LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera aperta al Sindaco di Lecco e al Presidente del Consiglio comunale
“La storia è ormai nota a tutti i nostri concittadini, la riassumiamo solo per titoli, giusto per non dimenticare.
Nel 2001 l’Amministrazione comunale della nostra Città, formata da Lega nord, Forza Italia e Alleanza nazionale decise di equiparare i Partigiani e i repubblichini, lo fece ponendo una targa commemorativa per celebrare i fascisti fucilati dai partigiani.
Basterebbe rileggere le cronache di quei giorni, alla testa l’allora vice sindaco e attuale presidente della Provincia, Nava coadiuvato dal borgomastro leghista: i morti sono tutti uguali, è tempo di riappacificazione e altre corbellerie simili erano gli slogan di chi nel 2001 e ancora oggi, diserta le celebrazioni del 25 aprile per andare il giorno successivo a ricordare “il sacrificio” dei repubblichini.
Da subito noi antifascisti ci opponemmo a quella iniziativa, lo abbiamo sempre fatto nel rispetto delle Istituzioni, chiedendo formalmente alle diverse Amministrazioni comunali di rimuovere la lapide fascista.
Le risposte sono sempre state negative, poi finalmente il cambio della Giunta, finalmente anche nella nostra città il centrosinistra vince le elezioni, abbiamo pensato che togliere la lapide fosse “cosa normale”, purtroppo non è stato così, ma si sa i problemi della città erano e sono molti, l’eredità delle Giunte precedenti molto pesanti, i tagli alle finanze degli Enti locali non consentono grandi iniziative, anzi impongono sacrifici e rinunce.
Allora abbiamo chiesto formalmente un impegno del Consiglio Comunale per rimuovere la lapide, dopo un lungo e incomprensibile travaglio, finalmente, lo scorso 21 maggio , arriva la Delibera che decide “in ogni caso” la rimozione entro il 31 dicembre 2012.
L’anno è finito e la lapide invece è ancora al suo posto.
Signor Sindaco e signor Presidente, ci piacerebbe sapere perché non fate rispettare quanto da voi stessi deciso, quali sono gli ostacoli che impediscono l’esecuzione della delibera?
Ostacoli – o presunti tali – che fino a ora non vi siete degnati di render noti.
Viviamo momenti difficili: il lavoro che manca, la crisi economica e finanziaria, la perdita di ideali e valori, la mercificazione di tutto e via di questo passo. Ma proprio per questo, perché non compiere quei piccoli ma significativi gesti che non costano assolutamente nulla ma che sono utili e indispensabili per dimostrare attenzione a quanto richiesto da moltissimi cittadini?
Perché non applicare quanto da voi deliberato? Perché continuare a rinviare, magari nella speranza (vana) che ci si dimentichi?
Sindaco Brivio e Presidente Marelli, attendiamo una vostra risposta o meglio ancora che facciate rimuovere la lapide.
Se questa decisione, di un secondo, rispettosa di un impegno pubblico, già per altro scaduto a fine anno, tarderà ad essere assunta, chiediamo ai cittadini per bene, seri, democratici, antifascisti, di ritrovarsi tutti insieme sabato 19 gennaio alle ore 15 (il 19 gennaio 1939 il fascismo sciolse il Parlamento e lo sostituì con la Camera dei fasci e delle Corporazioni) allo Stadio di Lecco, in via Cantarelli, davanti alla lapide non ancora rimossa.
Dopo canti, letture della Resistenza, e appunti di Storia, sarà nostro impegno di supplenza civica, dare concretezza a quanto già deciso dalla Delibera consigliare.
Toglierla da lì. Pubblicamente.
Ci auguriamo, ovviamente, che prima di quella data sarete Voi stessi a fare quanto deliberato il 21 maggio a nome e per conto della Città.
Questa Lettera è tuttora aperta alla sottoscrizione e adesione di cittadini, associazioni e movimenti che condividono la richiesta di rimozione della lapide fascista”.
Alberto Anghileri, alberto.anghileri@me.com
Paolo Trezzi, ugomoi@libero.it