Rifiuti, ecco perché si paga “a metri quadri” e non a persona

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7 milioni di euro è la cifra che il comune di Lecco incassa annualmente attraverso il pagamento della tassa per la raccolta dei rifiuti (Tarsu). Sistema, questo, che prevede il pagamento di una somma commisurata alla superficie degli immobili e/o aree che si possiedono.

C’è chi sostiene che sarebbe più conveniente pagare a numero di persone piuttosto che a metri quadrati… : “I Comuni effettivamente possono utilizzare una differente modalità di calcolo del pagamento per la raccolta e lo smaltimento rifiuti – spiegano dall’ufficio di competenza del Comune – Si tratta della Tia, ovvero la Tariffa di Igiene Ambientale. Questo meccanismo, che risponde a una logica totalmente differente dalla Tarsu, tiene conto di altri parametri oltre quello della superficie degli immobili e delle aree, tra cui, ad esempio, i componenti del nucleo familiare. È opportuno però precisare che oggi il quadro normativo di riferimento rispetto alla Tia non è ancora del tutto chiaro e si trova in continua evoluzione. È tuttavia fuorviante pensare che la Tia consenta ai cittadini di pagare meno rispetto alla Tarsu, proprio perché il metodo di calcolo è differente. Poiché la Tia è commisurata al volume di rifiuti effettivamente prodotto, il rischio è quello che porti a un aumento sensibile dei pagamenti per le utenze, soprattutto domestiche”.

Un sistema di pagamento, quello della Tarsu, che sembra però penalizzare le persone che vivono sole siano esse single o anziani.

“Proprio per questo il Regolamento comunale di Lecco prevede alcune agevolazioni consentite dalla legge come, ad esempio, la riduzione tariffaria del 30% per i cittadini che vivono soli“.