Merate, alghe sul lago di Sartirana. Robbiani: “E’ un fenomeno fisiologico”

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Lago di Sartirana alghe

Con il caldo, sono tornate le alghe sulle acque del lago di Sartirana

Robbiani: “Il fenomeno è dovuto all’innalzamento dei livelli di fosforo. Non c’entra nulla con la moria di pesci registrata lo scorso anno”

MERATE – Con il caldo le acque del lago di Sartirana sono tornate a coprirsi di alghe. Un fenomeno, quello della patina verde, sotto gli occhi di tutti quelli che negli ultimi giorni si sono trovati a camminare sulle sponde della riserva e che ha portato subito alla memoria l’ingente moria di pesci che si era verificata lo scorso anno, a inizio agosto.

“Purtroppo non è niente di nuovo né di imprevisto” ha commentato l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani che nel corso dell’ultimo consiglio di gestione del lago di Sartirana aveva sottolineato come i parametri di alcune sostanze presente nell’acqua fossero tornati a livelli di allarme. “Con il caldo, è notevolmente aumentato il livello di fosforo e, di conseguenza, la fluorescenza di cianobatteri. E’ una reazione chimica che si verifica ogni anno e sarà sempre così fino a che ci sarà il sedime sul fondo del lago. Per questo l’unica cosa che possiamo fare, in attesa di metter mano al progetto di risanamento delle acque con l’estrazione del sedime, è quello di far defluire in maniera forza le acque in modo da evitarne il ristagno”.

L’assessore auspica che a breve possano partire i lavori per la realizzazione del pozzo, in modo da creare un canale di ossigenazione costante del lago di Sartirana: “Speriamo anche che tra settembre e ottobre la Regione possa aprire la graduatoria del bando indetto a inizio anno per i progetti di risanamento delle acque. Purtroppo i tempi burocratici sono molto lunghi”.

La moria di pesci dello scorso agosto

Quanto al rischio che l’elevato livello di fosforo, reso visibile della patina emersa sull’acqua, possa comportare un ripetersi della moria di pesci registrata lo scorso anno, Robbiani puntualizza: “Sono due fenomeni distinti. Lo scorso anno la moria di pesci era stata dovuta a un’improvvisa carenza di ossigeno causata dal rimescolamento delle acque, superficiali e profonde, del lago dovuto ai forti temporali e al vento dei giorni precedenti. Che il nostro lago poi soffra per una condizione di ipertrofia è una cosa nota e proprio per questo abbiamo partecipato al bando regionale con due progetti: uno, del valore di 350mila euro, prevede un intervento di diluzione e washout, con la realizzazione di un pozzo da cui attingere acque; l’altro, da 1,5 milioni di euro è quello dell’ asportazione dei sedimenti per ripulire nel profondo il fondo del lago e rallentare il processo di impaludamento”.