Incursione al Castello di Vezio, liberati i rapaci: “Li hanno condannati a morte certa”

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Già trovato senza vita un esemplare, dispersi gli altri quattro

Su Facebook la rabbia del falconiere Nicola: “Li hanno destinati a morire in maniera orribile. Flebili le speranze di recuperare almeno i rapaci più grandi”

PERLEDO – È un Castello di Vezio svuotato di buona parte della sua anima quello che da qui in avanti si presenterà sotto gli occhi dei visitatori: nella notte tra venerdì e sabato personalità ancora ignote hanno deciso di introdursi nella struttura, scavalcandone le mura e liberando i rapaci presenti in cinque voliere. Già trovato morto uno degli esemplari lasciati fuggire, ucciso e mangiato da un altro simile, mentre gli altri risultano ancora dispersi.

Ha consegnato tutta la sua rabbia a Facebook il falconiere Nicola Castellano, che sulla pagina dedicata struttura si è così espresso: “Spero che chiunque sia stato possa leggere questo messaggio, che sappia che col suo gesto non ha liberato in natura degli animali in grado di sopravviverci ma li ha destinati a morire in maniera orribile, di fame e di stenti nei migliore dei casi, o sbranati fra di loro o da qualche selvatico più probabilmente”.

Una perdita senza precedenti per la struttura, non solo economica per la forte attrattiva che le esibizioni generavano in scolaresche e visitatori che giungevano appositamente al castello per ammirarle, ma soprattutto affettiva, perché Nicola ha dedicato anni alla cura e all’addestramento di questi animali: “Sono 16 anni che mi occupo di loro, 16 anni, d’estate e d’inverno, con 40 gradi e con la neve, a Natale come a ferragosto, con la febbre come durante i lockdown”.

Trattandosi di esemplari nati e cresciuti in cattività, non sono in grado di districarsi tra le leggi della natura e seguirle, pertanto rimane flebile la speranza di ritrovare i mancanti all’appello in vita: “Probabile che gli altri due più piccoli abbiano già fatto una bruttissima fine, abbiamo qualche speranza di recuperare i due più grandi, anche se non sarà semplice – prosegue Nicola nel post -. Se fosse stata loro intenzione scappare, se fossero stati stressati o gestiti male, avrebbero potuto fuggire un giorno qualsiasi semplicemente sbattendo due volte le ali invece di scegliere ogni volta di tornare da me”.

Già sporta denuncia e consegnate alle autorità le riprese di tutte le telecamere presenti nel castello. In attesa di nuovi sviluppi, rimangono sospese fino a data da destinarsi le dimostrazioni di falconeria. “Auguro a chiunque sia stato la stessa sorte. Se qualcuno avesse visto o sentito qualcosa ce lo faccia sapere per favore”, ha concluso amareggiato il falconiere.