Merate, sciopero al Viganò: Salvioni incontra gli studenti

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Il candidato sindaco di ViviAmo Merate ha incontrato sabato gli studenti

“Abbiamo proposto alcune azioni tra cui quella di chiedere alla Provincia un piano dettagliato dei futuri investimenti e spese per manutenzione previste per l’intero polo Viganò e Agnesi”

MERATE – Ha incontrato i rappresentati di istituto e alcuni studenti del Viganò di Merate per ascoltare nel dettaglio le loro segnalazioni di guasti e cattiva manutenzione dell’edificio che hanno portato a proclamare lo sciopero per la giornata di venerdì scorso.

Ieri mattina, sabato, il candidato sindaco di ViviAmo Merate Mattia Salvioni ha fatto capolino fuori dall’istituto superiore di via dei Lodovichi insieme a una parte del gruppo di ragazzi e ragazze che stanno lavorando a elaborare il programma della lista civica.

Merate sciopero istituto Viganò

Insieme a Michele Magrin, Francesco Cavenaghi e Walter Mangiagalli, Salvioni ha ascoltato le richieste dei ragazzi, sottolineando che il plesso scolastico è sì provinciale, ma assume una valenza strategica per il territorio e per il Comune di Merate. “Proprio per questo abbiamo proposto alcune azioni tra cui quella di chiedere alla Provincia un piano dettagliato e chiaro dei futuri investimenti e spese per manutenzione previste per l’intero polo Viganò e Agnesi anche alla luce del Dup Provinciale – Documento Unico di Programmazione 2024-2026”.

Ed è proprio su questo documento strategico che è caduto l’occhio di Salvioni che suggerisce agli studenti di chiedere chiarimenti circa quanto scritto a pagina 347 dove si legge che “a causa delle limitazioni imposte dalla normativa in materia di finanza pubblica, non è possibile programmare interventi, nemmeno di manutenzione straordinaria, pertanto l’attività preponderante è la redazione di progetti, approvati in linea tecnica dall’Ente, finalizzati all’inserimento in graduatorie per l’ottenimento di finanziamenti, con copertura economica del 100%, da parte di altri entri (Ministero, Regione, ecc.)”. Questo vorrebbe dire che non sono presenti risorse strutturali disponibili per interventi di manutenzione anche straordinaria? Sia fatta chiarezza”.

Un’analisi a tutto tondo che non trascura di considerare i problemi contingenti riscontrati dai ragazzi, impossibilitati a usare i bagni presenti ai piani superiori dell’edificio per un problema alla pompa. “Sempre la Provincia stessa indica nel Dup che entro le 36 ore dal manifestarsi del guasto oltre il 70% dei casi deve essere prontamente risolto”.