Tavolini. La proroga non concessa ai locali, Valsecchi: “Nessun cavillo lo consente”

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Le linee gialle e le borchie che segnalano gli spazi concessi ai locali per l'esposizione dei tavolini all'esterno delle attività

Per l’ex assessore, il Comune deve rispettare il provvedimento del Governo sugli spazi extra ai locali

“Lecco è l’unica città a fare di testa sua, eppure le disposizioni di legge sono chiare. Incomprensibile questa volontà coercitiva”

 

LECCO – “Senza entrare nel merito del regolamento leggendo le disposizioni del governo mi sembrano chiare, non mi sembra ci sia nessun cavillo che consenta all’amministrazione comunale di non prorogare per sei mesi le precedenti condizioni a favore dei bar e ristoranti”.

E’ l’ex assessore Corrado Valsecchi, oggi all’opposizione, a mettere in dubbio la linea dell’amministrazione comunale di Lecco su un tema caro ai pubblici esercizi del centro, ovvero la riduzione degli spazi per tavoli e bar all’esterno delle attività.

Spazi extra concessi durante il periodo del Covid e che il Governo ha deciso di prorogare fino a giugno 2023 con un’apposita norma inserita nella Legge di Bilancio. Un provvedimento che avrebbe costretto a rimandare il ridisegno delle piazze voluto dal Comune di Lecco nel nuovo regolamento sull’occupazione del suolo pubblico, una pianificazione che delimita e riduce gli spazi concedibili agli esercenti, ampliando il corridoio pedonale al centro.

La concessione del Governo è stata di fatto ignorata dal municipio lecchese che, attraverso i propri legali, avrebbe colto una ‘falla’ nel testo normativo. Si tratterebbe della mancata trascrizione di un comma (n.4) che era contenuto nella precedente proroga al dicembre 2022 degli spazi già concessi ai locali durante il periodo del Covid (riportandone solo il comma 1).  Questo avrebbe permesso al Comune, secondo l’interpretazione data da Palazzo Bovara,  libertà di decisione sulla proroga o meno degli spazi già concessi durante il periodo emergenziale.

Il provvedimento riportato nella legge di bilancio 2023

 

“Ho telefonato ad amici amministratori di diverse città italiane e nessuno mi ha detto che è stato preso un provvedimento come quello di Lecco – riferisce Valsecchi – Francamente non riesco a capire questa volontà coercitiva nei confronti di attività trainanti per lo sviluppo turistico lecchese dopo anni difficili causati dalla pandemia. Comunque l’italiano non è interpretabile, il buon senso si!”.

A inizio gennaio, l’on. Luca Squeri di Forza Italia aveva già sollecitato il Governo sul rischio di iniziative autonome da parte delle amministrazioni locali, chiedendo  di “verificare su tutto il territorio nazionale l’applicazione della disposizione, al fine di evitare disparità di trattamento”.

Sul caso la Confcommercio di Lecco si era già espressa contro la linea decisa dal Comune capoluogo.