Scuole paritarie, posizioni distanti tra PD e sinistra

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consiglio comunale-convenzione scuole paritarie-2016

LECCO – Approvata, dopo un acceso dibattito tenutosi lunedì 25 luglio in Consiglio Comunale, la convenzione tra il Comune e l’Associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie, volta ad offrire contributi, congelati per tre anni, dal 1 settembre 2016 al 31 agosto 2019, alle 15 scuole materne paritarie della Provincia.

Durante la fase precedente alla votazione in aula per l’approvazione della convenzione, si è assistito ad un dibattito contrastante tra le varie rappresentanze partitiche presenti al Consiglio Comunale dello scorso lunedì 25 luglio.

 

Clara Fusi
Clara Fusi

“Le nostre Scuole materne paritarie e statali sono diffuse su tutto il territorio comunale, e consentono ai bambini di frequentare la comunità del quartiere dove vivono: questo, oltre alla qualità del servizio offerto, è un valore aggiunto per le famiglie della nostra città – è stato il commento del Consigliere PD Clara Fusi, membro della Commissione Paritetica –. Abbiamo ascoltato le esigenze e le difficoltà delle 15 scuole paritarie di Lecco, dal calo demografico alla crescita del numero di alunni disabili e, in particolare, abbiamo stabilito un contributo per il servizio di assistenza educativa alla disabilità, in base al numero reale degli iscritti con bisogni speciali, in modo da poter permettere la sostenibilità dei costi per gli educatori loro dedicati».

Nella dichiarazione di voto, il Capogruppo del Partito Democratico Vittorio Gattari si è concentrato invece sul metodo e sul percorso svolto: «Si è trattato di un percorso partecipato e condiviso, innanzitutto per la scelta, non scontata e non dovuta, da parte dell’Amministrazione di portare il tema in varie riunioni della Commissione Paritetica, dove ci si è potuti confrontare sia con l’opposizione sia con le scuole paritarie, che sono una realtà storica a Lecco e svolgono un ruolo essenziale per tante famiglie. In secondo luogo – ha aggiunto Gattari – questa convenzione dà piena attuazione all’Ordine del giorno presentato dal Sindaco l’11 aprile scorso e approvato anche da gran parte delle opposizioni. Ci aspettiamo quindi che anche questa delibera possa godere dello stesso ampio consenso, essendo la conclusione di un percorso positivo»

Al contrario, il consigliere comunale Alberto Anghileri del partito minoritario Sinistra Cambia Lecco afferma: “Si tratta di un accordo molto oneroso per le casse pubbliche, oltre 4 milioni di euro per i prossimi tre anni scolastici. Si tratta sostanzialmente delle stesse cifre erogate negli scorsi anni, nonostante la chiusura di una plesso (G.Fiocchi di Belledo), 4 sezioni in meno e ben 177 iscritti in meno.”

Alberto Anghileri
Alberto Anghileri

“Il calo delle iscrizioni – prosegue Anghileri – è dovuto in parte al calo demografico e in parte alla crisi economica delle famiglie che vede sempre più famiglie rivolgersi alla scuola dell’infanzia pubblica che purtroppo non è in grado di rispondere a questa richiesta. Nei prossimi tre anni continuerà il calo delle iscrizioni, ma nonostante questo le cifre rimarranno le stesse, siamo consapevoli del ruolo di supplenza che queste scuole svolgono, coprono un servizio utile alla nostra città, ma ciò non giustifica l’assegnazione di cifre così importanti assegnate prescindendo dai numeri effettivi degli iscritti.”

Prosegue poi con una domanda provocatoria: “Nei mesi scorsi la maggioranza ha approvato il bilancio preventivo, ci sono tagli nei servizi sociali, nel diritto allo studio e in molti altri settori, è curioso notare come il finanziamento alla scuola paritaria sia il solo esente da tagli, chissà perché? Mai come in questo caso vale la pena di ricordare la citazione di un uomo di potere e cioè che pensar male si fa peccato ma quasi mai si sbaglia. Nella scuola pubblica le risorse sono sempre meno, si riesce ad andare avanti grazie all’impegno straordinario delle famiglie e dei lavoratori della scuola, poi chissà come mai le risorse per le scuole private si trovano sempre.”

“La nostra critica – conclude Anghileri durante la fase di dichiarazione del voto –  riguarda anche il metodo seguito per giungere a questa convenzione, l’assessore Rizzolino non ha mai portato in Commissione nessuna bozza di discussione, non ha mai coinvolto il Consiglio Comunale, si tratta dello stesso metodo che aveva tentato di utilizzare per le scuole elementari, in quel caso la presa di posizione delle famiglie lo costrinse ad una veloce retromarcia. Perciò il nostro voto contrario è motivato da questioni di merito e di metodo e continueremo nel nostro impegno in difesa della scuola pubblica e per una corretta gestione delle risorse pubbliche.”

Viviana Parisi
Viviana Parisi

“Le premesse non davano molto da sperare, tuttavia non si era ancora spenta l’illusione che l’Assessore all’Istruzione potesse tener conto della richiesta di centinaia di persone di individuare precisi criteri al rinnovo della Convenzione tra il Comune di Lecco e le scuole dell’infanzia paritari  – ha sottolineato l’ex consigliere Viviana Parisi  del PD-  L’ex consigliere Sandro Magni e la sottoscritta si erano fatti promotori di una raccolta firme per modificare la vecchia Convenzione, ma, giunti al dunque, la politica adottata non è risultata né equa, né giusta: non è equa perché, come già sottolineato pubblicamente dai consiglieri Anghileri e Donato, la somma erogata alle scuole paritarie è assai cospicua (4 milioni, 200 in tre anni), soprattutto se si tiene conto della diminuzione degli iscritti a causa della denatalità, a scapito di una parte dei contributi che potevano essere destinati alle scuole dell’infanzia pubbliche; né giusta perché non è stato accolto l’appello di avviare una Convenzione tra i Comuni limitrofi da cui provengono molti bambini che si iscrivono nelle nostre scuole lecchesi e la FISM, Federazione delle scuole dell’infanzia paritarie, in modo che fossero i Comuni di provenienza ad accollarsi le spese per i loro residenti, alleggerendo le tasche dei contribuenti lecchesi”.

“Un risparmio doveroso che avrebbe aiutato il bilancio della città di Lecco. Un capitale neppure tanto modesto che poteva essere destinato, per esempio, all’apertura di un paio di sezioni della scuola dell’infanzia pubblica, che non riesce a soddisfare il numero delle richieste d’iscrizione – ha proseguito Parisi –  L’estate distrae i cittadini, ma al ritorno dalle vacanze questi problemi si ripresenteranno: molti, troppi saranno scontenti delle decisioni prese e allora ci si domanda:” perché non si vuole ascoltare, perché non si vuole cambiare, perché non c’è stata la volontà di affrontare l’argomento nelle Commissioni consiliari (tranne che in quella paritetica), perché si vuole a tutti i costi la ripetizione di scelte fatte da precedenti e distanti, politicamente, Amministrazioni?”
La domanda, ovvio, è retorica, perché la risposta non la si trova nei giri di parole, ma nei fatti che parlano eloquentemente da soli”.