Elezioni. Confronto su inceneritore e rifiuti: parlano i candidati sindaci

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Dodici candidati di sei Comuni intervengono al confronto promosso dal Coordinamento Rifiuti Zero

Inceneritore e teleriscaldamento, ecco cosa ne pensano i futuri sindaci

OGGIONO – I temi ambientali e dell’ecologia urbana, la gestione dei rifiuti, la tariffazione puntuale ma soprattutto il futuro dell’inceneritore e il progetto di teleriscaldamento: questi gli argomenti sui quali il Coordinamento Rifiuti Zero ha ‘interrogato’ i candidati sindaci dei Comuni più prossimi al termovalorizzatore.

Un confronto inedito per sondare i pareri dei futuri amministratori in merito ad una questione, l’ipotesi di dismissione del forno ‘brucia rifiuti’ di Valmadrera (oggi fissata al 2032), che ha conosciuto una grande mobilitazione da parte della cittadinanza accendendo mai come prima l’attenzione sul tema della salute pubblica.

Allo stesso tavolo si seduti tutti e tre i candidati sindaci di Oggiono (Ferdinando Ciresa, Lamberto Lietti e Chiara Narciso) di Valmadrera (Antonio Rusconi, Alessandro Leidi, Guido Villa), e alcuni dei candidati in lizza per il comune di Malgrate (Flavio Polano, Roberto Mulargia e Ugo Baglivo) di Civate (Angelo Isella), di Annone (Federica Bartesaghi) e di Galbiate (Giovanni La Colla).

I loro comuni condividono, non solo la vicinanza all’inceneritore, ma anche le ricadute dei fumi sprigionati dal forno, così come rilevato dai due distinti studi (uno promosso dal comitato scientifico di Silea, l’altro dal Coordinamento) con esiti diversi.

Dati che, nel caso dell’analisi ufficiale del comitato scientifico, sono stati utilizzati in uno studio epidemiologico che non avrebbe rilevato criticità per la salute dei cittadini. Il Coordinamento chiede che la stessa analisi venga ora effettuata anche sulla mappa da loro prodotta, una richiesta che ha trovato consenso da parte di tutti i candidati presenti al confronto.

Tutti d’accordo, o quasi, anche sull’introduzione della tariffazione puntuale nel proprio Comune; solo Ceresa della Lega, candidato a Oggiono, ha espresso perplessità, ricordando il rischio di aumento dei costi del servizio sui cittadini.

Ben diverse, tra i candidati, le posizioni riguardo al forno inceneritore, con giudizi più prudenti da parte di alcuni e, all’opposto, affermazioni ben convinte di altri candidati riguardo alla chiusura anche anticipata del termovalorizzatore.

I candidati sindaci di Oggiono Ferdinando Ceresa, Lamberto Lietti, Chiara Narciso

OGGIONO

Chiara Narciso, Insieme per Oggiono – “Tutto il territorio deve dimostrare di essere in grado di fare un cambio di passo sul tema della gestione dei rifiuti. Se ci saranno le condizioni e tutti saranno d’accordo, allora credo che Silea potrà recarsi in Regione e chiedere il superamento del forno inceneritore. E’ un passaggio da realizzarsi con i giusti passi. Sul teleriscaldamento abbiamo già espresso le nostre perplessità, dobbiamo muoversi insieme affinché il progetto possa basarsi su fonti realmente rinnovabili”.

Lamberto Lietti, Per Oggiono – “Anticipare la chiusura del forno inceneritore non è una decisione di competenza comunale ma parteciperò ai tavoli istituzionali che tratteranno questo argomento. E’ necessario essere pragmatici, non spinti da un atteggiamento ideologico, sarà possibile ridurre l’attività dell’impianto quando si ridurrà la quantità di rifiuti prodotti. Una soluzione alternativa all’inceneritore potrebbero essere i dissociatori molecolari, che non necessitano di grandi spazi e che hanno emissioni quasi esclusivamente di vapore acqueo”.

Ferdinando Ceresa, Lega Oggiono – “Il termovalorizzatore è parte integrante della gerarchia dei rifiuti, perché i rifiuti non possono sparire, una parte di essi non può essere riciclata. L’idea delle discariche è sicuramente da eliminare, è molto più corretto e sicuro per i cittadini smaltirne il residuo con la termovalorizzazione. A chi prospetta lo spegnimento degli inceneritori in Lombardia, ricordo le situazioni di Napoli e di altre zone che vivono l’emergenza rifiuti. Il teleriscaldamento sarà compensato, in emissioni prodotte, dallo spegnimento delle caldaie domestiche”.

Il candidato di Galbiate, Giovanni La Colla e la candidata ad Annone, Federica Bartesaghi

ANNONE

Federica Bartesaghi, Annone nel Cuore – “Sono favorevole ad una riconversione dell’impianto e credo sia necessario fin da subito studiare delle alternative all’inceneritore. Riguardo al teleriscaldamento ritengo sia indispensabile, prima di procedere, chiarire da subito quali saranno le fonti alternative che lo alimenteranno una volta spento il forno inceneritore. Oggi non è ancora chiaro come sia sostenibile il passaggio ad una fonte di alimentazione diversa”.

Angelo Isella, candidato sindaco a Civate

CIVATE

Angelo Isella, Noi con Voi – “Faremo di tutto, in assemblea a Silea, per portare avanti il tema dello smantellamento o della riduzione dell’attività dell’inceneritore. Crediamo che il forno potrà essere fermato quando la nostra provincia saprà gestire i rifiuti in modo diverso, più virtuoso, ma non lasceremo che l’inceneritore resti in piedi per bruciare i rifiuti prodotti da altre province. Sul teleriscaldamento oggi manca un piano industriale basato sull’utilizzo di fonti rinnovabili”.

GALBIATE

Giovanni La Colla, Movimento Cinque Stelle – “Parliamo di tecniche superate, serve un nuovo paradigma, una nuova visione. Il forno inceneritore non può avere futuro, gli scienziati dell’ambiente ci dicono che non può stare in piedi. Noi proponiamo, finché il forno non sarà spento. limitazioni all’incenerimento del solo rifiuto lecchese. Il territorio di Galbiate è fortemente interessato dalle ricadute dell’inceneritore e un sindaco, che deve tutelare la salute dei cittadini, non può esimersi di affrontare questa tematica”.

I candidati sindaci di Valmadrera: Alessandro Leidi, Antonio Rusconi e Guido Villa

VALMADRERA

Guido Villa, Ascolto Valmadrera – “Il nostro è un ‘no’ doveroso al teleriscaldamento, è solo una scusa per continuare a bruciare rifiuti nel forno di Valmadrera. Regione Lombardia poteva fermare o rallentare il progetto, ci interessa capire cosa vogliono fare i suoi rappresentanti. Un progetto anacronistico che poteva avere senso in un momento di espansione urbana. Noi chiediamo il recesso dalla convenzione, che non prevede alcuna penale, e lo spegnimento del forno entro il 2024. Dopo 38 anni, Valmadrera ha già dato”.

Antonio Rusconi, Progetto Valmadrera – “La decisione in merito alla chiusura di impianti è di competenza esclusiva di Ministero e di Regione, quest’ultima a breve dovrà licenziare il nuovo piano Regionale dei Rifiuti. Come Comune di Valmadrera, siamo pronti ad attivarci e l’abbiamo dimostrato con atti amministrativi, contribuendo a scrivere l’atto di indirizzo approvato dall’assemblea dei soci di Silea. Purtroppo la Regione non sta facendo altrettanto, l’assessore Cattaneo è uno strenuo sostenitore dei forni inceneritori. Valmadrera ha già detto chiaramente, con atti amministrativi, che non permetterà la realizzazione di alcuna rete di teleriscaldamento se il proponente non dimostrerà la volontà e capacità tecnica di alimentare la rete, entro al massimo il 2032, a fonti rinnovabili”.

Alessandro Leidi, Valmadrera ai Cittadini, Lega – “Se sarò eletto, mi attiverò appoggiandomi alla Lega, lavorando con gli altri sindaci perché il singolo primo cittadino poco può fare non essendo l’inceneritore di diretta competenza del Comune. Il teleriscaldamento è un progetto che arriva in ritardo, che deturperà le nostre cittadine per effettuare i lavori. Da imprenditore, io non investirei mai in un progetto di questo tipo. Sono assolutamente contrario. Il cittadino ha bisogno di essere informato riguardo a ciò che accade al forno inceneritore, oggi manca trasparenza e comunicazione”.

I candidati sindaci di Malgrate: Ugo Baglivo, Roberto Mulargia, Flavio Polano

MALGRATE

Flavio Polano, Malgrate per Tutti – “Prima di chiudere l’era dell’incenerimento è necessario avere la certezza che ci sia una tecnologia diversa per trattare i rifiuti, che oggi ci sono e che vanno smaltiti. Condivido l’idea di un superamento dell’attuale impianto nella misura in cui ci sarà un’alternativa concreta e sostenibile. Il teleriscaldamento deve essere in grado di stare in piedi utilizzando fonti rinnovabili”.

Roberto Mulargia, Malgrate Più – “Dovranno essere valutate le alternative, noi auspichiamo che il forno possa chiudere il prima possibile. Il progetto di teleriscaldamento ci vede molto critici, è ingiusto eliminare le caldaie dei cittadini per poi rendere l’aria insalubre”.

Ugo Baglivo, Malgrate Futura- “Il teleriscaldamento è un modo per continuare a tenere in vita l’inceneritore, lo renderà eterno e renderà noi dipendenti dall’inceneritore. La salute è il tema fondamentale e serve maggiore chiarezza nei confronti del cittadino. Se il forno inceneritore è nocivo, allora dobbiamo avere il coraggio di dire ‘no’.”

Paolo Lanfranchi, sindaco di Dolzago

Al termine del confronto ha preso parola anche il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, vicino alla battaglia portata avanti dal Coordinamento Rifiuti Zero. “Dal dibattito è emerso che gran parte dei candidati sindaci la pensa come me, spero che quanto detto stasera non sia solo campagna elettorale ma si traduca in un voto coerente durante le assemblee in Silea, una cosa ancora non successa in tanti anni”.