6 dicembre. Lecco celebra San Nicolò con la tradizione delle mele

Tempo di lettura: 2 minuti
San Nicolò Statua Lecco

Alle 18.30 in Basilica la Messa Solenne in onore del Santo Patrono

In serata uno spettacolo teatrale in Basilica e un concerto al Centro civico di Germanedo

LECCO – Oggi, 6 dicembre, la città di Lecco celebra il patrono San Nicolò. Una data che, come da tradizione, segna l’ingresso dei lecchesi nelle festività natalizie. Il simbolo della festa sono i “pòm”, le grandi mele rosse. La tradizione locale vuole che il mattino del 6 dicembre ogni bambino trovi al suo risveglio una mela rossa, per ricordare la storia di San Nicolò che aiutò tre bambini molto poveri, senza nulla da mangiare, donando loro tre mele che durante la notte diventarono d’oro.

San Nicolò è seguito il 7 dicembre dalla festa di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, l’8 dicembre dalla Festa dell’Immacolata. Soprattutto nei comuni lecchesi della Valle San Martino (ex provincia di Bergamo) è ancora molto atteso dai bambini l’arrivo di Santa Lucia il 13 dicembre, la cui tradizione non è mai andata persa.

Tornando alle celebrazioni legate al patrono di Lecco San Nicolò, domenica scorsa sono state consegnate le civiche benemerenze, mentre oggi pomeriggio alle 18.30 in Basilica verrà celebrata la Messa Solenne, seguita alle 21.00, sempre in Basilica, dallo spettacolo teatrale “La lunga notte dell’Innominato” di e con Matto Bonanni, organizzato della Parrocchia di San Nicolò. Sempre stasera alle 21, presso l’auditorium del Centro civico Pertini di Germanedo, si terrà il concerto a cura della Consulta Musicale di Lecco con il “Coro Leucum” dell’Auser di Lecco, il “Coro femminile Vandelia” e il “Coro Alpino Lecchese” e il Corpo Musicale Alessandro Manzoni Città di Lecco.

Augurando a tutti i lecchesi buone festività ricordiamo una filastrocca che in moltissimi (e sicuramente qualcuno ancora oggi) si sono sentiti raccontare nel giorno di San Nicolò:

“San Niculò porta i pòm,
Sant’Ambroesu i ha fà coeus,
la Madonna i ha pelà,
il Bambìn i ha mangià!”

Tradotto:

“San Nicolò porta le mele
Sant’Ambrogio le fa cuocere
La Madonna le ha sbucciate
Gesù Bambino le ha mangiate”