Piano Diritto allo Studio, Calolzio BeneComune scettico: “Serve investire sulla didattica”

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Anna Bruna Frigerio e Wilna De' Flumeri (Calolzio BeneComune)
Anna Bruna Frigerio e Wilna De' Flumeri (Calolzio BeneComune)

Le critiche del gruppo di minoranza nel consiglio comunale di giovedì sera

“Invitiamo l’amministrazione a pensare di sostenere didattiche innovative anche in altre scuole di Calolziocorte”

CALOLZIOCORTE – Approvato con i voti favorevoli della sola maggioranza (contrari tutti i consiglieri delle opposizioni) il Piano per il Diritto allo Studio per l’anno scolastico 2023/2024. Dopo l’illustrazione dei provvedimenti da parte dell’assessore Aldo Valsecchi, è stata la consigliera di Calolzio BeneComune Anna Bruna Frigerio (vicepreside dell’Istituto Comprensivo di Calolziocorte) a esprimere le criticità.

In particolare ha focalizzato l’attenzione sul finanziamento del progetto Montessori di 30 mila euro su tre anni per circa 25 bambini ogni anno: “Bene le didattiche innovative, infatti  abbiamo visto che i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia di Lorentino poi spesso scelgono di continuare il percorso alla scuola primaria di Erve che ha avuto un incremento del 33% degli iscritti. A Monte Marenzo, dove c’è scuola senza zaino, un quarto dei bambini della primaria arrivano da Calolzio. Invito quindi l’amministrazione a pensare di sostenere progetti speciali anche in altre scuole di Calolziocorte”.

I consiglieri del gruppo Calolzio BeneComune
I consiglieri del gruppo Calolzio BeneComune

Sempre Frigerio ha fatto una “richiesta che suona come una preghiera: 7 dirigenti scolastici e 7 direttori diversi in 13 anni, ovvero dalla nascita dell’Istituto Comprensivo. Chiedo che questa amministrazione si faccia carico di chiedere al provveditorato una soluzione a questa situazione”.

Anche Wilna de’ Flumeri (Calolzio BeneComune) ha sottolineato come nel piano dell’amministrazione calolziese la spesa pro capite sia più bassa rispetto ad altri comuni del circondario: “Bene gli interventi che si stanno portando avanti sugli edifici scolastici, ma non si può dire lo stesso sugli interventi didattici, credo serva molto più attenzione nei confronti di chi vive le scuole e non solo alle strutture o alle spese di gestione”.

L'assessore Aldo Valsecchi
L’assessore Aldo Valsecchi

Sulla stessa linea di pensiero la capogruppo Sonia Mazzoleni: “Che si sia speso molto per gli edifici è fuori dubbio, che si sia speso bene, invece, è discutibile. Siamo felici che la scuola di Lorentino sia sopravvissuta grazie al progetto Montessori, bene venga che ci siano più alunni nella scuola di Erve, proprio per questo crediamo che l’amministrazione debba investire anche sulle altre scuole, e ci tengo a sottolineare che non vuol dire farlo né a scapito della scuola di Lorentino né di altre scuole. E’ necessario investire anche sulla didattica delle altre scuole di Calolzio con proposte diverse”.

La consigliera Mazzoleni ha poi invitato l’amministrazione a essere più corretta con i genitori: “Dietro alle vostre scelte sulle scuole di Foppenico e Sala vedo il vecchio piano di riorganizzazione dell’amministrazione Cesare Valsecchi verso il quale, negli anni scorsi, voi stessi avevate manifestato la vostra contrarietà. Invece avete chiuso la scuola di Rossino, poi avete chiuso l’asilo di Sala e sono sicura chiuderete anche l’asilo di Foppenico. Siate corretti coi genitori e dite chiaramente cosa avete intenzione di fare senza nascondervi dietro la diminuzione della popolazione scolastica che non è una novità degli ultimi anni”.

Il sindaco Marco Ghezzi
Il sindaco Marco Ghezzi

Il sindaco Marco Ghezzi e la maggioranza hanno difeso la scelta di salvare l’asilo di Lorentino: “Investire nel metodo Montessori per salvare la scuola di Lorentino è stata una scelta lungimirante, quei 30 mila euro non sono spesi male perché si tratta di una scelta innovativa. Grazie al metodo Montessori abbiamo garantito la sopravvivenza della scuola e l’obiettivo è stato centrato pienamente”.

L’assessore Aldo Valsecchi ha rispedito al mittente l’accusa di scarsa correttezza nei confronti dei genitori: “Non faccio né escamotage né mi presento in modo scorretto davanti ai genitori, ma quello che dico lo penso e lo porto avanti. Già nella relazione del Pgt del 2010 si prevedeva la diminuzione della popolazione scolastica, perciò mi chiedo se siamo noi a non essercene accorti o voi a non aver letto il Pgt”.

Anche il consigliere Fabio Mastroberardino, che ha seguito personalmente alcuni aspetti legati alla scuola, ha risposto ai consiglieri di minoranza: “Da parte vostra ho percepito un errore logico: se le scuole vengono chiuse c’è una colpevolezza, ma se si cerca di tenerle aperte c’è sempre una colpevolezza. Su quello che è successo a Rossino e Sala, sapete bene che sono state scelte dettate da problemi strutturali, quelle scuole non erano adatte proprio dal punto di vista delle strutture. Non c’è stata la volontà di seguire nessuna logica nascosta né di prendere in giro nessuno. Su Lorentino rivendico la scelta fatta e i numeri ci stanno dando ragione”.

Fabio Mastroberardino
Fabio Mastroberardino

“La didattica è competenza della scuola – ha sottolineato infine il sindaco Marco Ghezzi -. Il comune ha l’obbligo e il dovere di fare organizzazione, creare la struttura, creare gli spazi idonei, fare tutto quello che serve per far funzionare bene la scuola, ma la didattica è competenza della scuola e non si può dare la colpa al comune. Sulla questione della Montessori a Lorentino è stata una scelta concordata con la dirigenza insieme al comune di Erve. La scuola di Lorentino al momento è salva e va benissimo che la scuola di Erve vada avanti. Non sono d’accordo con questi localismi perché siamo un comprensivo composto da tanti comuni. Se c’è un’opportunità per un plesso si investe in quel plesso, quando ci sarà un’opportunità per un altro plesso si investirà lì”.