Alla vigilia del 2 novembre, Calolzio ripercorre la storia del suo cimitero

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Il cimitero di Calolziocorte
Il cimitero di Calolziocorte

L’assessore Tina Balossi ha curato una nota storica che racconta la costruzione del cimitero a inizio ‘900

In questi giorni riposizionata anche la targa con la denominazione del cimitero e gli orari di apertura che sono stati riconfermati

CALOLZIOCORTE – Il 2 novembre è tradizionalmente il giorno dedicato alla commemorazione di tutti i defunti, comunemente detto “giorno dei morti”. In Italia è consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, visitare i cimiteri e portare un pensiero sulle tombe dei propri cari.

“I cimiteri sono luoghi di culto e di ricordo ma anche luoghi a partire dai quali è possibile ripercorrere fatti, episodi, personaggi storici che hanno interessato la comunità: quindi luoghi importanti, degni di massimo rispetto, sia per la valenza religiosa e privata che per quella civile – ha detto l’assessore ai Servizi Demografici Tina Balossi -. L’anno scorso, dopo un lungo periodo di assenza, è stata riposizionata all’esterno del nostro Cimitero Maggiore, di via Padri Serviti, la targa con la denominazione del cimitero e gli orari di apertura che sono stati riconfermati anche a seguito di attente valutazioni”.

Il cimitero di Calolziocorte
La nuova targa apposta all’ingresso del cimitero maggiore

Alla vigilia della giornata dedicata ai defunti, l’assessore Tina Balossi ha curato una nota storica riguardante la costruzione del nuovo “Cimitero Consorziale di Corte e Calolzio” (1904-1912) che riproponiamo integralmente.

La costruzione del nuovo “Cimitero Consorziale di Corte e Calolzio” (1904-1912)

“I due Comuni preunitari di Corte e Calolzio si servivano per la sepoltura dei defunti di un Cimitero Consorziale posto lungo la strada provinciale Lecco-Bergamo, a monte dell’abitato di Calolzio; la sua ubicazione, però, era insufficiente ai bisogni della popolazione e il suo sottosuolo non risultava adatto alle sepolture. L’aumento continuo della popolazione, la posizione centrale del Cimitero – che impediva ed ostacolava l’ampliamento urbanistico – e le condizioni imposte dalle nuove leggi e dai nuovi regolamenti dell’igiene, obbligarono i due Comuni a provvedere alla costruzione di un altro Cimitero, posto in lontananza dell’abitato e su un terreno più idoneo.

Dal 1904 al 1911 ben quattro località furono al vaglio dai soggetti preposti e dalla “Commissione Tecnico-Sanitaria”. La scelta si restrinse su due di esse: la Caresana in Comune di Calolzio, non molto distante dalla Parrocchiale, e l’ex Uccellanda Mangili, in Comune di Corte. Parecchie considerazioni di ordine tecnico ed amministrativo fecero sì che la località individuata fosse la seconda, posta nel territorio di Corte, lungo la strada Comunale del Lavello, compresa fra le due linee ferroviarie Calolzio-Bergamo e Calolzio-Monza e caratterizzata da un terreno composto di sabbia e ghiaia.

Intanto, rispetto ai centri vicini, i due Comuni di Calolzio e di Corte aumentavano significativamente a livello demografico sia per il sorgere continuo di nuove ville sia per la vicinanza alla città di Lecco. Così, nello studio della pianta del Cimitero, si dovette tener conto non tanto della popolazione effettiva quanto piuttosto della previsione di crescita stimata sul decennio successivo. Pertanto, si optò per la costruzione di un Cimitero che potesse soddisfare le esigenze di una popolazione più ampia del doppio (allora gli abitanti dei due Comuni complessivamente ammontavano a circa 3.000 persone).

Nel’ultimo decennio si ebbero nel Comune di Calolzio circa 400 decessi (e altrettanti nel Comune di Corte) e il numero delle mortalità andava aumentando di un quinto a causa delle non infrequenti epidemie. Dal 1905 al 1909 continuarono le trattative tra i due Comuni per la scelta del luogo dove erigere il nuovo Cimitero Consorziale, con la supervisione della Prefettura di Bergamo che, nel novembre del 1907, spinse addirittura ad un referendum popolare da sottoporre ai cittadini, respinto però dal Comune di Corte. L’anno seguente 1908 la stessa Prefettura fissò d’ufficio la data del referendum (25 ottobre): ormai il nuovo Cimitero non era più una questione di opportunità ma di necessità, così che il Comune di Calolzio, nel mese di marzo del 1910, decise di unirsi in consorzio con il Comune di Corte per la costruzione del nuovo Cimitero come previsto in località ex Ucellanda Mangili.

Nel luglio del 1910 venne stipulata la convenzione e si incaricò della stesura del progetto il trentatreenne ing. Giuseppe Gilardi di Brivio (tecnico del Comune di Corte). Da quest’ultimo, risultava che i soli campi comuni di tumulazione avrebbero compreso 1.128 posti per adulti e 1.125 posti per infanti, con un totale di 2.253 posti. Per il servizio del Cimitero furono progettate due celle, una per il custode e un’altra per sezioni anatomiche con il necessario ossario. Si concepì anche una cappella per celebrarvi gli uffici funebri, ma non fu compresa nelle opere previste dal progetto demandando alle Autorità religiose la realizzazione della medesima. L’importo preventivo dei soli lavori ammontava a 28.000,00 lire e la superficie complessiva dei terreni avrebbe occupato circa 13.000 metri quadrati.

Decisivo fu l’anno 1911, allorché venne approvato il progetto e poi pubblicata l’asta sul ‘Bollettino degli Annunzi Legali’, che si svolse a Corte l’11 gennaio alle ore 10:00. Il 26 gennaio 1912 si effettuò l’aggiudicazione definitiva presso l’Ufficio Municipale di Corte, alla presenza del Sindaco Giuseppe Valsecchi, del collega di Calolzio Alfredo Ferrari e del Segretario comunale di Corte rag. Edoardo Valsecchi (destinato a seguire dall’inizio alla fine tutto l’iter edificatorio del nuovo Cimitero). All’asta furono ammesse nove ditte e l’appalto fu aggiudicato alla “Cooperativa Anonima Lavoranti Muratori” di Carenno presieduta da Rocco Rossetti.

I lavori vennero avviati il 7 marzo 1912 ed ebbero termine il 6 gennaio 1913. Il costo complessivo delle opere, spese tecniche e di acquisto del terreno (da Cola Innocente e Lozza Battista) risultò di 41.412,30 lire. Per il pagamento furono accesi due mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti per un totale di 33.000,00 lire e per il pagamento delle rate fu istituita una sovraimposta su terreni e fabbricati.

L’apertura ufficiale del nuovo ‘Cimitero Consorziale di Corte e Calolzio’ avvenne infine il 15 ottobre 1912, alla presenza del Sindaco del Comune di Corte Domenico Bolis e del Sindaco di Calolzio Angelo Amati. L’ultimo tumulato nel vecchio Camposanto consorziale era stato Riva Gerolamo di Calolzio, sepolto il 14 ottobre 1912, mentre il primo interrato nel nuovo Cimitero fu Giuseppe Scola, di anni 27, alla cui memoria fu dedicata e posta una lapide.

Il 17 febbraio 1924 vi fu un corteo funebre in pompa solenne per il trasporto degli ultimi resti dal vecchio Cimitero di Calolzio (divenuto poi Parco della Rimembranza), alla presenza dell’Arciprete Don Cristoforo Salvi e dei Sindaci di Calolzio e di Corte, Angelo Amati e Antonio Carenini. Il Cimitero ‘Maggiore’ venne poi ampliato negli anni 1980 e 1990″.