Lettera. “E’ ora di indignarsi, ma anche di fare…”

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Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Direttore,
Facciamo un esercizio io, Lei e i lettori?
Se un atto di quelli approvati in questi mesi, al posto del Sindaco Virginio Brivio l’avesse approvato Antonella Faggi, Lorenzo Bodega, (Silvio Berlusconi) ect. avremmo applaudito o saremmo scesi in piazza?
Pensi, per fare solo pochi esempi, al drastico taglio delle corse e al doppio aumento del biglietto dei bus; alla chiusura per i pendolari del parcheggio delle Meridiane; all’aumento anche oltre il 100% del buono mensa per i bimbi di scuola non residenti; regalare il tetto della scuola Ticozzi per i pannelli fotovoltaici di un’Azienda privata; ai finanziamenti in rivoli infiniti agli amici; alla non cancellazione dell’Irpef come invece promesso in campagna elettorale; alla caccia al migrante che elemosina sul lungolago; alle bugie sui beni confiscati; alla chiusura del Cag Il Parchetto senza riaprirlo come invece garantito; agli oltre centomila euro per il portavoce in quota Pd del Sindaco (nel quinquennio, ndr); alla messa a gara dei parcheggi di LineeLecco, un minuto dopo la vittoria del referendum per la non privatizzazione dei servizi pubblici; i lampioni in mezzo alla strada in Via Tonio da Belledo. Potrei continuare.
Forse è ora non solo di indignarsi ma di fare, disinteressatamente, politica. Che è l’opposto di stare sulle poltrone di partiti e Enti. Non si crederà veramente che i 41 politici in Consiglio possano avere e meritare una nostra delega in bianco e costringerci a stare zitti (noi e la stampa), vero?

Paolo Trezzi, Lecco