21 branchi di lupi in regione. Zamperini: “Indennizzi da soli non bastano”

Tempo di lettura: 3 minuti

“Occorre un piano di gestione e contenimento dei lupi in Lombardia”

Dal 2017 al 2023 le richieste di indennizzo sono aumentate del 1.242,86%

LECCO – Continua l’attività della Commissione Montagna sulla tematica dei “grandi carnivori” in Lombardia. Durante la seduta di martedì, prima c’è stato un incontro con le Direzioni Generali competenti per fare il punto della situazione e presentare dati su indennizzi e prevenzione. Poi, sono state ascoltate le associazioni di categoria degli agricoltori (Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Copagri, ARAL), le quali tramite i loro rappresentanti hanno richiesto una difesa attiva e non passiva, al fine di contenere un fenomeno che sta portando diversi pastori e allevatori di montagna ad abbandonare la propria attività a causa degli ingenti danni causati dalla fauna selvatica, comprese le sempre più frequenti predazioni ad opera dei grandi carnivori, soprattutto lupi.

Sul tema è intervenuto il Presidente della Commissione Montagna e Coordinatore del Gruppo di lavoro, Giacomo Zamperini: “Gli incontri hanno aggiunto un tassello importante al lavoro che stiamo portando avanti sul tema, contribuendo a delineare un quadro potenzialmente preoccupante della presenza dei grandi carnivori che non può più essere ignorato. Il problema lupo è reale, e ahimè è certo che la sua presenza in Regione Lombardia sia in costante crescita, non solo nelle zone montane, ma anche in pianura. La prevenzione con le reti elettrificate e gli indennizzi da soli non bastano più. Il vento sta cambiando ed oggi occorre lavorare tutti assieme per arrivare ad un piano di gestione e contenimento di questa specie, come avviene già per nutrie e cinghiali. Le associazioni degli agricoltori su questo punto sono unanimi”.

Al momento è stimata la presenza di 21 branchi di lupi che si muovono lungo il territorio lombardo per un numero complessivo accertato di oltre 100 esemplari, con un trend di crescita del 30% l’anno: circa 8 branchi nell’Oltrepò pavese, 9 sulle aree alpine (alcuni di questi gruppi di lupi sono transfrontalieri, ossia si muovono anche verso la Svizzera e la provincia di Trento). Sono 4 invece quelli presenti nelle zone di pianura.

Gli indennizzi di Regione Lombardia

Di seguito alcuni dati relativi agli indennizzi risarciti negli ultimi anni da Regione Lombardia. Nell’anno 2017 erano 7 le richieste di danni liquidate, nel 2018 arrivano a 17 richieste liquidate, nel 2019 altre 17, nel 2020 sono state 21, nel 2021 ben 49, nel 2022, 68 richieste liquidate, nel 2023 c’è stato un forte incremento rispetto all’anno precedente del 38% con più di un centinaio di richieste. In sintesi, dal 2017 al 2023 le richieste di indennizzo sono aumentate del 1242,86%. Questa polizza assicurativa costa a Regione Lombardia circa 80mila euro all’anno e nel 2023 sono state liquidate oltre 70 mila richieste di risarcimento per le predazioni dei lupi.

“Incontreremo prossimamente anche i vertici di Ersaf ed Ispra per un confronto costruttivo alla luce dei nuovi dati di monitoraggio sulla presenza dei grandi carnivori che saranno a breve disponibili, provando così a modificare assieme, anche in modo radicale, le nostre strategie e gli interventi che finora non hanno portato ai risultati sperati. Stiamo portando avanti interlocuzioni con il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, Claudio Barbaro, il quale si è reso disponibile a partecipare, prima che inizi la stagione degli alpeggi, ad un convegno sulla gestione ed il contenimento dei grandi carnivori, in presenza degli allevatori e dei pastori. Un momento di confronto che servirà per sensibilizzare sul problema e per fare un decisivo cambio di paradigma sulla base dei dati tecnici e scientifici: dobbiamo passare dal ‘preservare la presenza del lupo proteggendolo dall’uomo’, al ‘preservare la presenza delle attività rurali dell’uomo in presenza del lupo’ – ha poi concluso Giacomo Zamperini -. Tengo molto a ringraziare i rappresentanti delle Associazioni di categoria presenti, in particolare il Presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli, per la disponibilità dimostrata nell’ottica di un lavoro in sinergia, volto alla soluzione di questa problematica”.