Quarto Ponte, si lavora a pieno ritmo. “Pronto entro la fine dell’anno”

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Il punto sui lavori, l’infrastruttura prende forma

Nelle prossime settimane verranno posizionate lato Pescate le travi che sorreggeranno l’impalcato

PESCATE – “I lavori per il Quarto Ponte proseguono spediti, senza intoppi, il cronoprogramma è ampiamente rispettato e anzi, dall’ultimo sopralluogo effettuato la scorsa settimana, l’impresa risulta in anticipo sulla chiusura del cantiere di circa un mese. Sono molto soddisfatto”.

Il sindaco di Pescate Dante De Capitani fa il punto sui lavori per la realizzazione del Quarto Ponte, finanziato nell’ambito delle opere per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Un cantiere da oltre 30 milioni di euro che dovrà essere pronto entro l’apertura dei giochi olimpici invernali del prossimo anno.

Nel giro delle prossime due/tre settimane dovrebbero terminare le operazioni di palificazione della pila centrale del ponte, iniziate a dicembre: “Nel lago ci sono tre pile, ognuna costituita da 15 pali – ha spiegato il sindaco – i pali delle due pile laterali sono stati già posati e nelle prossime settimane sarà completata la posa di tutti i 15 pali di quella centrale, ad ora ne sono stati gettati la metà”.

Intanto, nel cantiere di Pescate procede la saldatura delle travi di acciaio che sorreggeranno la prima parte dell’impalcato del ponte: “Le travi, lunghe dai 6 ai 10 metri l’una, sono arrivate le scorse settimane – ha fatto sapere De Capitani – una volta pronte verranno alzate con le gru e posizionate sui pilastri, prima lato Pescate e poi lato Lecco. Le travi che sorreggeranno la parte centrale del ponte saranno le ultime ad essere posizionate, tramite un sistema di ‘scorrimento’ sulle travi già esistenti”. Presto, dunque, gli automobilisti che transitano sulla vicina SS36 potranno dunque vedere il ponte prendere forma. L’obiettivo è terminarlo entro la fine del 2025.

L’opera del Quarto Ponte, del valore complessivo di oltre 35 milioni di euro, è inserita nel piano per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 come intervento altamente strategico. Consentirà di separare il traffico a lunga percorrenza da quello locale, migliorando la fluidità della circolazione lungo la SS36 tra gli svincoli di Pescate e del Bione sulla direttrice di marcia da Milano a Lecco e prevede la realizzazione di un viadotto della lunghezza complessiva di 579 m in adiacenza all’esistente Ponte Manzoni. In particolare, il viadotto sarà costituito da un primo tratto che costituisce la rampa di ingresso, lato Pescate, costituito da quattro campate per una lunghezza complessiva di 125 m; il Ponte sull’Adda, posto in totale adiacenza all’esistente ponte Manzoni, costituito da quattro campate per una lunghezza complessiva di 334 m; un ultimo tratto che costituisce la rampa di uscita, lato Lecco, costituito da quattro campate per una lunghezza complessiva di 120 m.

Il Quarto Ponte avrà anche una corsia in uscita da Lecco: l’adeguamento è stato più volte definito fondamentale per rendere effettivamente funzionale l’opera dal punto di vista viabilistico e nei mesi scorsi Anas aveva presentato la proposta progettuale, condivisa da Regione e dagli enti locali coinvolti (i comuni di Lecco e Pescate, oltre che la Provincia): 18,8 milioni di euro per demolire e ricostruire la rampa che da Pescate accede alla SS36, una sorta di sovrappasso rispetto alle viabilità di raccordo tra il ponte in realizzazione e la viabilità esistente, in uscita da Lecco.

Il tema della viabilità in entrata e in uscita della città, però, non si risolve solo con il Quarto Ponte: “Dobbiamo necessariamente ragionare in un’ottica più ampia – il commento del vicepresidente della Provincia di Lecco e consigliere delegato alla viabilità Mattia Micheli – per questo motivo ad Anas intendiamo chiedere risorse non solo per l’adeguamento a due corsie del Quarto Ponte ma anche per una progettualità completa sul Ponte Kennedy, con l’ipotesi di renderlo a due corsie in uscita e una in entrata e la rotonda di Malgrate, che va resa più sicura e performante”. Un tavolo di lavoro è già aperto tra Villa Locatelli, il comune capoluogo e il comune di Malgrate, per arrivare a definire le richieste da sottoporre ad Anas ed il conseguente reperimento delle risorse necessarie agli interventi.