LECCO – Sembrava cosa fatta, quell’atto di forza e coraggio, con il quale il Comune avrebbe dovuto revocare l’affidamento del servizio di biblioteca alla cooperativa vincitrice della gara dopo aver riscontrato inquadramenti contrattuali non congrui a quelli stabiliti dal bando; era stata l’assessore alla Cultura, Simona Piazza, a darne annuncio in Consiglio Comunale anticipando inoltre che l’appalto sarebbe stato riassegnato alla seconda delle tre cooperative che avevano partecipato alla gara.
Eppure, a quasi tre mesi da quell’annuncio, non solo la cooperativa gestore del servizio è rimasta la stessa, ma neppure la determina di revoca, di competenza dirigenziale, è mai stata emanata. Non vi è traccia tra i documenti di Palazzo Bovara.
E’ stato il consigliere comunale Alberto Anghileri, il primo in passato ad aver sollevato il caso dei lavoratori della biblioteca “laureati e sottopagati”, a fare l’inaspettata scoperta:
![](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2016/03/anghileri-alberto-300x200.jpg)
“Abbiamo fatto una richiesta agli atti dalla quale è emerso che non c’è mai stata alcuna revoca – spiega il consigliere di Con La Sinistra Cambia Lecco – ma solo uno scambio di lettere in cui il Comune chiedeva verifiche alla cooperativa che ha dato le sue motivazioni. Ci siamo sentiti le registrazioni di quel consiglio comunale e si parlava di una determina che invece non esiste. L’assessore ha detto il falso in aula ed è gravissimo”.
Lo stesso assessore Piazza , in occasione del nuovo bando di gara per il servizio bibliotecario, aveva assicurato condizioni contrattuali migliori per i lavoratori, ovvero il terzo livello del contratto multiservizi o equivalenti, anziché il contratto B1 delle cooperative sociali che la vincitrice del bando ha invece applicato.
![](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2017/02/simona_piazza-300x230.jpg)
“Avevamo già fatto presente che anche il nuovo bando non avrebbe portato ad incrementi reali per il salario dei lavoratori – spiega Anghileri – Non ci si poteva certo aspettare la cooperativa desse ai lavoratori più soldi del minimo stabilito dal bando. Il problema vero è che le gare le vince chi offre di meno e il prezzo dei servizi che offriamo come Comune lo pagano i lavoratori. Abbiamo intenzione di fare una verifica sui contratti applicati dalle altre realtà che collaborano con il Comune”.
Da quel che si apprende dal municipio, le verifiche attuate dall’amministrazione avrebbero portato a riconfermare la cooperativa dopo un adeguamento sulle buste paga dei lavoratori. E’ attesa una replica da parte dello stesso assessore su quanto accaduto.
“La cosa assurda è che i lavoratori non sanno nulla di quanto sta accadendo” prosegue Anghileri che avanza un’ulteriore critica sulle tempistiche con cui l’amministrazione comunale si è mossa: “Ci sono voluti 50 giorni per dire che i contratti applicati dalla cooperativa,a cui era già stata assegnata la gara, non vanno bene”.