Un piano di emergenza vaccinale in caso di recrudescenza della pandemia

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La Regione ha predisposto un piano di emergenza vaccinale

Se fosse necessario, in provincia di Lecco riaprirebbero anche i centri vaccinali di Merate e in Valsassina

MILANO / LECCO – Cosa fare se la pandemia di Covid dovesse riprendere vigore? La Giunta della Regione Lombardia ha annunciato l’approvazione del ‘Piano operativo regionale di emergenza vaccinazioni Covid-19’.

Alla luce dell’esperienza maturata nel corso del 2021-2022, il Gruppo di Coordinamento vaccinazioni anti Covid-19 – con Guido Bertolaso, consulente del presidente, che prosegue la sua attività nel ruolo di coordinatore della campagna vaccinale per la Lombardia – ha ritenuto opportuno elaborare, in collaborazione con le ATS un piano operativo contenente la programmazione dell’offerta vaccinale da attuare in caso di recrudescenza pandemica.

L’obiettivo del piano, spiegano dalla Regione, è definire un’organizzazione regionale tempestiva, in caso di ripresa della campagna vaccinale massiva, che sappia garantire, una sufficiente capacità vaccinale in relazione a due diversi scenari.

Il primo prevede che le ATS, in collaborazione con le azienda ospedaliere si organizzano entro 7 giorni per garantire fino a 35.000 vaccinazioni al giorno sul territorio regionale. Prevista in questo caso l’attivazione di 70 Centri Vaccinali (di cui 21 massivi), 10 Centri Vaccinali gestiti da MMG e 453 Farmacie.

Ipotizzato anche il passaggio al secondo scenario di vaccinazione di massa con il massimo di somministrazioni erogabili di 60 mila vaccini al giorno in 15 giorni di attivazione. Questo scenario prevede l’attivazione di 86 Centri Vaccinali (di cui 37 massivi), 10 Centri Vaccinali gestiti da MMG e 453 Farmacie.

I centri vaccinali attivabili per ATS Brianza (Lecco e Monza)

Il presidente Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti hanno evidenziato che, “così come già fatto nel corso della fase emergenziale di picco della campagna vaccinale, saranno attuate azioni di sistema in grado di garantire omogeneità di intervento sui singoli territori delle ATS, pur nel rispetto delle peculiarità dei diversi territori”.

In particolare, il Gruppo di coordinamento guidato dalla Direzione Generale Welfare assicurerà il monitoraggio costante della realizzazione delle attività a livello locale; il rispetto delle tempistiche di attivazione delle azioni in relazione alla modifica di scenario; che tutte le ATS e ASST mettano a disposizione le figure professionali (medici, infermieri, personale amministrativo) in grado di garantire il numero di somministrazioni previste nei differenti scenari; l’eventuale attivazione di AREU, qualora necessaria, come supporto alla campagna vaccinale