Istat: accelera l’inflazione con l’aumento dei beni energetici ma anche dei beni alimentari
Confcommercio: “Situazione preoccupante anche a Lecco con tassi che non si vedevano da 40 anni”
LECCO – “È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del ‘Carello della spesa’, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%)”. A comunicarlo è l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) che ha effettuato una fotografia alquanto preoccupante della situazione attuale.
“Questa volta – comunica sempre l’Istat – non sono i Beni energetici a spiegare (se non per le conseguenze che la loro crescita così ampia ha innescato) la nuova accelerazione dell’inflazione, ma sono soprattutto i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici”.
Un simile incremento del caro vita non si riscontrava da quasi 40 anni. Ad incidere maggiormente sono i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6% a +11,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7% a +8,5%) come indica l’Istat.
I prezzi dei beni alimentari sono cresciuti dal +10,1% di agosto, al +11,5% di settembre. Aumento che riguarda sia i prodotti lavorati (passati da +10,4% a +11,7%) sia i non lavorati (passati da +9,8% a +11,0%) ma anche i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%).
Un quadro che si prospetta ancor più difficile dopo la conferma da parte dell’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) che il costo dell’elettricità da Ottobre aumenterà del 60% circa.
Una situazione che già sta mettendo a dura prova molte famiglie e tante imprese, ma che rischia di peggiorare con effetti che potranno essere devastanti. Famiglie e aziende già provate dal lockdown causa pandemia e successivamente dall’innalzamento dei prezzi delle materie prime e dell’energia a causa del conflitto Russa – Ucraina, subiranno un ulteriore aumento dei prezzi.
“La situazione è pesante – commenta il direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva – I tassi di inflazione hanno raggiunto livelli che non si vedevano da 40 anni. Il costo dell’energia si riversa sui beni di consumo e quindi sul ‘carrello della spesa’ dei cittadini. Da parte di Confcommercio Lecco c’è preoccupazione, perchè questo determinerà inevitabilmente una contrazione della spesa da parte delle famiglie che vedono invariati gli stipendi, mentre il costo dei beni di consumo e di quelli alimentari aumentano inesorabilmente”.
Nonostante il contesto e le previsioni negative, Riva ricorda come l’estate sia stata un toccasana per il settore del turismo: “Ci sono stati ottimi risultati, che ora rischiano di essere spazzati via dal rincaro dell’energia e dall’inflazione galoppante. E’ evidente che serve un’azione corale da parte dell’Europa per cercare di tamponare una situazione che rischia di essere devastante”.