre lo spirito dei commercianti mossi da quella spinta ad investire, a fare impresa per migliorare e crescere. Entusiamo che si è declinato positivamente sul bilancio di Confcommercio Lecco. In questo ultimo scampolo d’anno, durante il periodo natalizio vedremo se la gente sarà propensa a fare acquisti senza farsi mancare nulla o se, preoccupata per il futuro, tenderà a risparmiare”.

Quanto incidono le due guerre in atto nel settore del commercio e che previsioni si possono fare per il prossimo anno?
“Incidono parecchio e lo abbiamo già visto nel corso del 2023. Le guerre generano incertezza e l’incertezza non è mai un bene. Avere certezze significa avere orizzonti positivi che si traducono in progettualità per il futuro, investimenti con la possibilità di guadagnare. Nell’incertezza tutto si ferma, si tende al risparmio e al disinvestimento, che porta alla circolazione di meno denaro con ripercussioni sul commercio”.

Confcommercio Lecco che progetti ha per il 2024?
“Inaugureremo il corpo A di palazzo Ghislanzoni, posto in via Roma 51. Prevediamo di effettuare il taglio del nastro nel primo trimestre del nuovo anno. Si tratta della parte dell’immobile che dà su via Roma. Nel frattempo, porteremo avanti i lavori per concludere anche il corpo B, che destineremo ad iniziative sociali ed associazionistiche, su tutte l’apertura di un dopo scuola per i bambini. Dopodiché dovremo continuare nella nostra mission che è quella di stare al fianco delle nostre imprese e sostenerle e in tempi come questi è di per sé un già bel progetto”.

Tra timori e preoccupazioni, una nota positiva è arrivata dal Turismo. I dati del 2023 parlano di numeri in netto aumento in provincia di Lecco. Come commenta questo andamento positivo e cosa c’è ancora da fare?
“I dati degli afflussi turistici relativi alla scorsa estate sono confortanti e nel contempo sono un’indicazione precisa del fatto che il nostro territorio piace e attira. Di contro, mi sento preoccupato, perchè abbiamo ancora servizi inadeguati per i turisti. Parlo della navigazione, taxi, treni e non solo, tutti ambiti che vanno potenziati e migliorati. Inoltre, serve un cambio di mentalità. Dobbiamo entrare nell’ottica che Lecco è baricentrica tra Milano, capitale dalla moda e del lusso e St. Moritz, capitale delle Alpi. E’ in quest’ottica che va vista la ricettività, proponendo un territorio che si estende ben oltre i confini della lecchesità”.

In ottica turistico ricettiva all’orizzonte ci sono le Olimpiadi Invernali del 2026 e il Pnrr: due opportunità. Lecco le sta sfruttando?
“Serve una visione lungimirante sia nello spazio che nel tempo cosa che a Lecco manca ancora. Un tentativo è quello proposto dallo studio Ambrosetti, sostenuto da Confindustria e accolto da tutte le associazioni di categoria che vedrebbe una promozione del territorio sfruttando le sinergie Lecco, Como e Sondrio. E’ necessario che la progettualità non si fermi alle Olimpiadi del 2026, ma vada oltre, a beneficio delle imprese e del territorio”.

Lungimiranza vuol dire anche ascoltare e coinvolgere i giovani. Confcommercio nel corso degli anni si è sempre mostrata vicino e interessata alle nuove generazioni. Su tutti spicca quel fiore all’occhiello che si chiama Leggermente. Come prosegue l’impegno con questa iniziativa e in particolarmodo verso giovani e giovanissimi?
“Leggermente è un’iniziativa in costante evoluzione. E’ una realtà che ‘legge’ i comportamenti dei giovani e si adegua. E’ un’iniziativa che sta al passo coi tempi della quale siamo molto orgogliosi. Va da sè che quello che ci caratterizza è la concretezza. E questo lo possiamo vedere anche con l’esperimento realizzato in collaborazione con l’Istituto Parini di Lecco, nel quale sono coinvolte alcune classi con l’avvicinamento degli studenti al mondo del lavoro. Molto probabilmente continueremo su questa strada riproponendo il progetto o avviandone di nuovi”.

Volgendo lo sguardo alla città di Lecco non sono mancati momenti di tensione tra Confcommercio Lecco con l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Gattinoni, l’ultima scintilla l’idea / proposta di chiudere il lungolago al traffico. Confcommercio Lecco ribadisce la sua contrarietà?
“Certamente, Confcommercio Lecco ribadisce la sua contrarietà. Se la gente non passa, il lungolago muore. Crediamo invece che serva una soluzione viabilistica alternativa, magari guardando ad un progetto ambizioso volto a creare una nuova tangenzialina che sarebbe molto utile per la città. In merito alla riqualificazione del lungolago, è stato approvato un progetto corposo del valore di 40 milioni di euro, per poi ‘aggiustarlo’ riducendolo ad un progetto da circa 10 milioni di euro per mancanza di fondi. Così facendo il rischio è di disattendere aspettative. Per un vero rilancio, come ho già ribadito serve lungimiranza e coraggio”.

Facciamo un focus sulla Camera di Commercio di Como e Lecco. Quanto è stato difficile arrivare ad individuare Ezio Vergani e convincere i comaschi a convergere sul nome di un lecchese al quale affidargli la presidenza? E, che cosa bisogna aspettarsi per Lecco dal prossimo mandato camerale?
“Faccio un passo indietro. Ritengo che l’attuale presidente Marco Galimberti sia stato bravo nel suo operato, in quanto aveva il difficile compito di gestire la fusione tra le Camera di Commercio di Como e quella di Lecco. Sul nome di Vergani posso dire che c’è stata una covergenza unanime anche da parte dei comaschi. L’auspicio è che possa portare avanti la Camera di Commercio tralasciando i campanilismi e lavorando per la crescita del territorio unito e non diviso. Perchè solo così potremo ambire ad una crescita che giovi a tutti”.

Siamo ormai in clima natalizio, che regalo verrebbe dal sindaco di Lecco e che regalo gli farebbe?
“Da Mauro Gattinoni sindaco di Lecco, vorrei un dialogo vero. Un dialogo dove non veniamo solo sentiti, ma ascoltati e considerati Questo è il dono che gli chiedo. La mia strenna natalizia al primo cittadino è la piena disponibilità e collaborazione per far crescere la città di Lecco”.