Teleriscaldamento, a Valmadrera un consigliere lascia la maggioranza

Tempo di lettura: 3 minuti
Federico Amaretti

Federico Amaretti lascia la maggioranza dopo il ‘no’ alla sua mozione in Consiglio comunale

“Non rispettata la volontà politica”. Lo scontro è sull’uso del biometano. Il comitato tecnico scientifico: “E’ fonte rinnovabile”

VALMADRERA – La discussione sul teleriscaldamento continua a dividere, in questo caso la maggioranza di centrosinistra a Valmadrera che, dopo l’ultimo consiglio comunale sul tema, ha perso un proprio consigliere: si tratta di Federico Amaretti,  che ha lasciato il gruppo ‘Progetto Valmadrera’ del sindaco Antonio Rusconi a seguito del voto contrario dell’aula sulla mozione da lui presentata che chiedeva la sospensione dell’opera, almeno fino a modifica del progetto.

La questione posta è quella dell’utilizzo delle fonti rinnovabili che dovranno alimentare il sistema dopo il 2032, se e quando l’attività del forno inceneritore sarà cessata.

“Dal progetto si evince che una delle fonti sarà il biometano, che non sarà fisicamente usato nell’impianto di Valmadrera ma che la centrale sarà collegata alla comune rete del gas, che entro il 2032 sarà servita ancora da metano – è intervenuto Amaretti – se questa procedura si può giuridicamente compiere, non lo è politicamente perché la volontà dei soci di Silea era quella di non usare combustibile fossile, sia per le centraline di backup che dopo il 2032”.

Per Amaretti “non è stata rispettata la volontà politica espressa negli atti di indirizzo e negli ordini del giorno approvato dal Comune”.

La mozione di Amaretti ha ricevuto il sostegno della Lega, non quello di ‘Ascolto Valmadrera’ da sempre contraria al progetto del teleriscaldamento: “Noi ve l’avevamo detto come sarebbe andata, adesso è tardi – è intervenuto Mauro Dell’Oro – questa è una cosa che avete creato voi e ve la votate voi”.

Maggioranza contro. La relazione del prof. Campanari

Voto contrario invece dalla maggioranza, con il sindaco Rusconi che aveva chiesto ad Amaretti il ritiro della mozione.

“Dal punto di vista politico ci sono stati altri due atti dopo l’aggiudicazione della gara con votazioni praticamente unanimi da parte di tutte le forze politiche. Dire che tutti i sindaci quindi non avrebbero capito nulla mi sembra fuori luogo” è intervenuto il sindaco Antonio Rusconi.

Lo stesso primo cittadino ha letto in aula la nota tecnica del Prof. Campanari, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico sul Teleriscaldamento:

“Nella transizione verso la decarbonizzazione, l’Europa e l’Italia prevedono un uso sempre più intenso del biometano, che si ottiene da biomasse ed è quindi una fonte rinnovabile. Ad esempio, il biometano può essere ottenuto a partire dal biogas prodotto negli impianti di trattamento acque reflue urbane con il metodo di digestione anaerobica. Il biometano poi può essere iniettato nelle reti del gas, come si fa in vari siti di diversi Paesi e come è previsto avverrà sempre di più in futuro anche in base alla normativa italiana (vedi delibere ARERA. In aggiunta a questo, la rete del gas verrà in futuro decarbonizzata anche con il ricorso ad altri gas prodotti da fonti rinnovabili come l’idrogeno.
In questo contesto è comune che si possa utilizzare biometano immesso in un punto della rete e prelevato in un altro”.

“La molecola di biometano è una molecola CH4, del tutto uguale a quella del normale metano presente in rete, compatibile con il trasporto negli stessi tubi ed in miscela con il metano classico, il che agevola l’uso facile di questa risorsa – aggiunge Campanari nella sua relazione –  Non ha senso particolare pretendere di distinguerlo dal resto del metano presente in rete, come suggerito dalla mozione, e neppure costruire tratti di rete gas dedicati al trasporto del solo biometano: sarebbe un inutile spreco di risorse ed un costo privo di qualsiasi utilità tecnica ed ambientale. Al contrario, riutilizzare l’esistente rete gas per il trasporto di molecole ‘green’ o da fonti rinnovabili è un’utilissima applicazione dei concetti di riuso e circolarità oltre che di impiego efficiente delle risorse e delle infrastrutture. I clienti che vogliono approvvigionarsi di solo metano green possono fare dei contratti di acquisto dedicati che prevedono che il loro metano venga immesso in rete altrove da produttori che usano fonti rinnovabili. Si usa tutti la stessa rete e non ne serve un’altra, per risparmiare e per avere un uso più efficiente delle risorse”.