Terremoto nel Gruppo Gamma. Si è dimesso Aldo Anghileri, uno dei fondatori

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Aldino Anghileri
Aldino "Aldino" Anghileri

“Non c’è più lo spirito di gruppo che animava i Gamma e gli interessi e le finalità sono state stravolte”

Le dimissioni di “Aldino” sono state accolte dal Consiglio Direttivo formato da sei consiglieri e presieduto da Riccardo Milani

LECCO – Aldo Anghileri per gli amici Aldino, classe 1946, ha rassegnato le proprie dimissioni dal Gruppo Alpinistico Gamma. Gruppo che lui stesso aveva fondato nel 1978 insieme a personaggi quali: i fratelli Daniele e Roberto “Roby” Chiappa, Sergio Panzeri, Giacomo Stefani, Ernesto Panzeri, Giancarlo Riva, Gianluigi Lanfranchi, Gianni Stefanon, Carlo Duchini, Felice Anghileri, Pierino Maccarinelli, Amabile Valsecchi, Giorgio Fumagalli e Renato Frigerio.

Una scossa di terremoto nel mondo associazionistico lecchese, nel mondo dell’alpinismo lecchese, ma soprattutto nel gruppo stesso dei Gamma oggi presieduto da Riccardo Milani sostenuto dal Consiglio Direttivo composto dai consiglieri: Claudio Cendali (vice presidente), Michele Frigerio, Mario Valsecchi, Manuele Panzeri, Claudio Clozza e Martina Frigerio.

Presidente e Consiglio hanno accettato le dimissioni presentate da Aldino Anghileri, il quale abbiamo incontrato per capire le ragioni di questa sua clamorosa scelta.

Le motivazioni principali sono due – spiega – la mancanza dello spirito di gruppo che animava i Gamma e col quale questo gruppo è nato. Quello spirito che ci ha sempre accompagnato nelle attività individuali ma in particolar modo in quelle di gruppo, come per esempio la realizzazione delle due Ferrate Gamma 1 e Gamma 2, i campeggi, le scuole di arrampicata, serate con personaggi e alpinisti famosi e molto altro. I tempi sono cambiati e non c’è dubbio, ma lo spirito quello non dovrebbe cambiare perché è il soffio vitale, l’anima per una realtà come i Gamma e questo, a mio avviso, non c’è più. E’ scomparso, esaurito, anestetizzato”.

La seconda motivazione che ha portato Anghileri alle dimissioni riguarda l’operato del Presidente Milani e del Consiglio: “Ritengo che non stiano lavorando per recuperare questo spirito di gruppo venuto meno, coinvolgendo tutti, facendo partecipi i soci, con l’obiettivo di rianimarlo e arricchirlo. Un gruppo è ovviamente fatto di individualità, ma la sua forza e la sua vitalità derivano dalla coesione, dall’unità, soprattutto di intenti, ma se la condivisione viene meno e il confronto diventa un motivo di scontro anziché di crescita, o con me o contro di me, è evidente che non stiamo parlando più di un gruppo e men che meno di quel Gruppo Gamma che portava con sé e dentro di sé determinati valori, una sua etica e, torniamo al punto di partenza, quello spirito di gruppo che è stato anestetizzato”.

L’amarezza di Aldino Anghileri si è acuita lo scorso 13 marzo, in occasione dell’ultimo incontro: “Durante l’assemblea, si è accesa una discussione pesante a tal punto che ho chiesto espressamente al Consiglio le dimissioni del presidente. In tutta risposta il presidente stesso ha replicato dicendo che avrebbe chiesto lui, all’assemblea, le mie di dimissioni. Senza entrare nel dettaglio delle dinamiche del gruppo e degli argomenti che hanno portato a questa spaccatura, siamo giunti a una diversità di vedute insanabile tra me e il consiglio direttivo: credo che lo spirito individualistico di pochi soffochi gli ideali con cui io e altre persone abbiamo dato vita ai Gamma”.

Quindi, Aldino aggiunge: “Mi sono reso conto che presidente e una parte del Consiglio hanno altre finalità e altri interessi rispetto a quelli che fino a qualche tempo fa hanno guidato il gruppo. Pertanto, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni. Presidente e Consiglio, avendole accettate, hanno dimostrato nei fatti che le cose stanno effettivamente così: interessi e finalità sono cambiate. Del resto, persino lo Statuto è stato modificato su decisione di pochi senza condividere la scelta con tutti i soci. Stando così le cose, il mio interesse verso un gruppo rimasto tale solo nel nome è venuto meno”.

Una scelta che lo stesso Aldino sostiene non debba “meravigliare – spiegando – prima di me lo hanno fatto, per ragioni simili alle mie, Giovanni Spada nel 2018, che pur mantenendo lo suo status di socio si è dimesso dalla carica di presidente e l’anno scorso è stata la volta di Alberto Varni, il quale ha abbandonato definitivamente il gruppo”.

Quando gli chiediamo se ci potrà mai essere un suo ripensamento o un “dietrofront”, Aldino con voce ferma chiosa: “Quando il presidente se ne andrà, allora forse ritratterò i miei pensieri”.

La vicenda, che porterà con sé dei risvolti e sarà destinata a lasciare un segno indelebile nella storia del Gruppo Gamma, resta in attesa di una comunicazione ufficiale da parte dell’associazione riguardo le dimissioni del suo socio fondatore.