CALOLZIOCORTE – Un’ora abbondante di ritardo per Michela Vittoria Brambilla e quasi un’ora mezza per Maristella Gelmini, ma le circa cento persone che hanno affollato la sala della Bcc di Treviglio di Corso Bergamo a Calolziocorte hanno atteso senza uno sbuffo le due ex ministro.
La prima ad arrivare è stata la “padrona” di casa, che si è subito scusata con i presenti: “Siamo al rush finale di questa impegnativa campagna elettorale e stiamo concentrando tutte le forze in campo”. Quindi la Brambilla inietta ottimismo, sottolineando: “Sappiate che abbiamo un trend positivo in costante crescita. Gli elettori italiani hanno capito dove stanno le proposte concrete e dove invece stanno le chiacchiere”.
Poi la replica a Mario Monti definendolo “pro console di Germania”: “Ho appena replicato ufficialmente dopo la sua uscita con la quale ha bollato il nostro Governo come un Governo di cialtroni. Una cosa simile detta da lui che con la sua politica sciamannata ha fatto stare male tutti, è il record della cialtroneria mai vista in questo Paese. Quell’uomo mi ha davvero disgustato”. Poi aggiunge: “Il suo doveva essere un governo dei tecnici, peccato che abbia fatto clamorosi errori tecnici, uno su tutti, la dimenticanza degli esodati”.
Applausi quando la Brambilla difende la proposta di Silvio Berlusconi di restituire l’Imu ai cittadini: “Monti l’ha bollata come voto di scambio, ha detto che abbiamo cercato di corrompere gli italiani… ma scusate, noi siamo dei corruttori perchè ridiamo 4 miliardi agli italiani lui che li ha prelevati dalle tasche dei contribuenti onesti dandoli al Monte dei Paschi di Siena regalandoli a una banca disonesta, invece fa bene?!”. Poi la Brambilla mette in guardia sulla patrimoniale: “Si tratta di una manovra da 40 miliardi di euro, soldi che non verranno presi dai ricchi, ma dal ceto medio. Se è bastata un Imu di 4 miliardi per ridurci così, immaginatevi voi cosa può succedere con l’introduzione della patrimoniale. E’ una cosa folle”.
Alle 21.45 fa ingresso Maristella Gelmini, alla quale la Brambilla lascia subito la parola: “Solamente qualche settimana fa sembrava che Pierluigi Bersani avesse pronta la valigia per palazzo Chigi in quanto la sua vittoria sembrava fosse scontata. Poi invece sono successo un po’ di cose, la discesa in campo di Berlusconi, l’alleanza un poco sofferta con la Lega Nord con la quale noi siamo stati molto generosi nel lasciarle la regione Lombardia, però lo abbiamo fatto con convinzione perchè siamo interessati non alle poltrone ma a non consegnare la regione e il Paese alla sinistra. Rimaniamo anti-comunisti e l’affermazione non è antica ma attuale”.
Lodi poi a Berlusconi per il lavoro svolto: “Grazie al quale ha fatto risalire la china al nostro partito. Un aiuto è arrivato anche dalla sinistra perchè si è dimostrata per quella che è: una sinistra che non ha nulla di socialdemocratico, che è lontana dall’approccio riformista ed è una sinistra che l’Italia non si può permettere perchè non si preoccupa del risanamento dei conti e quando deve fare il bilancio dello stato ogni volta ricorre a nuove tasse e questo vizietto lo ha dimostrato anche il Governo dei tecnici che dovevano rappresentare la svolta e invece è cresciuta la disoccupazione giovanile giunta al 37%, la disoccupazione in generale è salita di due punti, che le famiglie sono più povere e i consumi sono scesi ai livelli di 15 anni fa e la pressione fiscale è aumentata di 3 punti. E allora, in questo contesto dove l’Italia ha conosciuto la stretta del rigore imposto dalla Germania e dell’Europa il secondo tempo quella dello crescita non si è mai palesato. Quindi tocca ancora a noi, al centrodestra e al Pdl in particolare rappresentare un’alternativa credibile forte”.
Quindi la Gelmini ha affrontato i temi dell’economia e del lavoro, sottolineando: “La crescita del Paese non la fa la politica, ma le imprese. La politica deve stare a fianco delle imprese, deve stare dalla parte degli imprenditori e di chi produce. Dobbiamo tornare a dare centralità all’economia reale, al comparto manifatturiero, all’edilizia che la sinistra vede come il fumo negli occhi. Dobbiamo ripartire dalla realtà, dall’operosità tipicamente lombarda che ha consentito al nostro Paese di reggere anche in un momento di estrema difficoltà”.
L’ex ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha poi annunciato la volontà reintrodurre la legge Biagi: “che aveva prodotto un milione e mezzo di posti di lavoro in più e il contratto di apprendistato aveva cominciato a rappresentare un sostegno per i giovani, mentre la legge Fornero ha incrementato la disoccupazione”. Nel mirino del Pdl c’è anche l’intenzione di abolire l’Irap: “Si tratta della tassa sul costo del lavoro, una tassa che è un’eberrazione insostenibile”.
Dalle tasse all’evasione: “Sembra che il centrodestra strizzi l’occhio agli evasori – ha proseguito la Gelmini – in realtà il Governo Berlusconi la lotta agli evasori l’ha fatta seriamente e i risultati sono stati identici a quelli ottenuti dal Governo Monti: circa 12 – 13 miliardi di euro. La verità è che si fa fatica a stanare i grandi evasori e ci si accanisce con i piccoli. Poi in realtà le grandi fortune rimangono nascoste. Forse lo Stato non ha ancora gli strumenti per combattare i grandi evasori. Detto questo io sono contraria nel mettere sullo stesso piano i furbi e coloro che sono in difficoltà, magari imprenditori che sono costretti a decidere se utilizzare quei pochi soldi che hanno per pagare i dipendenti o per pagare le tasse”.
Quindi la Gelmini ha concluso: “Non dobbiamo permettere che l’Italia finisca in mano a un governo di sinistra o ancora a un governo dei tecnici, perchè sarebbe una ricetta tombale per l’Italia”.