Tavoli in piazza. Le borchie ‘segnaspazi’ riaccendono la discussione

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Da gennaio in vigore il nuovo regolamento sull’occupazione spazi pubblici

Meno tavolini e in alcuni casi dehors da sostituire. I commercianti sperano in una proroga da parte del Ministero

LECCO – Mancano pochi giorni alla fine dell’anno che segna, oltre all’inizio del 2023, anche l’entrata in vigore del nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico, per quale ben poco avranno da festeggiare ristoratori e baristi del centro Lecco che si sono fortemente opposti alle nuove misure.

A riaccendere la discussione sul tema è l’installazione di borchie di metallo, posate lunedì sulla pavimentazione di Piazza Cermenati e di Piazza XX Settembre, in corrispondenza delle linee gialle precedentemente tracciate per delimitare gli spazi dove sarà consentito per i locali posizionare i tavolini all’esterno. I perni metallici sono comparsi sia in piazza che sotto i portici, segnando anche gli spazi oggi non utilizzati dalle attività (perché non legate al settore della ristorazione e alimentari) ed eventualmente a disposizione per il futuro.

La nuova conformazione punta a garantire un corridoio di circa 5 metri che attraversa le piazze per agevolare transito dei pedoni e dei mezzi di soccorso per le emergenze ma che ha ridotto gli spazi a disposizione dei commercianti rispetto a quanto era stato loro finora concesso.

Spazi ristretti che, dal prossimo anno, costringeranno le attività a ridurre il numero di tavolini e in alcuni casi anche intervenire sulle strutture, con un caso specifico di un dehors installato solo tre anni fa e costato alcune decine di migliaia di euro al proprietario e che ora è ‘fuori dimensione’ rispetto a quanto previsto dal Comune.

Non a caso, questo ristoratore insieme ad altri sette della piazza hanno fatto ricorso al Tar contro il nuovo regolamento. Nel frattempo si attende il parere del Governo che proprio su riguardo a dehors e spazi esterni esprimere nei prossimi giorni. Al vaglio del ministro Gennaro Sangiuliano c’è la norma introdotta dal suo predecessore, Dario Franceschini, che sposterebbe in capo alla Soprintendenza le competenze sulle autorizzazioni in materia di arredi esterni dei locali.

I commercianti sperano in una proroga da parte del Ministero, la stessa che Fipe Confocmmercio Lecco aveva chiesto al Comune per consentire agli imprenditori del tempo ulteriore per mettersi in regola, fruendo di un’altra estate senza riduzione di tavoli per superare al meglio le difficoltà degli ultimi anni legate a Covid e caro bollette, oltre a garantire maggiori posti di lavoro per la stagione estiva.

Diversi esercenti, con cui abbiamo avuto modo di palare, lamentano mancanza di dialogo e confronto con l’amministrazione comunale. “In realtà ci sono stati molti incontri con le associazioni di categoria e con gli stessi commercianti, il nuovo regolamento è frutto di questo lavoro di confronto – fa sapere l’assessore Giovanni Cattaneo – molte richieste di occupazione sono già state presentate e lavorate dai nostri uffici comunali. Riguardo ai ricorsi, attendiamo l’esito. Lo stesso per eventuali interventi da parte del Governo sulla materia”.

Eppure dalla Confcommercio rimarcano un esito decisamente meno positivo del confronto con l’amministrazione comunale: “Incontri ci sono stati, è vero, ma non basta centro incontrarsi per dire che ci si è trovati d’accordo – risponde Alberto Riva, direttore dell’associazione dei commercianti – Al contrario, sugli aspetti fondamentali del regolamento, ovvero occupazione del suolo e ambito architettonico, il Comune è andato per la sua strada, recependo le nostre osservazioni solo su questioni ben più marginali”.

“Quello che i commercianti chiedevano – aggiunge Riva – era una proroga al 30 settembre del prossimo anno all’entrata in vigore del regolamento. Tanto sarebbe bastato per mettere d’accordo tutti ed evitare i ricorsi”.