“La società di oggi dovrebbe anche insegnare agli uomini a come rispettare le donne”

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MISSAGLIA – In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che si celebrerà il 25 novembre, riceviamo e pubblichiamo:

“La vera violenza ti colpisce nelle ore e nei giorni successivi, quando inizi a provare sensazioni raccapriccianti e ti accorgi che il senso di morte si moltiplica. 

Risenti e rivedi tutto, sei afflitta, disperata e inizi a chiederti il perché, quali possono essere i motivi, arrivando a pensare che quella sbagliata sei proprio tu.  

Come se fossi rinchiusa in una gabbia, ti senti nuda e a stento respiri; i ricordi sono indelebili, si plasmano in cicatrici e non sai come uscirne. 

Come si fa a ridursi così? È questa la vita che ci è stata donata? Guarire dal trauma è così difficile, com’è altrettanto estremamente difficile allontanare e odiare chi, nonostante gli abusi, volevi bene. Tuttavia, l’amore non ti dice come devi vestirti, cosa devi fare, con chi puoi uscire, cosa puoi dire, cosa non puoi fare, cosa puoi avere e cosa non ti appartiene. L’amore non fa male, non parla, ti lascia libera e se sai di non esserlo, quello non è più amore. Non solo la violenza fisica ti trafigge, ma anche e soprattutto quando vieni considerata di proprietà privata, quando non vieni lasciata libera di essere come vuoi. La prepotenza mentale, interiore, psichica ti trascina, ti fa passare il pensiero che senza lui non sei niente. 

La società di oggi insegna alle donne a difendersi dallo stupro e va benissimo, ma dovrebbe anche insegnare agli uomini a come rispettare le donne. 

Con uomini non sto generalizzando, non sto comprendendo ogni singolo uomo, ma parlo proprio di chi uccide, di chi umilia, di chi abusa e di chi molesta. Per questo motivo, la violenza va fermata dotandosi di molto coraggio, perché infine denunciare, oltre ad essere un atto di fermezza, è anche un gesto d’amore verso sé stesse e la propria vita. 

Non è colpa nostra, anche quando ci diranno il contrario. Non esiste nessun atteggiamento che porti alla violenza, niente e nessuno può provocarla e tantomeno non può essere giustificata. Basta dire le solite frasi superficiali come: “L’hai voluto tu”, “te lo sei cercata”, “la prossima volta vestiti meglio”; ognuna ha il diritto di esprimersi come vuole e di sentirsi a proprio agio con sé stessa. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui molte donne hanno paura ad aprirsi, dato che in fondo in pochi capirebbero. 

C’è tanto analfabetismo nel trattare temi del genere, tante volte si cerca di far passare una molestia o un abuso per un grido di disperazione, di solitudine. Eppure, la gelosia non uccide, ma l’uomo sì, perché è un dato di fatto che un sentimento astratto non potrà mai uccidere una donna”. 

Elisa Tedoldi