Il gruppo politico e consiliare di minoranza fa un riepilogo sulla “calda” vicenda urbanistica mandellese
“Alcune questioni sono ancora irrisolte, relative all’autorizzazione paesaggistica e al limite demaniale”
MANDELLO – “Ci preme informare la cittadinanza mandellese, i media e il territorio, dello stato attuale della situazione all’ex area campeggio, riepilogando le ultime fasi salienti della grave questione urbanistica, paesaggistica e ambientale”.
Esordisce così il messaggio di Casa Comune per Mandello, gruppo politico e consiliare di minoranza, volenteroso di riassumere uno dopo l’altro i passaggi di una vicenda che ormai si trascina da giugno e che ha per protagonista l’ex area campeggio nell’area compresa tra Via Lungo Lario e Via Giulio Cesare.
“Come dichiarato dal Sindaco agli organi di stampa – l’incipit della minoranza – il Comune di Mandello emette, finalmente, la prima ordinanza di sospensione dei lavori il 5 luglio 2023 e assegna 30 gg alla Borgo Lariano Srl per la presentazione di memorie. La sospensione dei lavori viene adottata per verificare la regolarità dei titoli rilasciati per l’intervento di rigenerazione urbana, in forza della lettera della Provincia di Lecco del 28 giugno 2023 che rivendicava la propria esclusiva competenza all’autorizzazione paesaggistica sulla base della normativa regionale. Ricordiamo che Casa Comune insisteva da settimane affinché venisse emanato questo provvedimento di sospensione alla luce della gravità amministrativa della vicenda. Inoltre, il 17 luglio 2023, sempre su sollecitazione scritta di Casa Comune, il Comune scrive alla Borgo Lariano cosicché la società fornisca chiarimenti sull’intervento in corso e in particolare sui limiti tra l’area demaniale e le aree private, dando 15 giorni per la presentazione di documenti”.
Non l’unico, il gruppo di minoranza, a chiedere spiegazioni: “Rammentiamo che anche l’Autorità di bacino tra la seconda metà di luglio e i primi di agosto 2023 intrattiene corrispondenza con la Borgo Lariano chiedendo chiarimenti in ordine all’area demaniale e alle aree private con lo stesso obiettivo di verificare che non sussista occupazione non autorizzata di area demaniale. La Borgo Lariano, con due distinti atti replica sia all’ordinanza di sospensione comunale che alla successiva lettera del Comune del 17 luglio, dichiarando in sostanza che tutta l’opera sinora costruita ricade esclusivamente nella sua area privata e che quindi vale l’autorizzazione paesaggistica comunale rilasciata nell’ottobre 2021. E così motivando, il privato richiede la revoca della sospensione dei lavori”.
“Fasoli e il Comune allora che cosa fanno? – prosegue Casa Comune – Prendono atto delle spiegazioni fornite dalla Borgo Lariano ma, con atto del 17 agosto 2023, non revocano la sospensione come richiesto dal privato perché vanno attese le verifiche dell’Autorità di bacino sulla determinazione della linea di confine del demanio lacuale (che serve appunto a stabilire in via ufficiale se la costruzione invada o meno il demanio senza autorizzazione). E l’Autorità di bacino che cosa fa? Il 21 agosto 2023 scrive al Comune e alla Borgo Lariano, informandoli che il successivo 23 agosto effettuerà gli accertamenti necessari a stabilire l’ormai famigerata linea di confine demaniale…Dal 23 agosto ad oggi non si sa più nulla se non che: i lavori restano sospesi e l’Autorità di bacino non si è ancora espressa…”.
Casa Comune non intende fermarsi e vuole continuare a scavare in questa vicenda: “Come noto da molti mesi continuiamo a tenere alta l’attenzione pubblica. Abbiamo scritto diverse lettere circostanziate ai vari enti coinvolti (Comune, Autorità di bacino, Provincia, Prefettura ecc.), e abbiamo depositato l’esposto in procura. Restano aperte due questioni cruciali, a oggi irrisolte, che la chiusura del procedimento avviato dal Comune deve chiarire: la competenza in materia di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica che la Provincia ritiene propria e la questione del superamento del limite demaniale da parte del manufatto (superamento che noi riteniamo avvenuto)”.
Da ultimo, il gruppo mette in evidenza l’impatto significativo determinato dalla struttura che si affaccia sulla spiaggia del campeggio: “Soprattutto rimane incredibilmente aperta la questione gigantesca di una costruzione a lago che deturpa il paesaggio e che viene spacciata per rigenerazione urbana…questo è un fatto talmente evidente da lago e da terra che riassume in modo drammatico tutta questa dannatissima storia comunale”.