Biblioteca, nessuna revoca all’appalto. La sinistra: “L’assessore ha detto il falso”

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Biblioteca U Pozzoli lecco

LECCO – Sembrava cosa fatta, quell’atto di forza e coraggio, con il quale il Comune avrebbe dovuto revocare l’affidamento del servizio di biblioteca alla cooperativa vincitrice della gara dopo aver riscontrato inquadramenti contrattuali non congrui a quelli stabiliti dal bando; era stata l’assessore alla Cultura, Simona Piazza, a darne annuncio in Consiglio Comunale anticipando inoltre che l’appalto sarebbe stato riassegnato alla seconda delle tre cooperative che avevano partecipato alla gara.

Eppure, a quasi tre mesi da quell’annuncio, non solo la cooperativa gestore del servizio è rimasta la stessa, ma neppure la determina di revoca, di competenza dirigenziale, è mai stata emanata. Non vi è traccia tra i documenti di Palazzo Bovara.

E’ stato il consigliere comunale Alberto Anghileri, il primo in passato ad aver sollevato il caso dei lavoratori della biblioteca “laureati e sottopagati”, a fare l’inaspettata scoperta:

Alberto Anghileri, Con la Sinistra Cambia Lecco

“Abbiamo fatto una richiesta agli atti dalla quale è emerso che non c’è mai stata alcuna revoca – spiega il consigliere di Con La Sinistra Cambia Lecco – ma solo uno scambio di lettere in cui il Comune chiedeva verifiche alla cooperativa che ha dato le sue motivazioni. Ci siamo sentiti le registrazioni di quel consiglio comunale e si parlava di una determina che invece non esiste. L’assessore ha detto il falso in aula ed è gravissimo”.

Lo stesso assessore Piazza , in occasione del nuovo bando di gara per il servizio bibliotecario, aveva assicurato condizioni contrattuali migliori per i lavoratori, ovvero il terzo livello del contratto multiservizi o equivalenti, anziché il contratto B1 delle cooperative sociali che la vincitrice del bando ha invece applicato.

L’assessore Simona Piazza

“Avevamo già fatto presente che anche il nuovo bando non avrebbe portato ad incrementi reali per il salario dei lavoratori – spiega Anghileri – Non ci si poteva certo aspettare la cooperativa desse ai lavoratori più soldi del minimo stabilito dal bando. Il problema vero è che le gare le vince chi offre di meno e il prezzo dei servizi che offriamo come Comune lo pagano i lavoratori. Abbiamo intenzione di fare una verifica sui contratti applicati dalle altre realtà che collaborano con il Comune”.

Da quel che si apprende dal municipio, le verifiche attuate dall’amministrazione avrebbero portato a riconfermare la cooperativa dopo un adeguamento sulle buste paga dei lavoratori. E’ attesa una replica da parte dello stesso assessore su quanto accaduto.

La cosa assurda è che i lavoratori non sanno nulla di quanto sta accadendo” prosegue Anghileri che avanza un’ulteriore critica sulle tempistiche con cui l’amministrazione comunale si è mossa: “Ci sono voluti 50 giorni per dire che i contratti applicati dalla cooperativa,a cui era già stata assegnata la gara, non vanno bene”.