Salario minimo, anche a Lecco forze politiche di opposizione coese: “Basta perdere tempo”

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salario minimo subito
Da sinistra: Eleonora Lavelli (in collegamento), Domenico Saggese, Manuel Tropenscovino, Emanuele Manzoni e Christian Perego

Online la raccolta firme, presto i gazebo nelle piazze

“Oltre 3 milioni di italiani non riescono ad uscire dalla soglia di povertà, serve un salario minimo uguale per tutti”

LECCO – ‘Salario minimo subito’. Questo l’appello lanciato anche dalle forze politiche di minoranza lecchesi (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione, + Europa, Alleanza Verdi Sinistra) al Governo Meloni a sostegno dell’approvazione della proposta di legge ‘Disposizioni per l’istituzione del salario minimo’.

Sabato mattina i rappresentanti lecchesi dei diversi partiti hanno organizzato una conferenza stampa per promuovere la raccolta firme aperta online sulla piattaforma salariominimosubito.it e che presto verrà portata anche nelle piazze cittadine con gazebo informativi dove i cittadini potranno sottoscrivere la petizione.

“Crediamo che il tema del lavoro nel nostro paese sia centrale – ha dichiarato il Segretario Provinciale del PD di Lecco Manuel Tropenscovino – soprattutto il problema salariale. Negli ultimi vent’anni l’Italia è il paese ad aver avuto uno dei più alti cali salariali in Europa, questo fa riflettere. La maggioranza ha definito più volte la proposta del salario minimo uno ‘specchietto per le allodole’, non è così. In Italia ci sono oltre 3 milioni di lavoratori che hanno un salario inferiore ai 9 euro all’ora, faticano cioè ad uscire dalla soglia della povertà. Noi crediamo che i primi a dover avere una risposta siano proprio loro”.

Il Segretario Dem ha continuato: “Stiamo già raccogliendo le firme per la proposta di legge, quello del salario minimo è un tema che è già approdato in Parlamento ma questa volta vogliamo che venga calendarizzata una discussione a riguardo. Sottolineo l’unità e la compattezza di tutte le forze politiche di opposizione su questo fronte, un segno importante. Vogliamo che il salario minimo venga garantito a tutti”.

Al fianco di Tropenscovino c’erano anche Emanuele Manzoni (Alleanza Verdi e Sinistra), Domenico Saggese (+ Europa), Christian Perego (Movimento 5 Stelle) e, in collegamento, Eleonora Lavelli (Azione).

“Oggi avere un lavoro non è sempre sinonimo di agio – ha dichiarato Manzoni – c’è ancora tanta povertà e il tema del salario tocca principalmente le donne, i giovani e alcuni settori specifici, come quello della ristorazione. E’ necessario garantire a tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, uno stipendio minimo. Sono orgoglioso perché questa proposta è anche un po’ lecchese, in quanto la ‘quadra’ è stata raggiunta grazie all’emendamento al Decreto Lavoro depositato in Senato e firmato per primo da Tino Magni, Senatore lecchese. Questo territorio sta operando a livello nazionale per portare avanti la proposta ed è importante la convergenza raggiunta da tutta l’opposizione su una tematica così importante”. Manzoni ha concluso l’intervento con un appello: “Invitiamo i cittadini a sottoscrivere la petizione che potrà avere un potere politico di pressione sul Governo non indifferente”.

Eleonora Lavelli, responsabile provinciale di Azione, ha ricordato l’incontro pubblico che si terrà il prossimo settembre per informare la cittadinanza sulla tematica: “Il fatto che siamo tutti uniti in questa battaglia dimostra l’importanza del tema e la necessità di ridare dignità al lavoro e ai lavoratori”.

“Sono almeno dieci anni che come Movimento Cinque Stelle ci battiamo per il salario minimo – ha aggiunto Christian Perego – penso anche che se non fosse caduto il Governo Conte sarebbe già legge. Non possiamo abbassare l’attenzione su questo tema, i numeri sono impressionanti, 3 milioni di lavoratori che non riescono ad uscire dalla soglia di povertà. Se il salario minimo diventasse legge, oltre 3 milioni di italiani vedrebbero un aumento di stipendio di 804 euro in media, questo portando lo stipendio minimo a 9 euro lordi all’ora. Questa è una misura che esiste già in 22 paesi dell’Unione Europea su 27 e offrirebbe una garanzia alle fasce più basse della popolazione. Non possiamo più aspettare, il Governo deve capirlo”.

Domenico Saggese di + Europa ha concluso: “Un vero salario deve partire da qui, questa è la soglia della decenza. Come opposizione unita non vogliamo vincere le battaglie di ieri ma fare quelle di oggi, e questa è una grande opportunità. Invitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione”.