Confcommercio boccia il PGT, pioggia di critiche alla Giunta Brivio

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Virginio Brivio e Peppino Ciresa

Virginio Brivio e Peppino CiresaLECCO – Confcommercio Lecco ha consegnato presso gli Uffici comunali un documento che esprime forti critiche rispetto alle scelte operate dalla Giunta guidata dal sindaco Virginio Brivio per quanto concerne il Piano di Governo del Territorio. Una bocciatura netta e inequivocabile legata a ciò che manca (piano del commercio e porto) ma anche alle scelte di fondo compiute (nuove medie strutture commerciali e svuotamento del centro cittadino).

“Siamo rimasti davvero sbigottiti leggendo questo Pgt: aspettavamo ben altri contenuti e soprattutto una strategia complessiva diversa – sottolinea il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa – Il commercio e i servizi rappresentano l’anima della nostra città oggi e ancora di più lo saranno domani. Sono un punto di partenza dal quale partire per costruire una nuova identità per Lecco capace anche di valorizzare, non più a parole, la risorsa del turismo. E invece vengono dimenticati e anzi se possibile ulteriormente penalizzati. E’ un piano povero e lacunoso, senza visione e senza slanci, con poche idee. E con alcuni passaggi davvero preoccupanti che dimostrano a nostro avviso la scarsa conoscenza del mondo produttivo (in particolare del commercio) e delle città nel suo complesso. Il disegno di svuotare il centro, l’idea di prevedere nuovi spazi per insediamenti commerciali di grandi dimensioni, la sottovalutazione del drammatico problema dei parcheggi, la dimenticanza del porto sono segnali a dire poco allarmanti per i negozianti e per i lecchesi”. Poi prosegue: “La nostra contrarietà al Pgt è netta. Non possiamo che confidare nel fatto che il sindaco sappia cogliere gli spunti giusti per portare quelle correzioni indispensabili a migliorare l’impianto di questa proposta di pianificazione. In caso contrario la nostra associazione compirà tutti quei passi indispensabili alla salvaguardia delle attività imprenditoriali che rappresenta”.

L’analisi compiuta da Confcommercio nel suo documento è puntuale e circostanziata. La prima nota dolente è relativa ai dati demografici contenuti nel Pgt: “C’è un evidente snaturamento dello strumento di pianificazione. Il dimensionamento del Piano è basato su previsioni di incremento demografico che appaiono prive di argomentazioni adeguate a supporto. Prevedere in 5 anni un incremento di oltre 4600 abitanti dopo che dal 2008 al 2012 lo stesso è stato pari a 1100 ci pare decisamente eccessivo e poco giustificabile. Le previsioni relative al Piano devono necessariamente tenere conto di previsioni di incremento realistiche e plausibili, altrimenti viene minata alla base tutta la progettazione”.

Sul fronte del sistema commerciale vero e proprio, l’associazione di piazza Garibaldi valuta negativamente “la mancanza di un vero e proprio studio di settore che avrebbe contribuito alla stesura di un nuovo “Piano del commercio”. I dati del dimensionamento del Piano risultano sovrastimati in particolare per il dimensionamento a “funzione commerciale” che prevede la possibilità di 74.300 mq di cui 38.4000 negli ambiti di trasformazione e 35.900 mq sul consolidato”. Nello specifico Confcommercio esprime netta contrarietà alle due medie superfici previste in via Pergola e in via Fiandra, ma anche all’intervento nella zona di Rivabella (Palataurus).

Un’altra grave carenza rimarcata nel documento di Confcommercio è quella relativa al mancato trasferimento nel Pgt di un intervento importantissimo contenuto nel documento del Piano di Sviluppo (Pgs) ovvero quello del progetto del porto turistico: “Ci pare una assenza pesante e che fa rumore. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: la presenza del porto doveva e deve rappresentare un punto fermo e una scelta prioritaria per lo sviluppo della città. E non basta sapere che nelle ultime ore si è provveduto a “recuperare” la materia con un “emendamento”. La toppa messa in extremis non copre il buco iniziale perché lascia forti dubbi sulle vere intenzioni di questa Giunta”.

Infine c’è un aspetto legato a una strategia di fondo che preoccupa i commercianti: “Appare evidente la volontà di sviluppare esternamente al centro città “nuovi poli” di attrazione (multisala, centro congressi, polo museale, spostamento biblioteca civica), impoverendo il “centro storico” in quanto non interessato da interventi strategici in grado di aumentarne l’attrattività turistica. Una strategia che non condividiamo e che ci allontana da quelli che sono gli obiettivi più volte citati nei documenti di questa Giunta di “costruire una città che riacquisti competitività e attrattività a livello sovracomunale”. Questo svuotamento del centro lo si evince da un lato nel continuo insistere con la pedonalizzazione del lungolago, dall’altro nella sottovalutazione dell’emergenza parcheggi che invece attanaglia Lecco e in particolare la zona centrale: parlare come si fa nel Pgt di una situazione in cui l’offerta supera leggermente la domanda è assurdo”.