Giornata del Made in Italy: il vademecum di Federmoda

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Oscar Riva

Iniziativa per valorizzare la produzione italiana e combattere la contraffazione

LECCO – In occasione dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, 15 aprile, verrà celebrata la prima Giornata nazionale del Made in Italy, istituita dalla Legge 206 del 27 dicembre 2023 contenente “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”.

Per l’occasione Federmoda Italia Confcommercio ha realizzato una iniziativa ad hoc. Si tratta di un vademecum dal titolo “Compra originale. Made in Italy? Sì, grazie! Compri falso? No perché…”. Questo documento – anticipato nelle scorse settimane dal presidente nazionale Giulio Felloni al Tavolo della Moda presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – ha ottenuto il patrocinio del Ministero con l’utilizzo del logo ufficiale e l’inserimento nel calendario delle iniziative di rilievo nazionale pubblicato sul sito del Mimit.

“Si tratta di una iniziativa significativa – evidenzia il presidente di Federmoda Lecco, Oscar Riva – Come ha recentemente sottolineato il presidente nazionale Giulio Felloni, il Made in Italy rappresenta per la moda e il nostro Paese un patrimonio che va tutelato e rilanciato. Valorizzare chi compra originale e combattere la contraffazione sono da sempre azioni che l’associazione porta avanti anche a livello territoriale”.

Il vademecum ha l’obiettivo di promuovere il Made in Italy e, al contempo, contrastare il falso ad ogni livello attraverso dieci consigli pratici per evitare di cadere in tentazione verso un acquisto non consapevole e solo apparentemente a buon mercato, con possibili ricadute in termini di sostegno alla criminalità, sfruttamento della manodopera, elusione ed evasione fiscale, concorrenza sleale ed altro ancora. Il documento parte da un’elencazione di problematiche che riguardano i rischi per la salute, in quanto molti prodotti contengono agenti chimici e solventi cancerogeni; per arrivare alle sanzioni anche per chi acquista prodotti falsi a partire da 100 euro fino a 7mila euro.
Nel vademecum sono presenti anche sintetici elementi, tra letteratura e definizione di legge, per riconoscere il valore del made in Italy nella moda secondo il cosiddetto “Country effect” (effetto ottenuto, nell’immaginario collettivo, da un prodotto realizzato in un certo luogo che ne identifica il Paese stesso) e la definizione del Codice doganale europeo. Completano il documento anche le informazioni basilari su come leggere un’etichetta di un prodotto tessile, delle calzature e sull’utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia. La mancanza o l’errata etichettatura, infatti, determina confusione tra i consumatori; un danno per i commercianti; un indebolimento dell’immagine dei produttori e del “Made in Italy”; un apparente e generalizzato abbassamento degli standard di qualità; un potenziale rischio per la tutela della salute e la sicurezza pubblica; una possibile truffa ai danni del mercato e del consumatore.