L’arrivo della stagione fredda porta con sé aspetti piacevoli come bere bevande calde e starsene riparati in casa mentre fuori piove e tira vento, ma anche aspetti negativi; tra questi, c’è la questione “bollette”, le quali negli ultimi anni sono aumentate notevolmente. Oltre ad andare alla ricerca delle migliori offerte luce e gas, le persone hanno iniziato a ingegnarsi per spendere meno e, soprattutto consumare meno.
La situazione è monitorata sia dai vertici UE che dal Governo interno e, quindi, è all’attenzione dell’opinione pubblica già da molto tempo. Il punto è che a breve riaccenderemo i riscaldamenti e, giustamente, i consumatori sono preoccupati circa i costi di cui dovranno farsi carico. Per questo abbiamo effettuato una ricerca approfondita in rete, e abbiamo cercato di caprie quali saranno gli andamenti ipotetici dei prezzi di luce e gas per la stagione invernale. Vediamoli insieme.
Le stime per il prossimo inverno: tutto dipende dalle temperature
Quali sono le previsioni per il prossimo inverno? Secondo le proiezioni prese in analisi, molto dipenderà dal clima invernale. Un inverno più rigido della media comporterebbe probabilmente un’impennata dei prezzi in tutta Europa, mentre un inverno “normale” o mite potrebbe portare a prezzi inferiori rispetto all’anno precedente.
Se le condizioni climatiche si mantengono “normali”, i prezzi dell’energia elettrica in Europa, tra novembre e marzo, dovrebbero essere in media inferiori del 20-25% rispetto all’anno scorso, con un costo previsto di circa 130 €/MWh. In questo caso si assisterebbe a un calo della domanda al 17%, il che contribuirebbe a far diminuire ulteriormente i prezzi per il consumatore finale.
Al contrario, se dovesse verificarsi un inverno più freddo della media, i prezzi dell’energia elettrica supererebbero notevolmente quelli registrati nel primo trimestre del 2023. Queste proiezioni si basano su un’analisi condotta da Icis, una società britannica specializzata in materie prime ed energia.
La situazione all’estero
Con l’internazionalizzazione crescente dei mercati del gas, è importante tenere d’occhio anche ciò che accade al di fuori dell’Europa. Il JKM, cioè l’indice dei prezzi spot dell’Asia nordorientale, ha registrato aumenti in ottobre rispetto al mese precedente. Questi si sono verificati principalmente a causa della ripresa della domanda in Cina e di altri fattori politici che riguardano l’Asia e i continenti orientali. Le importazioni di GNL della Cina sono aumentate del 14%, consolidando così la sua posizione di maggiore importatore mondiale del prodotto.
Negli Stati Uniti, invece, i prezzi del gas Henry Hub sono aumentati del 13% in ottobre rispetto a settembre. La produzione di energia elettrica a gas è cresciuta del 7% anno su anno, insieme al rapido aumento delle esportazioni di GNL, sostenendo l’aumento dei prezzi del gas americano.
Volatilità nei prossimi mesi
La volatilità dei prezzi del gas rimarrà un elemento chiave nei prossimi mesi, con possibili aumenti significativi dovuti a interruzioni dell’offerta o eventi geopolitici. La previsione è che la volatilità resterà alta fino al 2026, cioè quando dovrebbero arrivare nuove offerte basate sulla riconversione energetica.
Mantenere l’attenzione su queste dinamiche e pianificare con attenzione le spese energetiche, in conclusione, potrebbe aiutare i consumatori a gestire al meglio i costi durante la stagione invernale.
Di conseguenza, prendere in considerazione soluzioni di riqualificazione energetica potrebbe essere una strategia saggia per ridurre l’impatto delle bollette energetiche durante i mesi più freddi dell’anno.