Battelli. Boscagli: “Ripartono da metà giugno e con un’offerta monca. Che errore”

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Il consigliere comunale Filippo Boscagli

L’intervento del consigliere comunale Filippo Boscagli sul tema della navigazione

Troppo poche le corse ripristinate per Lecco, “offerta monca. Rischiamo di diventare lo scalo di Valmadrera”

LECCO –  “È evidente il clamoroso errore di sottovalutazione dell’offerta di battelli per la città di Lecco. Non che sia una novità che il ramo di Lecco venga trattato come un peso dai gestori del servizio, ma non avere nessun battello nelle prime settimane di riapertura sa di beffa.

Tutti hanno visto l’assalto a lago e montagna lecchese di questi giorni, il ritorno delle code in strada, della ressa nelle piazze, addirittura più che nelle normali domeniche di maggio e giugno degli anni scorsi. Montagne piene, strade piene, lungolago pieno, funivia piena, chiese (nei limiti della capienza) piene, ciclabili piene… un ritorno alla vita nel rispetto delle regole che vede la totale assenza dell’offerta di trasporto a lago.

I battelli compariranno solo a metà giugno e solo con una corsa solo come scalo nel capoluogo. Il che significa che l’offerta, se deve tenere conto del distanziamento e del numero di posti liberi dello Scalo di Lecco (il capolinea potrebbe essere Valmadrera…) significa parlare di pochissime decine di posti, un’offerta pressochè irrilevante. Un anno fa la penuria dei viaggi vedeva comunque ben 4 corse al giorno in settimana non certo solo una nel weekend…

Senza aprire il tema che il ramo di Lecco viene regolarmente considerato figlio di un dio minore, ed il capoluogo rischia di essere uno scalo di Valmadrera (assurdo) la questione in tempi di pandemia, diventa molto più seria. In primo luogo se un’offerta è scarsa (una corsa quotidiana su due giorni) non ci si può lamentare che l’utenza sia poca, in secondo luogo il tema economico e turistico si arricchisce oggi di un tema sociale della permanenza di lecchesi, milanesi e lombardi nei propri territori, molto più di quanto succedeva negli anni scorsi.

Purtroppo la Navigazione lecchese paga cara l’assenza di un reale attracco che consenta la sosta dei battelli e la mancanza di un concreto investimento come meriterebbe un elemento cruciale della nostra prodizione turistica (tanto per miopia amministrativa ma anche per il mancato riconoscimento Governativo da cui dipende la Navigazione). Si sta perdendo una grandiosa occasione di trasformare la navigazione in strumento ideale del turismo cittadino. Oggi come non questa mai è un tassello fondamentale del trasporto interno, dell’attività ricreativa e di mobilità lombarda, non meno degli impianti di risalita ancora incredibilmente fermi. Eppure se ne riparlerà a luglio, cioè con metà stagione lecchese persa.

La proposta è semplice, ripristinare immediatamente le corse nei weekend, se non si ritiene sostenibile il programma dei giorni feriali, non possiamo permetterci un’offerta monca nei fine settimana di bel tempo dove valli montagne e lungolago sono presi d’assalto nell’indifferenza assoluta delle sue acque…”

Filippo Boscagli