Regionali. Ghidorzi (Unione Popolare) a Lecco: “Ripartiamo dal pubblico”

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Mara Ghidorzi
Mara Ghidorzi

Tappa a Lecco per la candidata della lista di sinistra Unione Popolare

Sanità, trasporti e ambiente. “Ripartiamo dal pubblico come bene comune”

 

LECCO – Ha scelto un luogo simbolico, l’ospedale Manzoni, per la sua tappa elettorale in città: la sanità è infatti uno dei temi al centro delle proposte di Mara Ghidorzi, candidata di Unione Popolare, la quarta forza in corsa alle elezioni regionali lombarde.

Ghidorzi sfida il governatore uscente Attilio Fontana e gli altri candidati presidente Letizia Moratti per il Terzo polo e Pierfrancesco Majorino della coalizione di centrosinistra per determinare la futura amministrazione del Pirellone.

Mara Ghidorzi al centro insieme ai candidati lecchesi Valentina Marcucci, Marco Piras, Claudia Minniti e Ismaele Boscolo

“Il nostro è un programma semplice, di soli quindici pagine, ma che ha anche un’idea chiara: ripartire dal pubblico, non certo come ‘carrozzone’ o burocrazia, ma come bene comune – ha spiegato – una sanità pubblica che funzioni, una trasporto pubblico locale efficiente, un lavoro dignitoso e sicuro, una scuola pubblica di qualità. Sono beni comuni che vengono prima dei profitti. Purtroppo in questi ultimi trent’anni, in Lombardia, la tendenza politica è stata esattamente il contrario”.

Con lei, al presidio di Unione Popolare all’esterno dell’ospedale, erano presenti i quattro candidati lecchesi al consiglio regionale Ismaele Boscolo, Valentina Marcucci, Claudia Minniti e Marco Piras.

“Le questioni su Lecco sono principalmente due – ha spiegato Ghidorzi – quella legata alla sanità e quella ambientale. Riguardo alla prima, questa provincia soffre i problemi di altri territori, ovvero una carenza pazzesca di personale medico infermieristico e liste di attesa lunghissime. Il cittadino deve attendere anche più di un anno per ottenere una visita specialistica”.

C’è poi il tema ambientale: “Abbiamo due vertenze aperte, seppur siano poco in vista nel dibattito pubblico, a partire da un’industria che produce armamenti e la questione delle cave, la cui produzione è fortemente inquinante per l’aria quanto per l’acustica del rumore prodotto e proprio qui esiste una centrale di cava vicina ad un ospedale pubblico”.