Approvata a maggioranza la variante al Pgt presentata dall’amministrazione De Capitani
Fa discutere la possibilità prevista per la produzione di bitume e calcestruzzi all’Andegardo: contraria anche l’Ats
CERNUSCO – 23 osservazioni presentate, 5 ore abbondanti di discussione e l’approvazione avvenuta con i soli voti della maggioranza. E’ questa la sintesi del consiglio comunale tenuto giovedì 14 maggio con all’ordine del giorno l’approvazione definitiva della variante al Piano di governo del territorio. Tanti i punti che hanno acceso lo scontro: dalle serre di Moscoro a quelle di via don Monza, passando per l’ampliamento della zona di produzione di inerti e bitume al confine con Merate all’ex Municipio di piazza della Vittoria, per ila sistemazione del comparto viabilistico di via Spluga su cui si affacciano numerose attività commerciali.
Un lungo Consiglio
Convocata a porte chiuse, con la consigliera Renata Valagussa collegata da casa e la possibilità di seguire il dibattito in diretta sulla pagina Facebook del Comune, la riunione del consiglio comunale ha visto presente in sala l’urbanista Giacomino Amadeo che, insieme al collega Arnaldo Falbo, ha curato la stesura della variante. Un lavoro corposo, presentato anche in un’assemblea pubblica a fine ottobre e portato in aula per l’adozione a novembre.
Compatta la posizione della maggioranza che, tramite la sindaca Giovanna De Capitani e il consigliere con delega all’Urbanistica Mario Oldani, ha parlato di un Pgt che si è posto l’obiettivo di un “rilancio delle iniziative pubbliche e private sul territorio al fine di conseguire insieme un percorso di crescita adeguata e positiva. A maggior ragione in questo momento di estrema difficoltà causata dall’emergenza sanitaria da Covid 19, la ripresa diventa ancora più essenziale per riportare anche l’economica di comparto a livelli di produttività che la cittadinanza auspica sempre nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico generale”.
Minoranze contrarie e deluse da questa variante
Ma durante la presentazione delle osservazioni e delle controdeduzioni non sono mancate stoccate e dure prese di posizione da parte degli esponenti dei due gruppi di minoranza, convinti che su questa variante si sarebbe dovuto e potuto fare di più. Salvatore Krassowski (Cernusco Bene Comune) ha parlato infatti di “un’occasione persa per guardare con occhi e una scala di valori diversa alla tutela dell’ambiente e del territorio. Sono state compiute delle scelte urbanistiche vecchie e anacronistiche rispetto alla visione che si dovrebbe avere oggi”.
Gennaro Toto (Identità e Futuro Nostro Cernusco) ha puntato il dito contro “l’ampia carenza di partecipazione di questo processo. Le consulte hanno lavorato per anni, insieme anche agli esponenti dell’amministrazione comunale, e si sono visti respingere le osservazioni come non pertinenti”.
L’ambito At 2, località Andegardo, al confine con Merate
Sono state proprio le osservazioni presentate dai cittadini, dalle consulte e da Ats ad accendere la miccia rendendo manifesti i contrasti più ampi relativi ad alcuni interventi.Oltre alla questione della riqualificazione di piazza della Vittoria (a cui abbiamo dedicato un articolo a parte), la discussione più accalorata ha riguardato l’ambito At 2, località Andegardo, al confine con Merate.
Si parla dell’area ex Mandelli Scavi in via Cavalieri di Vittorio Veneto, ora di proprietà della società Valagussa Cave & Calcestruzzi Srl. La variante prevede la possibilità di implementare l’attività attuale, limitata al solo trattamento inerti, insediando anche l’attività di produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi.
La contrarietà dell’Ats
Un’eventualità sulla quale Ats ha posto dei precisi paletti, chiedendo di escludere da questo ambito l’insediamento delle attività relativa al conglomerato bituminoso. Ats ha infatti ribadito la necessità di “non consentire l’effettuazione di lavorazioni a caldo di bitumi all’interno dell’ambito” al fine di non consentire “l’insediamento di lavorazioni con emissioni di inquinanti con conseguenti ricadute negative sulla salute della popolazione anche per gli aspetti di molestia olfattiva che, data la tipologia di sostanze emesse, sarebbe percepibile anche a notevole distanza dagli impianti”.
Il no di un gruppo di cittadini
Una contrarietà espressa anche dai 14 cittadini firmatari dell’osservazione numero 10 che hanno chiesto di introdurre il divieto di produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi. Contrarie anche le consulte urbanistica ed ecologia che ha ribadito il proprio no precisando che si tratta di un’area di pregressa attività di cava per il quale va prevista una complessiva riqualificazione ambientale, con il mantenimento delle attività di trattamento e deposito inerti da spostare però a cielo coperto ed entro perimetri confinati, escludendo in tale ambito l’inserimento di attività di produzione”.
Oldani: “Non vogliamo precludere un’attività imprenditoriale”
Il consigliere con delega all’Urbanistica Mario Oldani ha però difeso a spada tratta la scelta, precisando che la volontà della Giunta sia quella, in questa fase, di “non precludere la volontà imprenditoriale di sviluppare nel territorio di Cernusco Lombardone l’attività produttiva, riservandosi l’ampia facoltà in sede di approvazione del Piano Attuativo di valutare tutti gli aspetti del progetto industriale”. Gli ha fatto eco il sindaco Giovanna De Capitani che ha aggiunto: “Non è questa la sede in cui andiamo a definire cosa faranno nel dettaglio. Quando sarà presentato il progetto ci saranno una serie di paletti e step messi dagli enti competenti sull’impatto ambientale”.
Krassowski: “La scelta va presa adesso”
Una scelta che non ha trovato d’accordo le minoranze. Renata Valagussa (Identità e Futuro Nostro Cernusco) ha parlato di un documento grave, tale da meritare una risposta ai cittadini” mentre Salvatore Krassowski ha ribadito: “La scelta va presa adesso. Dobbiamo evitare che si svolga una attività pericolosissima per la salute dei cittadini. La questione è simbolica e rappresentativa di una visione sviluppista che avete e in controtendenza con tutte le valutazioni per cui in questo momento la nostra società ci chiede di stare attenti”.
Una variante approvata con i voti solo della maggioranza
Contrarietà, quella espressa dai due gruppi di minoranza, riscontrata anche sulla vicenda delle serre di Moscoro (dove a preoccupare è la numerosa presenza di serre fisse di produzione orticola e la coltivazione intensiva), sul comparto delle serre di via Monza e sull’area commerciale di via Spluga, tanto al termine di oltre 5 ore di consiglio la variante è stata approvata solo con i voti della maggioranza. “In questo percorso di approvazione della variante urbanistica è mancata una vera partecipazione: non è stato fatto neppure un semplice questionario – ha ribadito con impeto il capogruppo di Cernusco Bene Comune Krassowski – . Ora vediamo che le indicazioni delle consulte vengono addirittura disattese. Le osservazioni dei cittadini non vengono neanche prese in considerazione, come a dire qui governo e decido io”.
Critiche a cui ha replicato il consigliere Oldani: “Caro Salvatore, non siamo stati qui a dormire. Puntate il dito sulla scarsa partecipazione, ma le osservazioni ideologiche non prevedono un confronto. Questa variante ha contenuti di qualità e si inserisce in un Pgt dinamico che si pone l’obiettivo di far incontrare le esigenze di diversi operatori”. Opinione ribadita anche dalla sindaca che ha parlato di una variante interessante che vuole guardare a un tessuto produttivo che sta vivendo un periodo difficile.