Tavolo sanità: “Totale disappunto per la chiusura della sede Ats a Merate”

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Il tavolo della sanità, costituito per monitorare la situazione del Mandic, esprime disappunto per la chiusura della sede Ats di via San Vincenzo

Criticata anche la scelta di indicare il consigliere Mauro Piazza come coordinatore del territorio sulla vicenda del Mandic

MERATE – Totale disappunto per la chiusura della sede di Ats a Merate in via San Vincenzo e per la nomina del consigliere regionale Mauro Piazza quale coordinatore del territorio sulla vicenda dall’ospedale di Merate. A esprimerlo sono i portavoce del tavolo della sanità del Meratese che sta continuando a tenere monitorata la situazione del presidio di via Cerri.

Un presidio importante per i servizi veterinari e le malattie infettive

“La recente chiusura del presidio di Merate, l’ultima estensione territoriale della “ex Asl”, rappresenta un passo indietro nel mantenimento dei servizi sanitari locali – puntualizza Mattia Salvioni, segretario cittadino del Pd -. Con 15 operatori dedicati, il presidio era fondamentale per i servizi veterinari di controllo nelle linee produttive zootecniche supportando, di fatto, anche l’economia locale. Oltre a ciò, era essenziale per il rilascio dei passaporti per animali domestici e il controllo delle colonie feline, nonché per la prevenzione delle zoonosi, ovvero le malattie animali che possono contagiare anche gli umani e che quindi rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica”.

Mattia Salvioni

Salvioni aggiunge: “Il Dipartimento di Prevenzione ha una sede territoriale delle Malattie Infettive (cinque operatori e un medico itinerante) che gestisce le segnalazioni dei residenti (dal Mandic e MMG-PLS) soprattutto per malattie a diffusione nelle comunità che prevedono indagini epidemiologiche / profilassi dei contatti / provvedimenti ambientali (meningiti, scabbia, tossinfezioni alimentari, tubercolosi, epatiti, arbovirosi emergenti legate alle puntura di insetti quali dengue et similia) tutte attività che verranno gestite dalla Sede di Lecco e che perdono la loro territorialità. Le sedi residue sulla Ats della Brianza per Malattie Infettive restano Lecco, Monza, Desio per 1.200.000 abitanti. Le attività
vaccinali offerte per alcune malattie ai contatti o conviventi sono invece in capo alle Asst” sottolinea Salvioni, etichettando con ironia la scelta come “genialità della riforma regionale”.

L’indicazione su Mauro Piazza

Il Tavolo della Sanità non ha nemmeno troppo gradito l’annuncio in merito alla nomina del consigliere leghista Mauro Piazza da parte dell’assessore al Welfare di Regione Guido Bortolaso (in città tre settimane fa per parlare proprio del Mandic) come coordinatore del territorio sulla vicenda del Mandic. “Questa decisione è fortemente sbagliata per molti aspetti. Nelle scorse settimane si è sempre detto che il Mandic deve essere un tema che abbraccia tutti, bene, allora non nominiamo un coordinatore tra i Consiglieri Regionali, bensì tutti e 3 i Consiglieri Regionali eletti, che devono fare così da tramite tra Regione e i Comuni”. Salvioni continua con un interrogativo: “A che serve questa nomina? Il territorio è già dotato degli organi istituzionali intercomunali (Conferenza dei Sindaci e Ambito Territoriale di Merate) che sono, tra l’altro, stati anche indicati nella mozione che si sta approvando nei vari Comuni come i riferimenti del Territorio”.

E conclude con una frecciatina: “E’ lo stesso consigliere Piazza nell’ultima intervista in cui annuncia la sua nomina ad affermare che “…non è del mestiere, ma che se ne occuperà”. Non crediamo possa essere il giusto coordinatore. I primi passi, come si vede, non vanno nella direzione auspicata”.